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venerdì 22 aprile 2011

«Lo Stato faccia fatti concreti, non solo parole»

Vico Equense - «È da stamattina che non abbiamo notizie, stiamo vivendo in un grande stato di angoscia e agitazione». Con queste parole Maria Maresca, sorella di Giuseppe, ufficiale a bordo della “Rosalia D’Amato”, commenta la vicenda che ha travolto la sua famiglia nelle ultime ore. Suo fratello è ostaggio dei pirati e nessuno sa dirle se è ancora vivo. Alla telefonata del ministero degli Esteri stamattina ha risposto la nonna di Giuseppe: «Quando ci hanno chiamato - spiega Maria - non eravamo in casa. C’era solo mia nonna, hanno parlato con lei ma eravamo già a conoscenza di ciò che era accaduto a mio fratello, perché siamo stati precedentemente avvistai dalla Compagnia». La famiglia Maresca si augura che lo Stato intervenga al più presto. «Spero che le istituzioni si stiano mobilitando - continua la ragazza - perché penso che siamo italiani non soltanto quando abbiamo dei doveri, ma anche quando dobbiamo essere tutelati. Le istituzioni devono prendersi le proprie responsabilità, non servono le parole». Ancora più duro il padre di Gennaro Odoaldo il procidano26enne a nche lui a bordo del cargo: «È mai possibile che non si mettano navi di scorta per salvaguardare la sicurezza di tutte quelle che attraversano quei mari? Le notizie che abbiamo sono solo quelle dei telegiornali - prosegue Agostino Odoaldo - e la compagnia ci ha detto che dobbiamo attendere almeno 24 ore prima di sapere qualcosa in più. Sia mio figlio che tutto il personale sapevano che quelle rotte sono pericolose ma, finora, non era mai successo niente». (Fonte: Ilenia De Rosa da il Roma)

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