Sorrento - Posto sotto sequestro l’impianto per lo smaltimento dei reflui fognari allestito presso i Bagni della Regina Giovanna del capo di Sorrento. Ieri mattina i carabinieri hanno apposto i sigilli alle vasche ed alle tubature sistemate nella proprietà comunale dalla società «Lido di Enea srl», che gestisce il lido balneare de La Solara. L’impianto è stato realizzato per consentire lo smaltimento tramite irrigazione del terreno dei reflui prodotti dallo stabilimento assimilati a quelli domestici. Ora per l’entrata in funzione dell’apparato bisogna attendere il via libera da parte della soprintendenza per i Beni ambientali ed archeologici. «Nel frattempo – spiega il titolare dell’attività, Paolo Spartano – il lido continuerà ad essere fruibile grazie al prelievo in loco dei reflui che abbiamo affidato ad una ditta specializzata». La vicenda relativa all’impianto di smaltimento allestito nella proprietà acquistata dal Comune nel 2003, è esploso dopo le segnalazioni inviate alla procura della Repubblica di Torre Annunziata ed alle forze dell’ordine, da parte del Wwf penisola sorrentina e della locale sezione dell’Italia dei Valori. Sia i rappresentanti del sodalizio ambientalista, che gli esponenti del partito di Di Pietro, hanno avanzato perplessità sulla legittimità degli interventi attuati in una zona sottoposta a vincoli di natura ambientale ed archeologica, e dall’elevato pregio paesaggistico. Denunce che hanno portato i carabinieri ed i funzionari dell’ufficio tecnico comunale ad effettuare un sopralluogo nell’area dove erano in corso i lavori. La successiva relazione elaborata dai tecnici, ha determinato la sospensione delle opere. Agli inizi della scorsa settimana, infatti, il dirigente del dipartimento di Urbanistica del Comune di Sorrento, Francesco Saverio Cannavale, ha emesso un atto di diffida nei confronti della società che gestisce lo stabilimento, perché l’impianto non venisse messo in funzione fino a quando non fossero arrivati i pareri favorevoli da parte degli enti preposti. (Fonte: Massimiliano D’Esposito da il Mattino)
giovedì 23 giugno 2011
Bagni della Regina Giovanna sequestrata vasca fognaria
Sorrento - Posto sotto sequestro l’impianto per lo smaltimento dei reflui fognari allestito presso i Bagni della Regina Giovanna del capo di Sorrento. Ieri mattina i carabinieri hanno apposto i sigilli alle vasche ed alle tubature sistemate nella proprietà comunale dalla società «Lido di Enea srl», che gestisce il lido balneare de La Solara. L’impianto è stato realizzato per consentire lo smaltimento tramite irrigazione del terreno dei reflui prodotti dallo stabilimento assimilati a quelli domestici. Ora per l’entrata in funzione dell’apparato bisogna attendere il via libera da parte della soprintendenza per i Beni ambientali ed archeologici. «Nel frattempo – spiega il titolare dell’attività, Paolo Spartano – il lido continuerà ad essere fruibile grazie al prelievo in loco dei reflui che abbiamo affidato ad una ditta specializzata». La vicenda relativa all’impianto di smaltimento allestito nella proprietà acquistata dal Comune nel 2003, è esploso dopo le segnalazioni inviate alla procura della Repubblica di Torre Annunziata ed alle forze dell’ordine, da parte del Wwf penisola sorrentina e della locale sezione dell’Italia dei Valori. Sia i rappresentanti del sodalizio ambientalista, che gli esponenti del partito di Di Pietro, hanno avanzato perplessità sulla legittimità degli interventi attuati in una zona sottoposta a vincoli di natura ambientale ed archeologica, e dall’elevato pregio paesaggistico. Denunce che hanno portato i carabinieri ed i funzionari dell’ufficio tecnico comunale ad effettuare un sopralluogo nell’area dove erano in corso i lavori. La successiva relazione elaborata dai tecnici, ha determinato la sospensione delle opere. Agli inizi della scorsa settimana, infatti, il dirigente del dipartimento di Urbanistica del Comune di Sorrento, Francesco Saverio Cannavale, ha emesso un atto di diffida nei confronti della società che gestisce lo stabilimento, perché l’impianto non venisse messo in funzione fino a quando non fossero arrivati i pareri favorevoli da parte degli enti preposti. (Fonte: Massimiliano D’Esposito da il Mattino)
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