La legge che allarga la giunta regionale è passata nel corso di una maratona notturna nonostante 600 emendamenti dell'opposizione di centrosinistra. Unica vittoria l'eliminazione dal ddl della consigliera Pdl Nugnes dei due sottosegretari. Il Pd: "Oramai siamo alla logica del 'più tagli per tutti, più poltrone per loro"
La legge che allarga la giunta regionale in Campania da 12 a 14 assessori è passata. Nel cuore della notte. Al termine di più sedute di consiglio regionale frazionate in tre giorni trascorsi tra variazioni di bilancio e modifiche alle norme urbanistiche. E nonostante 600 emendamenti dell’opposizione di centrosinistra, che ha fatto ostruzionismo e ha provato in tutti i modi a impedirne l’approvazione. Ma non c’è stato nulla da fare e il governatore Pdl Stefano Caldoro e la sua maggioranza hanno raggiunto lo scopo. Siccome si tratta di una modifica dello Statuto, sarà necessario tornare in aula per una una seconda lettura. Ma questo, il primo, era il passaggio più delicato. Trascorse le ferie estive, la maggioranza dovrebbe riuscire a farcela entro la fine dell’anno. E pazienza se l’allargamento della giunta farà lievitare i costi della politica, tra nuove auto blu, staff, uffici e apparecchiature. Nella Regione che poco ha fatto per affiancare Napoli nella guerra all’emergenza rifiuti. Nella Regione politicamente semiparalizzata dalla guerra tra bande all’interno del Pdl campano, che ha obbligato Caldoro ad accelerare sul fronte dell’allargamento della giunta nella speranza che i due nuovi assessorati riescano a placare la fame di poltrone di chi rema contro. Nel corso della maratona notturna è stato approvato un emendamento che rispetto al disegno di legge di iniziativa della consigliera Pdl Daniela Nugnes e sottoscritto da quasi tutto il gruppo azzurro ha almeno cancellato l’istituzione di due sottosegretari. Quanto alle polemiche sull’incremento delle spese, il consigliere regionale Luciano Schifone ha dichiarato a nome del gruppo Pdl che, nell’intervallo tra la prima e la seconda lettura, verrà presentata una proposta di legge per ridurre i costi della politica regionale. “L’approvazione di tale iniziativa legislativa – si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa del consiglio – sarà condizione per procedere alla approvazione della modifica statutaria in seconda lettura”. L’opposizione non ci crede. E il capogruppo Pd, Peppe Russo, sostiene che Caldoro è ostaggio della “cricca che governa il Pdl campano”. “E’ stato costretto ad aumentare la giunta da dodici a quattordici assessori e solo grazie all’ intervento Pd si è evitato che ci fossero anche i sottosegretari. E’ del tutto evidente che su questa scelta del presidente della Regione pesano il condizionamento e la forza d’urto della cricca che governa il Pdl campano e che rendono il governatore alla stregua di un ‘re Travicello’. Oramai siamo alla logica del “Più tagli per tutti, più poltrone per loro”. In una nota congiunta dei gruppi di opposizione, si afferma che questa legge “segnala il distacco dai bisogni dei cittadini”. E il consigliere Pd Antonio Amato annuncia che “trattandosi di modifica statutaria, chiederemo come previsto da una legge regionale del 2005 un referendum popolare per far cancellare questo ennesimo assalto alla diligenza”. (Fonte: Vincenzo Iurillo da il Fatto Quotidiano)
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