Andrea Orlando commissario della federazione del Pd scrive a Repubblica Napoli
Caro direttore, ringraziamo Pietro Soldi per l' attenzione che ha dedicato al Partito Democratico nel suo editoriale di ieri. La sua è una riflessione che stimola ancora di più noi democratici a continuare con forza la riorganizzazione e il rilancio a Napoli. È vero: il Pd resta indietro se non si rinnova. Soldi ha perfettamente ragione a sostenerlo. razionale, ma anche e soprattutto di metodo. In queste settimane, ad esempio, siamo impegnati in un fitto programma di feste democratiche che ci stanno permettendo di riallacciare un rapporto sincero con chi dobbiamo rappresentare. Un legame più forte coi cittadini lo stiamo ricostruendo anche con iniziative come quelle di viaggiare con i pendolari della Circumvesuviana al fine di giungere ad una proposta che riorganizzi il settore tutelando i diritti dei cittadini. Ecco: il Pd sta ricominciando in maniera rinnovata in questo modo. A Napoli crediamo che la stragrande maggioranza del Pd di Napoli, dopo la vicenda delle primarie e la sconfitta elettorale, se ne sia reso conto. Il Pd, che può apparire come un "pugile suonato" dopo un colpo da ko, in realtà, è all' opera per rialzarsi. La nascita del partito suscitò anche a Napoli molti entusiasmi. Oggi più che mai c' è assolutamente bisogno per la città e per il Paese di rilanciare quel progetto, al di là dei tatticismi di tanti.
Noi continuiamo a credere che sia possibile farlo anche ora, in un momento così particolarmente difficile. Siamo impegnati a ricostruire una comunità di donne, giovani e uomini concentrando le nostre energie nel confronto con i cittadini, illustrando loro le nostre proposte e rimanendo aperti all' ascolto dei suggerimenti critici che ci vengono rivolti. Per questo a Napoli, abbiamo deciso di dare il nostro leale contributo affinché l' amministrazione del sindaco de Magistris sia la più efficiente possibile nell' esclusivo interesse della città. Con il primo cittadino si è aperto un dialogo proficuo, nel rispetto dei ruoli. Si sono aperte discussioni franche e propositive con tutto il centrosinistra cittadino. Penso, ad esempio, a quello sulle Municipalità per le quali noi, anziché distribuire poltrone per gli assessorati, pensiamo di presentare una riforma che le renda meno dispendiose e più efficienti. Il Pd ha smesso di guardare al passato o, peggio ancora, al suo biamo costruito e avviato, sebbene molto ci sia ancora da fare, i primi luoghi di elaborazione politica: sono i Forum che si avvalgono di competenze non solo interne, ma di personalità anche non iscritte al Pd. Il lavoro di riorganizzazione del partito ha come punti fondamentali il radicamento sul territorio e il merito: coordinate per la costruzione di una nuova classe dirigente che erano state alcune volte, per non dire spesso, smarrite in passato. Per questo motivo stiamo costruendo 10 zone nella Provincia di Napoli e nel mese di settembre daremo vita al comitato costituente del Pd della città di Napoli. Dalla prossima settimana, infatti, inizieranno delle campagne di ascolto nei vari quartieri. Un cambio e un rinnovamento che non è puramente geneombelico con sterili discussioni interne. Il nostro obiettivo è evitare che il prossimo Congresso costruisca un partito ripiegato su se stesso. Che si giunga ad una resa dei conti fatale che infligga un ultimo colpo al Pd napoletano. Abbiamo già subìto le guerre tribali. Ora, con un nuovo tesseramento che risponde a logiche ben diverse, vogliamo scegliere un gruppo dirigente la cui capacità dovrà essere valutata dal grado di creatività politica che sarà in grado di dare alla città.
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