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sabato 22 ottobre 2011

Alfano: «Via le mele marce dal Pdl»

Fonte: Pierluigi Frattasi da il Roma

«Abbiamo bisogno di volontari per un nuovo inizio. Un nuovo corso del Pdl che parta dal territorio, dalla passione quotidiana dei militanti, di chi non cerca poltrone in Parlamento, ma si batte per i propri ideali. Noi pretendiamo l’onestà dai nostri iscritti, perché sappiamo che una mela marcia può capitare ovunque, ma da noi vogliamo che ce ne siano il meno possibile». Parla di rifondazione Angelino Alfano, segretario nazionale del Pdl, alla convention napoletana del partito, alla Mostra d’Oltremare, e manda messaggi anche al gruppo dirigente locali. «Abbiamo assunto degli impegni – dice -. I dirigenti locali non saranno più nominati dall’alto, ma dai militanti. Non ci saranno più i pacchetti di tessere. Il principio sarà: una testa, un voto. Ciascuno voterà per se, niente più deleghe ai cosiddetti signori delle tessere. Infine stop anche ai doppi incarichi che impediscono di esercitare bene le proprie funzioni». Ma il leader pidiellino guarda anche al Mezzogiorno: «Lavoreremo per questa regione con la pancia a terra fino alla fine della legislatura. Il Piano Sud portato avanti dal ministro Fitto e dal premier Berlusconi prevede di investire nelle infrastrutture, accoglie e rilancia il bisogno di innovazione e prosegue nella politica dei tagli agli sprechi». Poi, annuncia un incontro a Roma, per la prossima settimana, col gruppo dirigente del Pdl campano, per mettere in agenda il pacchetto Campania all’interno del dibattito sul decreto sviluppo. E conclude con una frecciata alla sinistra campana: «La sinistra a Napoli è sussiegosa, ci guarda con aria solenne ed indignata, crede di possedere la verità solo perché candida magistrati, ma non ha programmi ed è indebolita. Il Pd a Napoli è scomparso alle ultime amministrative, De Magistris ha rifiutato addirittura l’apparentamento, non li vuole nemmeno in casa. La nostra coalizione, invece, ha valori forti: la vita, che non è a discrezione del Parlamento se darla o toglierla, la famiglia, fatta da un uomo e da una donna, la scuola. È per questo che dopo le amministrative a Napoli noi non siamo caduti preda della rassegnazione e della depressione, ma abbiamo una grande voglia di riscatto».


Poi un passaggio sulla giustizia: «Occorre la riforma affinché mai più sia possibile nominare in una Giunta un magistrato che ha indagato fino a poco prima sul suo avversario politico». Sul grande partito moderato annunciato da Berlusconi, Alfano: «Non si realizza in un pomeriggio, non c’è fretta di fare domande e ottenere risposte». Con Alfano sul palco salgono i due coordinatori regionali, Nicola Cosentino e Mario Landolfi. «Dobbiamo puntare al recupero dell’area moderata – dice Cosentino – allargare sempre più il recinto della nostra coalizione coinvolgendo anche 1′Udc. Dobbiamo riprenderci il governo della città caduto in mano ad un sindaco che fa tanti spot, ma poche cose concrete. Dice di voler mandare i rifiuti in Olanda, ma le navi sono ancora ferme al porto». «Il nuovo corso è già iniziato – aggiunge Landolfi -, abbiamo ricominciato a vincere in Molise e porteremo a termine la legislatura». Intanto il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, a Salerno per inaugurare il corso di formazione politica del Pdl, dice: «È arrivato il momento di rivendicare con orgoglio quello che questo Governo ha fatto in tre anni e mezzo. La politica deve recuperare il suo primato, il suo ruolo guida. Contribuiremo a realizzare lo zoccolo duro del partito. Confido che questa iniziativa possa contribuire ad uscire dal circuito del fango e del gossip per poter ritornare a fare buona politica». Infine, il ministro Fitto, aggiunge, che chi «continua a puntare sulla quantità di risorse va fuori strada, poiché noi dobbiamo salvaguardare la qualità di spesa».

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