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sabato 22 ottobre 2011

Armando De Rosa scrive ad Alfano. “Basta con un partito di padroni e padrini”

Caro On.le Alfano,
ascolto ammirato i tuoi discorsi. Ottimi, bellissimi. Lo dice uno che è molto avanti negli anni, che non ha bisogno di nulla, uno come me che qualche esperienza politica maturò nel corso della cosiddetta “prima repubblica”. Vogliamo un partito di persone per bene. Dici: un partito che non abbia padroni e sia contro i padrini. Bravissimo. E’ questa la strada per recuperare buona parte di quel 40% di elettori che fanno la differenza, che ora sono sull’aventino, e che ci faranno vincere di nuovo. A sinistra i nostri avversari sono un’armata brancaleone che gli Italiani non vorranno mai votare. Certo in Italia oggi ci vorrebbe un nuovo De Gasperi. Non c’è. C’è però qualche giovane che può diventarlo. Come? Mettendo in pratica le cose che dici tu. In particolare;
1. Il partito non deve avere padroni e deve essere contro i padrini. Allora dove ci sono padrini e padroni va fatta piazza pulita.
2. Il tesseramento. E’ utile per dare al territorio punti di riferimento certi e impegnati. Punti di riferimento capaci di condividere la vita e i problemi del cittadino.
Il cittadino vuole partecipare alla gestione del partito, vuole seguire da vicino i comportamenti.
Basta con i comitati PDL che aprono il giorno prima e chiudono scomparendo il giorno dopo le elezioni. La chiesa, con la sua organizzazione millenaria, dovrebbe pure insegnare qualcosa, o no? Attento però. Qualcuno dice che a Napoli c’è già chi ha presentato ventimila tessere.
1. L”affarismo. A Napoli, spesso, la classe dirigente viene scelta in base a capacità affaristiche. E purtroppo anche tra personaggi direttamente ispirati dai padrini.
2. I doppi e tripli incarichi, a Napoli, forse anche altrove, scandalizzano il cittadino e spesso sono dettati dall’inquietante esigenza di mantenere i piedi in più di un affare.
3. Le donne. Basta con le amichette o le fidanzatine, o le “compagne” di questo o di quell’altro personaggio.
Troppe donnette in campo che non fanno onore al partito, che occupano senza merito incarichi istituzionali, e che nessuno conosce. Anche qui dovrebbero valere titoli di professionalità, di serietà, di impegno e di moralità. Le cosiddette “escort” dovrebbe fare mestieri diversi. Più o meno, queste cose dette meglio di me, le ho sentite nei tuoi discorsi. Tu sai meglio di me che “De Gasperi” si può anche diventare.Occorre saper volere o riuscire a mettere in pratica queste cose. Il paese se le aspetta. Il resto nei tuoi discorsi è chiarissimo. Perdonami l’ardire. Ti invio con gli auguri di buon lavoro, i miei più sentiti saluti.
Dottor Armando De Rosa

Lettera pubblicata da Agorà Informa

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