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martedì 25 ottobre 2011
Massa Lubrense, torna il pettirosso globetrotter
Massa Lubrense - È un turista particolare. Gentile e affezionato ai luoghi e alle persone, sempre gli stessi, della penisola sorrentina. Arriva puntualmente ogni anno a metà ottobre e soggiorna fino a marzo, il suo «albergo» è il negozio di un fruttivendolo situato nel centro cittadino di Massa Lubrense. Sì, perché il turista, in questo caso, è un pettirosso e a riceverlo con tutti gli onori è il padrone del negozio. «Ma che dite? Il padrone è lui, il pettirosso», ribatte tra un sorriso e l’altro Domenico Vinaccia, l’esercizio e l’attività di «fruttaiuolo» ereditati dal padre Antonino. «Perché – spiega – entra ed esce quando vuole passando tra le grate sempre aperte delle porte. Di sera, quando chiudo, va a dormire su un albero di fronte e la mattina dopo lo ritrovo dentro a darmi il buongiorno». Tutto controllato e attestato dai suoi concittadini, disposti a sorridere per la singolare faccenda. Quest’anno, senza preavvisare, il «turista con le ali» si è ripresentato con qualche giorno di anticipo rispetto al solito. «Forse – dice Domenico Vinaccia - l’ha fatto perché è venuto da luoghi dove non si trovava granché bene. Mi sembrava un po’ “sciupato”, come diciamo da queste parti. Ma si è già ripreso con l’aria buona della nostra città e io mi sono tranquillizzato». Il pettirosso gradisce l’ospitalità della «casa» e – bontà sua – «socializza» con il padrone come se fosse un vecchio amico: sale sulle spalle e sul palmo della mano di Domenico Vinaccia, cinguetta come se volesse parlargli. A marzo ripartirà e «per me – dice il fruttivendolo – ogni volta è un piccolo dispiacere, sono contento di rivederlo tutte le mattine e apro il negozio con più allegria». Cosa mangia l’ospite? «Briciole di pane, molto piccole». E la frutta? «No, l’idea di prendersela senza permesso, non gli passa proprio per la testa. Consuma solo i pezzettini che gli offre il suo anfitrione». Insomma, un turista educato, che s’accontenta di pochissimo. Peccato che gli manchi la parola e non possa dire tutta la verità: torna ogni sei mesi dal padrone perché sicuro di ritrovare il suo affetto. (Fonte: Gianni Siniscalchi da il Mattino)
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