Interrogazione parlamentare urgente del senatore Di Nardo (Idv) al Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti
“Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 marzo 2009, sono stati definiti i criteri di privatizzazione nonché le modalità di dismissione della partecipazione detenuta dallo Stato, tramite Fintecna S.p.A., nel capitale della società Tirrenia di Navigazione S.p.a. autorizzando il Ministero dell’economia e delle finanze ad alienare il 100% della propria partecipazione indiretta nella società insieme alle partecipazioni totalitarie detenute da questa nelle Società marittime regionali e non trasferite gratuitamente alle Regioni, ai sensi dell’art. 57 del decreto-legge n. 112/2008, convertito dalla legge n. 133/2008” è questo l’incipit dell’interrogazione parlamentare urgente avente ad oggetto la crisi della più grande compagnia di navigazione italiana, la Tirrenia, che coinvolge anche 400 marittimi della penisola sorrentina, presentata dal senatore dell’Italia dei Valori Nello Di Nardo, nella seduta n. 699 del 27 marzo, indirizzata al Ministro Corrado Passera, titolare dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti. “Nei giorni scorsi si è appreso da organi di stampa” si legge nel testo parlamentare “che la cessione della Tirrenia di Navigazione S.p.a. sarebbe a rischio per le forti resistenze mostrate dall'Antitrust europeo, che avrebbe inviato una lettera informale al Governo italiano, datata 15 marzo 2012, in cui la suddetta autorità si esprimerebbe negativamente in ordine all’operazione; inoltre secondo quanto riportato in data 19 marzo 2012 dal quotidiano on line "Corriere del Mezzogiorno", le motivazioni del diniego sarebbero da addurre al «quasi-monopolio su alcune rotte», in particolare quelle con la Sardegna. Inoltre, vi sarebbero le perplessità di Bruxelles sulle sovvenzioni concesse dallo Stato a Tirrenia sulle linee di collegamento con le isole.
Tali contributi potrebbero costituire violazioni della normativa europea sugli aiuti di Stato. Questo aspetto sarebbe strettamente connesso all'iter di privatizzazione al punto da rendere «problematica» una soluzione positiva”. Poi si tocca il tema dei lavoratori “A causa dell’alternarsi di tali complesse vicende, di natura prettamente tecnica, circa 1.500 operatori marittimi, che insieme ai lavoratori stagionali arriverebbero a sfiorare le 2.000 unità - di cui circa 400 provenienti dalla penisola sorrentina, territorio che ha da sempre contribuito alla crescita della principale società di navigazione italiana, apportando professionalità e competenza -, si trovano in una situazione di totale incertezza relativamente alle future prospettive occupazionali.” Infine l’appello del senatore Di Nardo “Si chiede di sapere se il Governo non ritenga necessario riferire al più presto in Parlamento sulle evoluzioni della complessa vicenda riferita in premessa; quali provvedimenti intenda adottare per salvaguardare, in caso di riscontro a livello europeo di effetti distorsivi della concorrenza nella procedura di privatizzazione, gli attuali livelli occupazionali”. Sulla vicenda interviene anche l’avvocato Giovanni Antonetti, responsabile dell’Idv in costiera “Non è più tollerabile la situazione di incertezza in cui vivono ormai da un anno i marittimi Tirrenia della penisola sorrentina, soprattutto i più giovani, il cui futuro lavorativo è sempre più incerto; sia il Governo che la società privata potenziale acquirente devono attivarsi per sbrogliare al più presto questa intricata matassa burocratica”.
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