Regione Campania - “Il CAM non è un museo riconosciuto formalmente – dichiara l’assessore Miraglia della Giunta Caldoro, commentando il rogo dell’opera dell’artista tedesca Storhas – perché non ne ha i requisiti giuridici. La collezione del direttore Antonio Manfredi risulta di fatto una proprietà privata, cioè una collezione personale”. “Tutte le persone di buon senso – continua l’Assessore - farebbero il possibile per tutelare le opere d’arte ed anche la Giunta riconoscendo il valore delle opere del Cam sta cercando una possibile via d’uscita alla questione. Il problema però non è di facile soluzione in quanto la Giunta è nello stesso tempo impegnata a dismettere ed a razionalizzare il proprio patrimonio immobiliare per una ottimizzazione dei costi. Il gesto di bruciare le opere è solo un gesto dettato dall’emotività che non aiuta a risolvere niente. Per salvare le opere si potrebbe forse ipotizzare di prestarle in comodato d’uso in attesa di una nuova sede. Il problema – ripeto - non si può risolvere in tempi così brevi“.
martedì 24 aprile 2012
Museo CAM, il commento dell’Assessore Miraglia
Regione Campania - “Il CAM non è un museo riconosciuto formalmente – dichiara l’assessore Miraglia della Giunta Caldoro, commentando il rogo dell’opera dell’artista tedesca Storhas – perché non ne ha i requisiti giuridici. La collezione del direttore Antonio Manfredi risulta di fatto una proprietà privata, cioè una collezione personale”. “Tutte le persone di buon senso – continua l’Assessore - farebbero il possibile per tutelare le opere d’arte ed anche la Giunta riconoscendo il valore delle opere del Cam sta cercando una possibile via d’uscita alla questione. Il problema però non è di facile soluzione in quanto la Giunta è nello stesso tempo impegnata a dismettere ed a razionalizzare il proprio patrimonio immobiliare per una ottimizzazione dei costi. Il gesto di bruciare le opere è solo un gesto dettato dall’emotività che non aiuta a risolvere niente. Per salvare le opere si potrebbe forse ipotizzare di prestarle in comodato d’uso in attesa di una nuova sede. Il problema – ripeto - non si può risolvere in tempi così brevi“.
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