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Massimo D'Alema |
«Non facciamo gli americani: le primarie servono a scegliere colui che è in grado di formare una coalizione di governo. E l' unico è Bersani». Recita pure un pezzo di "Tu vuò fa l' americano", Massimo D' Alema, nella sala della Loggia al Maschio Angioino. «Ero dubbioso all' inizio sulle primarie - ammette D' Alema - ma devo dire che Bersani sta avendo ragione: una scelta giusta». E città e provincia rispondono alla chiamata alle urne: in 5 giorni, da venerdì scorso ad ieri, sono raddoppiati gli iscritti al voto di domenica prossima. Da 20 a quasi 40 mila. Con D' Alema e Miguel Gotor, per lanciare lo sprint a Bersani, si riuniscono ieri al Castello gli intellettuali. Sono otto docenti universitari che attaccano legge Gelmini e politiche culturali, ascoltati in sala dagli apparati del Pd napoletano: dai segretari Enzo Amendola e Gino Cimmino ad ex assessori e consiglieri come Berardo Impegno, Gennaro Mola, Valeria Valente, Elisabetta Gambardella. C' è pure Nicola Oddati, ex presidente del Forum delle Culture: «Mi aspettavo una rappresentazione più reale del mondo culturale: attori, scrittori,e non soloi professori- commenta- . Bersani è la migliore risposta alla crisi, ma si dovrebbe svecchiare. Renzi sarebbe venuto con Baricco». Per D' Alema, che distribuisce stoccate a Montezemolo e Grillo, «Bersani è sostenuto anche dai leader dell' Unione europea, perché unica figura politica in Italia in grado di stringere un' alleanza tra progressisti e moderati». Domani alle 11 arriva all' Hotel Oriente per tirare la volata al leader del Pd l' ex ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Sabato mattina chiude la campagna sulle primarie al cinema Filangieri Enrico Letta, vicesegretario nazionale del Pd.
(Fonte: Alessio Gemma da La Repubblica)
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