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lunedì 3 dicembre 2012

Primarie, analisi del voto

di Francesco Mauro, coordinatore GD Penisola Sorrentina 

Penisola sorrentina - Il dato da cui partire, prevedibile anche a livello nazionale, è la minore affluenza, e il maltempo non è stato l’unico deterrente. In penisola sorrentina, Nichi Vendola (in controtendenza rispetto al resto d’Italia) aveva raccolto il 23,85% delle preferenze del primo turno, per un totale di 409 voti, ed è palese che molti suoi elettori non hanno ritenuto opportuno votare anche al ballottaggio. Il numero dei votanti, infatti, scende da 1.715 al primo turno a 1.387 domenica (-328, il 19% in meno), registrando il calo percentuale più alto al seggio Massa 2 (S.Agata: -28 elettori, -29,47%) e quello più basso a Sorrento 2 (piazza Tasso: -21, -14%), mentre statisticamente i cali più rilevanti sono stati Sorrento 1 (-85 voti) e Vico Equense (-75). Ma non sono solo i voti dei vendoliani quelli a mancare. Da una rapida lettura dei risultati totali (Bersani 807, Renzi 580) ci accorgiamo che il segretario del PD guadagna 179 voti (+28,5%) rispetto alla settimana precedente (628) mentre il sindaco di Firenze subisce un calo del 6,9% pari a 43 voti mancanti (erano 623 al primo turno). Renzi, il cui risultato resta appena superiore al dato nazionale (41% in penisola, circa il 39% in Italia) non riesce a far ritornare alle urne il suo elettorato.

Così a Sorrento-S.Agnello, dove aveva vinto al primo turno, prende 23 voti in meno, mentre Bersani ne guadagna 74. Qui si rivela decisivo il voto dei vendoliani: al seggio 1, Vendola, aveva raccolto 124 preferenze risultando più votato anche di Matteo Renzi, vien da sé che l’incremento di Bersani al ballottaggio proviene da quel bacino elettorale. Mentre al seggio 2 (definito da più parti “il seggio dei renziani”) Bersani recupera 10 voti sul suo avversario. In totale, i cittadini sorrentini e santanellesi, hanno ribaltato il risultato del primo turno, infliggendo a Matteo Renzi una forbice negativa di 97 voti (perde il 10,41% mentre Bersani guadagna il 39,15% delle preferenze rispetto a domenica 25). In sintonia con i seggi di Sorrento ci sono quelli massesi. A Massa Lubrense, infatti, Renzi aveva vinto con uno scarto di 11 voti su Bersani (71 a 60), al ballottaggio però non si riconferma e perde di 23 (81 a 58) registrando un calo di 13 voti (-18,31%). Unico seggio in cui Renzi resiste è quello di Meta dove continua a spuntarla su Bersani. Questi, pur recuperando 18 preferenze (+9 Bersani, -9 Renzi), non riesce a rimontare ed esce sconfitto dalla sezione di piazza Vittorio Veneto di appena 2 voti (108 a 106). A Piano di Sorrento si riconferma Bersani che aumenta il suo consenso del 36,08% (35 voti in più). Anomalia di questo seggio è il risultato di Matteo Renzi: solo qui il sindaco fiorentino riesce a incrementare le sue preferenze seppur di soli 2 voti (+2,60%). Il risultato, però, è platealmente a suo sfavore: Bersani si impone con 54 voti di vantaggio. Infine Vico Equense, dove Bersani aveva già vinto agevolmente al primo turno con il 41,41%. Il segretario dei democratici questa volta si porta al 63,55%, dato più elevato di tutta la penisola, grazie a un aumento di 40 voti (+24,39%) rispetto alla settimana scorsa. In questa sezione Matteo Renzi non perde né acquista voti, assestandosi a 117 preferenze. L’analisi è fin troppo semplice: Renzi paga il fatto che i suoi elettori non hanno deciso di confermarlo anche al secondo turno e, nel rilevante calo dei votanti, risultano decisive le assenze dei suoi sostenitori. Bersani, invece, riesce ad aumentare il suo consenso in tutti i seggi, raccogliendo una parte dell’elettorato di sinistra che si era affidata a Vendola al primo turno. Se scalpore aveva fatto il risultato di Renzi la scorsa settimana e gli allori si erano spesi per i suoi sostenitori peninsulari, da Pinto a Tito passando per Rosario Fiorentino, il secondo turno denota una loro sconfitta (calo dei voti e svantaggio più ampio: da -5 a -227), e indica come vero ago della bilancia proprio il 23,85% raccolto da Vendola, sostenuto da un elettorato più giovane rispetto agli altri due.

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