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mercoledì 23 gennaio 2013
Sanità, Calabrò sugli incarichi
Regione Campania - “Se non proprio una medaglia d’oro, è senz’altro d’argento quella consegnata alla Regione Campania dal Rapporto finale della Commissione di inchiesta del Servizio Sanitario Nazionale.”
Così Raffaele Calabrò, consigliere del presidente Caldoro per la Sanità commenta le conclusioni della Commissione.
“E’ senz’altro motivo di orgoglio per la Giunta regionale – sottolinea Calabrò - apprendere che i parlamentari riconoscono alla Campania, nonostante abbia ereditato un deficit sanitario di circa 10 miliardi di euro e a dispetto dei criteri di riparto del fondo sanitario sfavorevole, di essere riuscita ad incidere significativamente sulla riduzione del disavanzo, migliorato del 63,82 per cento, e sulla diminuzione della spesa del personale, inferiore del 5 per cento rispetto al 2009. E ancora per aver ridotto il ricorso agli straordinari e per essere stata capace di tenere sotto controllo la spesa farmaceutica.
“Dispiace – aggiunge il consigliere del presidente Caldoro - che a penalizzarci siano stati gli incarichi affidati ex art. 15 septies e 18 septies che tra l’altro non richiedono l’espletamento della procedura concorsuale. Ma va considerato che è la lungaggine burocratica del Governo e la norma sul blocco del turn over - che vieta se non in misura ridotta e assolutamente insufficiente di assumere personale - a impedire che anche nella nostra Regione si sia potuto regolarizzare la posizione di personale necessario nelle nostre strutture sanitarie.
“Va altresì precisato che i 60 incarichi ex art. 15 septies conferiti a tempo determinato sono stati ereditati per la maggior parte dalla Giunta che ci ha preceduto e mai sono stati autorizzati dall’attuale. Mentre per quel che concerne l’ art. 18 è il caso di sottolineare che i direttori generali hanno affidato funzioni apicali provvisorie di primari per evitare la paralisi di interi reparti e impedire l’anarchia nei nostri ospedali. Insomma, la posta in gioco era il rischio di non poter assistere i cittadini campani.
“In conclusione – dice Calabrò - se solo il Governo si prendesse la briga di esaminare rapidamente la documentazione regolarmente trasmessa su concorsi ed assunzioni, la Campania meriterebbe la medaglia d’oro”.
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