Cantieri per il metano da Vico Equense a Sorrento: traffico in tilt
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - La svolta tanto attesa è arrivata
ieri mattina poco dopo le
11 quando i tecnici dell’Anas
hanno finalmente concluso i
lavori grazie al supporto di
volontari, forze dell’ordine e
vigili urbani. Quasi 20 giorni
con la Statale sorrentina chiusa
a metà: il 6 marzo scorso, il
maltempo mise a dura prova la
penisola e dal costone che sovrasta
Capo la Gala - al confine
fra Vico Equense e Castellammare
di Stabia - venne giù di
tutto: terreno, erbacce e pietre.
Fu necessario innanzitutto
«cinturare» l’area: code chilometriche
e automobilisti imbufaliti.
Dispositivo necessario
per permettere ai rocciatori di
intervenire e sbloccare le cose
con il provvedimento di senso
unico alternato emesso poche
ore dopo la frana e rimasto in
vigore fino a ieri mattina.
Sono state due settimane d’inferno,
di disagi e grandi polemiche.
La penisola sorrentina,
già messa sotto torchio
dall’avanzata incessante delle
ruspe per i lavori di metanizzazione,
è diventata la quarta
isola del Golfo di Napoli anche
per i cronici e irrisolti problemi
delle linee di trasporto pubblico.
Sui collegamenti ferroviari
il momento è delicato e la
crisi che investe il settore è
all’ordine del giorno mentre le
condizioni del mare, più volte,
hanno costretto aliscafi e traghetti
a restare ancorati al porto
di Sorrento. Quindi, l’unica
soluzione per pendolari, studenti
o turisti è stata quella di
percorrere, nonostante tutto,
la Statale della discordia. Al
di là dell’impianto semaforico
piazzato a Capo la Gala.
Statale riaperta, ma ieri è stata
comunque un’altra giornata di
passione.
Un piccolo incidente
lungo i tornanti della Statale
ha compromesso la tenuta del
traffico, poi andato in tilt poco
ora dopo di pranzo quando
una lunga coda di auto e pullman
turistici si è formata a
Punta Scutari. Sole cocente e
un mare mozzafiato, cartolina
che in molti hanno dovuto
godersi oltre un’ora prima di
riprendere la marcia. C’è chi
ha preferito tornarsene a casa
mentre altri hanno lasciato le
vetture per lunghi e interminabili
minuti, discutendo al telefono
con qualche amico che ha
avuto la fortuna di raggiungere
la zona rossa e superarla prima
del blocco. «Che è successo?».
Tutti a chiederselo, domanda
senza risposta almeno fino a
quando, dopo le 15.30, a passo
d’uomo, macchine e bus hanno
potuto rimettersi in viaggio in
direzione Napoli. «Non si può
fare questa storia, è tutto assurdo.
Siamo intrappolati. Basta»
è l’urlo di rabbia di un autista
che fa la spola fra la costiera
e l’aeroporto di Capodichino
con a bordo dei clienti da portare
«in salvo» a Napoli. C’è un
volo da prendere assolutamente
entro le 18, ma per fortuna
tutto si sblocca - lentamente - e
i malumori diventano ricordi.
La situazione rimane caotica,
ma almeno il primo weekend
di primavera è salvo. Non
dovrebbero esserci più disagi,
una speranza concreta anche
se stasera ci sarà la prova della
verità con un sabato che si
preannuncia davvero intenso.
Molti giovani dell’hinterland
napoletano - come è tradizione
- imboccheranno il tratto
«incriminato» per arrivare a
Sorrento e passare la notte nei
locali clou della costiera. La
querelle è ancora aperta: colpa
dei lavori di metanizzazione,
con cantieri in ogni angolo
della costiera.
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