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venerdì 19 aprile 2013

È Bruce il vero Boss che canta Napoli

Fonte: Gianni Valentino da La Repubblica Napoli

«È la prima volta che Bruce Springsteen suona in una piazza europea con la E Street Band. Insieme, abbiamo fortemente voluto che la piazza fosse quella del Plebiscito a Napoli. Davanti al mare. Il 23 maggio ci sarà un concerto memorabile. Perché lui di solito canta negli stadi o nei palazzetti dello sport». «Perchè Springsteen di solito canta negli stadi o nei palazzetti dello sport. Quello napoletano sarà il concerto più a Sud che Bruce abbia mai fatto. Un po' come se fossimo in un teatro all' aperto». Claudio Trotta è il manager italiano del Boss, il suo angelo custode, e a poco più di un mese dall' evento live racconta alcuni retroscena del "Wrecking Ball Tour". Napoli è la prima di quattro tappe italiane (seguiranno Padova, Milano e Roma) e l' appuntamento - realizzato da Barley Arts in collaborazione con Veragency; i biglietti costano 65 euro più prevendita - si appresta a diventare un romanzo on the road. Non soltanto perché il nonno e la madre di Springsteen hanno le loro radici a Vico Equense - si sussurra di una tarantella che lo stesso rocker e la signora Adele potrebbero danzare sul palco a fine concerto - ma anche perché il Boss è storicamente attento allo stato sociale delle città in cui porta il suo spirito rock' n' roll. Performer instancabile - i suoi concerti non durano mai meno di tre ore filate - e uomo che bada al rapporto diretto con il pubblico, «Springsteen canta parole che fotografano azioni e desideri di ogni classe di lavoratori - aggiunge Trotta - e le sue canzoni a Napoli, tra i napoletani, avranno più valore, conoscendo i drammi di questa terra meravigliosa e tormentata, la necessità dei diritti quotidiani e la lotta per la sopravvivenza in questa natura splendida e amara».

Quando, nel maggio del 1997, Springsteen si esibì al teatro Augusteo - il teatro San Carlo disse no al recital solista "The Ghost of Tom Joad"; così come nel 2006 la soprintendenza di Caserta negò l' accesso nella Reggia, costringendolo a optare per il Palamaggiò - a fine concerto regalò un super bis ai fan affacciandosi dal balcone per intonare "Thunder Road". Stavolta potrebbe persino interpretare un classico della canzone napoletana, anche perché dovrebbe giungere in città almeno uno o due giorni prima del concerto, per le prove. «E magari per visitare uno dei tesori artistici della città- spiega Trotta- allora saremo nel pieno del "Maggio dei monumenti"». Del resto le fasi di allestimento della piazza e del palcoscenico inizieranno addirittura il giorno 17. Finora sono 15 mila i biglietti venduti, a fronte di una capienza di 25 mila. «Almeno una volta nella vita - conclude Trotta - bisogna andare a un concerto di Bruce. Dopo, nulla sarà più come prima».

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