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lunedì 8 aprile 2013
L' Albero della Vita
Sorrento - L’esposizione nella sala del Presepe in Sant’Antonino dell’ALBERO DELLA VITA continua ad avere un flusso di interessati visitatori che sono attratti dalla novità dell’opera e dall’alta spiritualità e simbolismo che la anima.
Attestazioni di stima sono pervenuti e continuano ad arrivare al maestro Aversa dai più disparati mondi: dall’arte come Jakob Kompatscher, gallerista, al Maestro Riccardo Cocciante, dal Procuratore emerito Giandomenico Lepore, al Vescovo di Citta di Castello Domenico Cancian, da Davide Viziano Presidente Ucid Liguria a Paola Marini Conservatrice del Museo Diocesano di Genova, che come tanti altri hanno voluto lasciare una traccia scritta dello stupore e meraviglia dinanzi a questa preghiera di terra che tale è la terracotta di Marcello Aversa.
Le più belle e sentite parole sono state quelle che S.Ecc.za Mons: Franco Alfano ha scritto, e poi ribadito al momento della presentazione dinanzi ad una platea commossa e silenziosa: La Passione, storia che spaventa ed accomuna uomini e donne, generazioni diverse per luoghi e tempi viene trasformata e sublimata nella Pasqua di Resurrezione.
Le trentamila piccole briciole di creta , trasformate in figure umane in miniatura ed in simboli religiosi e biblici dalle mani prodigiose di Marcello, coprono completamente il tronco e l’asse di una Croce che aggiorna completamente l’antico Presepe di Pasqua che si preparava nei conventi femminili e viene a raccontare al popolo del mondo di oggi la Passione di Cristo che è anche la nostra Passione quotidiana con la quale ogni giorno ci confrontiamo.
Pur volendo essere una testimonianza intima, anche di un grande dolore familiare, la presentazione al pubblico di questa opera unica ha riscosso una grande risonanza sia tra la popolazione locale che tra gli stranieri che ne hanno colto l’autentico messaggio di Fede nella ispirata ambientazione della Basilica del Santo. L’abilità dell’Artista non può passare inosservata e rimane scolpita nella memoria, ma ancor di più colpisce la circostanza che molti visitatori, guardando
La Croce si segnano entrando, con quel segno, in sintonia con il messaggio che trasmette.
Anche per questo l’esposizione che avrebbe dovuto concludersi il 7 aprile, sarà prolungata sino al 14 p.v.
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