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sabato 6 aprile 2013

Rivo d'Arco, conferenza stampa di "IN Movimento per Vico"

Aldo Starace e Natale Maresca
Aldo Starace: “Quell’orribile serpentone voluto da tutte le Amministrazioni comunali di centro destra dal 2000 in poi, non potrà mai diventare una strada pubblica. Va demolito.” 

Vico Equense - Si è svolta, presso la sede di «In Movimento per Vico» la conferenza stampa dei consiglieri comunali di opposizione sul viadotto di Seiano, la strada di servizio dell’impianto di depurazione di punta Gradelle. I lavori per quest’opera, considerata strategica per la pulizia del mare dell’intera penisola sorrentina, sono ormai fermi da più di due anni per mancanza di fondi. La minoranza, a stretto giro, vuole sottoporre ai cittadini un vero è proprio referendum popolare. Sul tavolo c’è l’ipotesi della demolizione di un’arteria che taglia in due il vallone del rivo d’Arco. Un mostro di cemento che ha provocato l’abbattimento di molti alberi di ulivo, con un costo esorbitante di alcuni milioni di euro, motivato dalla presunta necessità di evacuare dal cantiere del depuratore i materiali di scavo e poi, dall’impianto in attività, i fanghi prodotti. Un’opera inutile, perché c’è già una strada, utilizzata abitualmente da camion e autobus, che conduce dalla Marina di Seiano alla statale. Questo percorso incompiuto, di circa sette metri di altezza, ricoperto di pannelli prefabbricati con pietra viva per mimetizzarsi al meglio in un ambiente che comunque deturpa e con cui stride, è stato uno degli argomenti della conferenza stampa dei consiglieri comunali di opposizione. Aldo Starace, Natale Maresca e Claudia Scaramellino, hanno proposto alla cittadinanza un referendum autogestito, per decidere al più presto il da farsi e definire insieme la strategia per il futuro. Demolire o no la strada? Oppure metterla in sicurezza con nuovi interventi così da farla diventare un’arteria vera e propria? Durante la conferenza stampa, i consiglieri di «In Movimento per Vico», hanno illustrato il loro punto di vista.

Svincolo del viadotto su via Filangieri
“Uno sfregio al paesaggio, – ha commentato Aldo Starace – uno spreco di migliaia di euro per qualche attraversamento di uno o due camion mensili. La verità è che il Comune di Vico Equense ha accettato, anzi voluto, il viadotto nel convincimento di poterlo utilizzare quale strada pubblica alternativa alla SS. 145.” Il Sindaco Gennaro Cinque, in un’intervista a La Repubblica, del 20 aprile 2011, affermò che quei “400 metri di strada diventeranno la salvezza per il traffico della costiera.” "Ma tale possibilità – rileva Starace – non esiste. Infatti, la larghezza minima della carreggiata di una strada a senso unico di circolazione deve essere di 5,5 metri, mentre nel caso in questione, la distanza tra i muretti laterali e di soli due metri e mezzo. Volendo a tutti costi utilizzarla, bisognerebbe acquisirla al patrimonio comunale, in deroga alle vigenti norme. Bisognerebbe, poi, imporre non solo la circolazione a senso unico, ma anche il limite di circolazione a dieci chilometri orari ed il divieto di transito per i pedoni. Ma questo senso unico – aggiunge Aldo Starace – è anche in sostanza inutile. I problemi di congestione della circolazione, infatti, accadono solo d’estate e principalmente di sera, quando i bagnanti rientrano dalla spiaggia e restano bloccati sotto il ponte della circumvesuviana per compiere la manovra di svolta a sinistra. Rispetto a questo fenomeno, la nuova “strada” sarebbe perfettamente inutile.” Per i Consiglieri comunali di opposizione appare chiaro che si tratta di una vera truffa, poiché, sin dalla sua approvazione, si è voluto nascondere la verità. “Quell’orribile serpentone, – conclude Aldo Starace – voluto da tutte le Amministrazioni comunali di centro destra dal 2000 in poi, e realizzato, con finanziamenti straordinari, per essere a servizio esclusivo dell’impianto di depurazione, non potrà mai diventare una strada pubblica. Per di più si configura un evidente danno all’erario, perché non è stata utilizzata per lo scopo cui era destinata, cioè l’attraversamento da parte degli automezzi durante i lavori di scavo della galleria. Così grazie al Commissario di Governo e ai Sindaci di centro destra di Vico abbiamo deturpato inutilmente il vallone del Rivo d’Arco.” Per questi motivi, il gruppo consiliare di “IN Movimento per Vico”, chiederà nei prossimi giorni una sollevazione popolare che ne impedisca la conservazione.

2 commenti:

  1. Più che un referendum cittadino proporrei di sottoporre ai turisti il quesito, sono sicuro che resterebbero sconcertati da ciò e l'unica risposta è DEMOLIRLO!
    A riguardo la situazione traffico incentiamo il trasporto pubblico, servizi di navette e ecc.
    Saluti Sergio De Martino

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  2. ma siete pazzi??? quello che pouò essere alla fine anche utile va demolito e nessuno vede lo scempio che c'è nella curva della Marina di Vico che deturpa il paesaggio con tutte quelle casette orripilanti e baracche che si vedono affacciandosi dal monumento, nessuno fiata?????

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