Sfogo di sindaco e alleati: «Senza una maggioranza si va al voto»
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - «Gli scenari politici si arricchiscono
di una nuova perla. La
maggioranza che ha stravinto
le elezioni non c’è più, tuona un
manifesto. E quindi? Direbbe la
logica che o c’è una maggioranza
diversa oppure si va al voto! Ma
l’ultimo consiglio comunale ha
confermato che numericamente
non c’è nessuna maggioranza
alternativa, che è facile tirare
uno sgarbo, per motivi politici o
personali, ma fare maggioranza
è un’altra cosa». Ha subìto attacchi
frontali, anche se non ha
preso parte all’ultimo consiglio
comunale. Quello in cui si sarebbe
dovuto votare il bilancio consuntivo.
Una tappa che, in caso
di flop, avrebbe potuto segnare
la «fine» della sua era. Invece
chi stava in aula - opposizione al
completo più qualche esponente
di maggioranza - ha preferito
temporeggiare, uscendo dall’aula
al momento di esprimersi sul
rendiconto, facendo venire meno
il numero legale, «garantito»
fino a quel momento per tutta la
seduta a dispetto dell’assenza in
massa dell’esecutivo a lui fedele.
Gennaro Cinque si sfoga. Lo fa
in una nota che firma assieme
«alla sua maggioranza» ed in cui
si scaglia contro l’opposizione.
Andare a casa entro novembre,
per il sindaco - al secondo mandato
- significherebbe potersi
ricandidare.
«Se il Paese oggi non può essere
governato, il vero incubo di molti
dell’ex minoranza però non è certo
l’empasse in cui si sprofonda
in tempi già magri per la crisi,
ma solo di non andare subito al
voto, di doversi confrontare “democraticamente”
contro l’attuale
sindaco - si legge nella nota -.
Con la fondata paura di perdere
di nuovo. Ed hanno anche il coraggio
di dirlo apertamente. Se il
consiglio comunale per i prossimi
mesi non sarà in grado di esprimere
una maggioranza, e quindi
di dare un’amministrazione al
Paese, non importa, pur di “far
fuori il nemico”. Questi i toni dei
“responsabili” in consiglio comunale!
L’ex maggioranza, oggi
neutralizzata dalle defezioni, è
rimasta alla finestra per verificare
se ci fosse stato un qualche seguito
nel voto a Maurizio Cinque per
la presidenza del consiglio. Nulla.
Solo lo sgarbo ulteriore della
convocazione “forzata” del consiglio
comunale. A questo punto
sembra evidente che non ci sarà
una maggioranza alternativa,
ma piuttosto che Cinque “il giovane”
sia stato l’unico disposto a
mettere la faccia sullo sgarbo da
fare al sindaco e ad Andrea Buonocore,
forse colpevoli di aver
avuto troppi consensi e, guarda
caso, persino suoi compaesani.
E se per tale sfizio si lascerà il
paese nell’ingovernabilità tutto
sommato a lui non importa.
Così come non interessa a tutti i
registi impresentabili che, alle sue
spalle, hanno fortemente voluto
rompere il giocattolo e vendicarsi
per quei troppi voti raccolti dal
sindaco e dalla sua ex maggioranza.
Siano essi di centrodestra
o centrosinistra. Abbiano o meno
responsabilità attuali, un passato
ingombrante od un futuro da scrivere.
E se è vero che in consiglio
i consensi di coloro che sono pro
e contro il sindaco si contano,
e non si pesano, alle elezioni la
regola probabilmente sarebbe ben
diversa. In ogni caso, ci saranno
almeno altri 20 giorni per chiarirsi
le idee. Speriamo che il tempo
porti consiglio. E che non si dica
più che “irresponsabili” sono solo
gli altri».
Polemico Luigi Savarese, consigliere
Pdl: «La minoranza aveva
i numeri per mandarci a casa, non
l’ha fatto. Non hanno bocciato
il rendiconto sul quale ci hanno
attaccato anche con istanze».
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