La modifica al provvedimento sulle emergenze ambientali era stata proposta in commissione Lavori pubblici dal senatore De Siano, ma in serata la retromarcia. Le risorse raccolte sarebbero andate alla ricostruzione, ma si era scatenata immediatamente la polemica. Il Pd: "Tentativo vergognoso". Lupi: "Non è nel programma di governo"
Dietrofront del Pdl. L'emendamento sulla riapertura dei termini per il condono edilizio è stato ritirato. Lo ha annunciato Altero Matteoli intervistato a Tgcom24. "Condoni? - dice l'ex ministro - il provvedimento è stato ritirato. Io comunque sono sempre stato culturalmente contrario". Il passo indietro arriva dopo la bufera scatenata dalla proposta in commissione Lavori pubblici, presentata dal senatore De Siano.
La frenata era arrivata già dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi: "Evitiamo di accendere polemiche inutili -ha detto - la riproposizione del condono edilizio non è nel programma del governo Letta approvato dalla Camera e dal Senato. Qualsiasi emendamento in tal senso non potrà che ottenere un parere contrario da parte del governo".
L'emendamento, al provvedimento sulle emergenze ambientali, proponeva "di riaprire, fino al 31 dicembre 2013, i termini del condono edilizio 2003", in favore di coloro nei confronti dei quali le amministrazioni avevano adottato il provvedimento di diniego sulle domande precedentemente adottate.
"Si vuole giustificare questo condono destinando le risorse recuperate dalla sanatoria per interventi straordinari in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo il 20 e il 29 maggio 2012", spiegava il senatore Pd Stefano Esposito, vicepresidente della commissione Lavori pubblici: "È vergognoso che si voglia far passare come una norma di solidarietà per i terremotati il tentativo di riaprire il condono edilizio del 2003, provvedimento contro il quale il Partito democratico si è sempre opposto e continuerà a farlo". Il blitz rischiava, secondo Esposito, di "alzare la tensione su un argomento sensibile come quello dei condoni, su cui il Pd ha espresso chiaramente la propria posizione e questo sarebbe un atto irresponsabile. Siamo certi che - conclude Esposito - né il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, né il capogruppo al Senato Renato Schifani saranno complici di un tentativo maldestro e tardivo di sanare vecchie speculazioni edilizie". (Fonte: La Repubblica)
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