Provvedimento d'urgenza per evitare la procedura d'infrazione dall'Ue. Obiettivo inceneritori a Napoli Est e Salerno
Regione Campania - Uno degli ottanta articoli del «decreto del fare» è stato studiato d’urgenza dal governo per scongiurare una multa dell’Ue da otto milioni di euro al giorno, una sanzione capace di azzerare di fatto il bilancio della Regione Campania. Gli annunci di Bruxelles danno come imminente la decisione sulla possibilità che la commissione europea deferisca per la seconda volta l’Italia alla Corte di Giustizia, i provvedimenti conseguenti colpiranno l’Italia e non la Regione. Ma il governo si rivarrà sul già disastrato bilancio campano. E a quel punto non sarà solo il settore rifiuti ad essere in difficoltà. Innanzitutto resteranno congelati i 145 milioni previsti dai Por per la raccolta differenziata. Per sbloccarli gli stessi programmi operativi prevedono tre condizioni: la fine dei commissariamenti, un piano approvato dalla commissione europea e la mancanza di procedure di infrazione. Il terzo presupposto evidentemente verrebbe a mancare. E senza soldi, paradossalmente sarà anche più difficile mandare avanti i progetti già avviati. Poi, se la commissione deciderà di deferirci alla Corte, scatteranno le multe. È previsto, infatti, il pagamento di una cifra forfettaria non inferiore agli otto milioni e che va calcolata su base quotidiana a partire dal giorno dell’avvio della procedura fino alla eventuale condanna. E non è finita: dal momento della sentenza fino alla soluzione del problema si pagheranno tra i 10.880 e i 625mila euro al giorno. Uno dei rilievi più volte avanzati dall’Europa è quello sulle ecoballe: in Campania restano 6 milioni di pacchetti di spazzatura che ancora non sono stati caratterizzati. Il rischio, quindi è veramente grosso anche se i campani non sembrano rendersene conto: basti pensare che l’opposizione compatta dei primi cittadini ha impedito di aprire anche solo una delle discariche previste, mentre la mancanza di fondi rende difficile incrementare la differenziata e i termovalorizzatori restano al palo: la gara per l’impianto di Napoli est è stata chiusa senza essere aggiudicata. Per questo la spazzatura made in Campania continua a viaggiare per l’Italia e l’Europa. (Fonte: Il Mattino)
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