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mercoledì 31 luglio 2013
La rivolta dei familiari per Villa Simpliciano «Non è un lager, i nostri parenti restano qui»
Meta - Villa Simpliciano, i familiari dei 37 pazienti
ospiti della residenza sanitaria assistita finita nel mirino
dei carabinieri del Nas
di Napoli non intendono
far cambiare struttura ai
propri parenti attualmente
ospiti della clinica in cui,
stando al resoconto dei
militari, ci sarebbero stati
maltrattamenti.
Spunta anche un documento,
firmato da uno dei
familiari di un paziente
attualmente ospite della
struttura. Nella nota, firmata
e diffusa agli organi
di informazioni, si parla
confort di spessore nel
Rsa che fece scattare indagini a tappeto in tutt’Italia
disposti addirittura dal ministero alla salute guidato
dalla titolare del dicastero, Beatrice Lorenzin.
«Non è un lager, anzi. E non ci sono mai stati
maltrattamenti» è il senso della lettera firmata da
uno dei familiari. Ancora in corso gli accertamenti
disposti dalla Procura della Repubblica di Torre
Annunziata.
Oltre ai familiari, in difesa
della Rsa, scese in campo
pure la sezione locale del
Tribunale per i diritti del
malato. Il responsabile
Giuseppe Staiano scrisse
al ministero della salute,
al presidente della Regione
Campania Stefano Caldoro
e ai vertici dell’Asl
Napoli 3 Sud una lettera
in cui si riapre anche la
questione degli stipendi
arretrati nei confronti dei
35 dipendenti di Villa Simpliciano.
Problemi legati, a detta dell’associazione, ai
ritardi con cui i Comuni pagano la propria percentuale
(del 40%) della retta prevista per ogni ospite
della residenza (la restante parte spetta all’azienda
sanitaria). (Fonte: Metropolis)
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