La coordinatrice Stefania Astarita punge Paolo Trapani, fresco di adesione al partito
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Meta - Era a dir poco scontato. La base dei democrat non
l’ha presa affatto bene. «Ora si deve adeguare
alle direttive» è il messaggio, non troppo velato,
che arriva da Stefania Astarita, leader del Pd in
penisola sorrentina e che, a Meta, più volte ha
ingaggiato duelli con Paolo Trapani, il sindaco
fresco di adesione al Partito democratico. Dalla
questione del poliambulatorio dell’Asl di via del
Lauro alla gestione dei servizi sociali con l’addio
del Comune al Piano sociale di zona.
Di certo, la decisione di Trapani non ha suscitato
esultanze. Più o meno come avvenuto qualche
giorno fa a Massa Lubrense con un altro primo
cittadino accusato dai democratici, Leone
Gargiulo, divenuto a sorpresa uno dei big del
centrosinistra in costiera e dichiaratamente di
fazione renziana, fedele al sindaco-rottamatore
di Firenze in corsa per guidare la segreteria del
partito.
Trapani non ha esitato a far trapelare soddisfazione
per il matrimonio con il Pd. Scelta motivata
con un comunicato stampa diffuso a caldo
e che ha trovato il plauso di alcuni fedelissimi
della sua maggioranza consiliare. In prima linea,
ovviamente, l’assessore al bilancio, Giuseppe
Tito, storico esponente del centrosinistra di
Meta. «Si tratta della naturale evoluzione del
mio percorso politico che già in passato mi ha
visto vicino all’area del centro sinistra, oggi
sostanzialmente rappresentata dal Partito democratico.
E’ una scelta, comune anche ad altri
esponenti della maggioranza, che ci impegna su
un percorso aperto alla società civile e vicino alle
esigenze della comunità che amministriamo»,
ha spiegato il primo cittadino.
Stefania Astarita, dal suo canto, non fa troppi
giri di parole: «Ho appreso con un certo stupore
dell’iscrizione al circolo del Partito democratico
di Piano di Sorrrento di Paolo Trapani, sindaco
di Meta. Dal momento che il partito locale ha
assunto una posizione fortemente critica sulle
scelte che riguardano il poliambulatorio, Montemare
e i servizi sociali a Meta, immagino che
l’adesione al Partito democratico del sindaco e
di alcuni suoi assessori implichi la volontà di
un ripensamento. Non rispondere sul piano
delle scelte di governo al Partito democratico
locale significherebbe solo tentare di usarlo in
maniera strumentale. Spero proprio che questo
non sia il caso di Meta, e mi aspetto quanto
prima un chiarimento forte su queste ed altre
scelte programmatiche dell’amministrazione».
Insomma, il caso c’è. E’ innegabile. Cosa succederà?
Finora, controrisposte di Trapani non se
ne sono registrate.
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