Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
Vico Equense - Una discarica a cielo aperto all’ingresso del Palazzetto dello sport. Pietre, calcinacci, terreno di risulta, detriti, tubi rappresentano soltanto una parte del voluminoso materiale che si trova nell’area che, invece, doveva servire da parcheggio per gli utenti dell’impianto sportivo comunale. «Da mesi c’è un via vai di camion che scaricano questo materiale nel cortile del palazzetto – ha spiegato un’abituale frequentatrice del centro – quasi come se fosse un deposito di materiali provenienti dai vari cantieri attivi sul territorio. Il problema è cominciato sei mesi fa quando hanno lasciato i primi massi. Credevamo che fosse una situazione provvisoria e, invece, si è protratta più del dovuto. Oggi lo scenario è indecente e ci auguriamo che il Comune provveda presto alla rimozione di tutto il materiale». Sono oltre 500 le persone che frequentano la struttura e che ogni volta sono costretti ad attraversare la «discarica»; si tratta in maggioranza di bambini. Infatti, presso il centro comunale, gestito dall’associazione «Casali d’Equa» e aperto a tutte le associazioni del territorio, si svolgono attività sportive quali pallavolo, basket, ginnastica, taekwondo, aerobica.
La struttura è attiva dal lunedì al sabato, fino alle 23, e anche la domenica, fino alle 22. «E’ l’unico impianto sportivo che abbiamo sul territorio – ha affermato la madre di un piccolo atleta – Perché farlo morire piuttosto che valorizzarlo? In alcune zone interne entra l’acqua piovana e i bambini rischiano di ammalarsi». Il materiale è stato depositato in diversi punti dell’area che circonda la struttura, creando non pochi disagi. Un cumulo di massi lasciato nei pressi del bagno per disabili rende, infatti, difficoltoso l’accesso per gli utenti portatori di handicap. Ai disagi di chi frequenta il centro sportivo si aggiungono quelli di chi vive nella zona. Anche la strada di accesso all’impianto, via Madonnelle, non si trova in uno stato ottimale, mentre la vicina via Bonea presenta consistenti e pericolose buche, rese ogni giorno più profonde dal continuo via vai di mezzi pesanti utilizzati per i lavori e il trasporto dei materiali. «I lavori di via Bonea risalgono a circa un anno fa – ha raccontato Salvatore Ferraro, residente nella zona – e in realtà non sono mai stati completati; è facile, infatti, notare l’inesistente manto stradale. Ad aggravare le pessime condizioni della strada è anche il passaggio dei mezzi utilizzati per alcuni cantieri attivi nella zona. Prima la strada era fatta di antichi ciottoli bianchi e neri, dopo i lavori è diventata una distesa di cemento fatta male».
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