A 18 mesi una nuova famiglia a Portici, per 24 anni ha ignorato la storia delle sue origini
Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
Vico Equense - «Il vuoto che porto dentro è grandissimo, ho bisogno di scoprire la verità e ricostruire la mia storia». Con queste parole Marinella Arienzo spiega l’importanza di ricomporre il suo passato. «La mia madre naturale mi ha dato alla luce in un appartamento, a Vico Equense – ha raccontato la donna – e mi ha abbandonata subito dopo il parto. L’ostetrica, il giorno successivo, mi ha portata alla Real casa dell’Annunziata di Napoli, istituto dedicato alla cura dell’infanzia abbandonata. Dopo 18 mesi sono stata adottata da una famiglia di Portici, con cui ho vissuto serenamente. Sento, però, che mi manca un pezzo di vita. Vorrei sapere chi erano i miei veri genitori, le motivazioni che hanno spinto mia madre a compiere quel gesto e poter ricostruire la mia storia personale. La donna che mi ha messo al mondo oggi dovrebbe avere 77 anni e non so nemmeno se sia ancora viva. Mi basterebbe anche soltanto vedere il suo volto in una foto o conoscerne il nome». Marinella non si dà pace. Dal giorno in cui ha scoperto che quelli che credeva fossero i suoi genitori naturali erano, invece, adottivi e che la sua esistenza è, in realtà, cominciata con un abbandono, la sua vita non è più la stessa. La dura verità è saltata fuori quando aveva 24 anni; adesso ne ha 51, si è costruita una famiglia sua con due figli di 21 e 18 anni, ha una vita tranquilla ma porta dentro un vuoto che sente la necessità di colmare. «Ho cominciato le ricerche circa 20 anni fa – ha continuato Marinella – e l’ho sempre fatto in maniera molto discreta. Oggi i miei genitori adottivi non ci sono più e ho la possibilità di continuare le mie indagini in maniera più rumorosa, con la speranza di trovare persone che possano fornirmi degli elementi utili». Marinella è nata il 20 giugno del 1963 a Vico Equense in una casa privata, in via Raffaele Bosco 81, dove, all’epoca, viveva l’ostetrica Marianna Buonocore e che oggi è totalmente abbandonata, definita dai vicani «la casa del vento». All’ufficio anagrafe del Comune di Vico Equense è stata registrata come Maria Carmela Dizzoli, nata da «una donna che non consente di essere nominata».
E’ stata portata dalla levatrice Marianna Buonocore all’istituto Real casa dell’Annunziata di Napoli, dove è rimasta per 18 mesi, fino a quando una coppia di Portici l’ha adottata dandole il nome di Maria Carmela Arienzo, poi Marinella nella quotidianità. Ha vissuto per 24 anni senza sapere delle sue vere origini. «La ricerca è molto difficile – ha spiegato Marinella - perché ormai sono passati 50 anni. Inoltre la legge tutela, anche giustamente, la privacy delle persone coinvolte. Come, però, impedisce a una figlia di trovare la madre, potrebbe ostacolare anche la madre nella ricerca della figlia abbandonata in caso di rimorso o ripensamento. Questa è, dunque, un’ipotesi che potrebbe essersi verificata». Marinella ha condotto le sue ricerche recandosi sui luoghi e parlando con le persone. «Alla Real casa dell’Annunziata mi hanno consentito di leggere un documento – ha continuato Marinella – in cui stava scritto che la donna che mi ha messo al mondo aveva 27 anni. Non mi hanno potuto dire di più. L’ostetrica che mi ha fatto nascere e che mi ha portato a Napoli era già morta quando ho cominciato le ricerche. Ho incontrato sua figlia Giulia ma ha affermato di non sapere nulla a riguardo e di non possedere alcun documento utile. Adesso sto cercando di lanciare i miei appelli agli abitanti della zona o a chiunque possa sapere qualcosa sulla mia storia attraverso i social network. Sono iscritta a facebook proprio con il nome Marinella Dizzoli. Chiunque voglia contattarmi può farlo su facebook o all’indirizzo e-mail energymary@live.it».
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