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martedì 21 gennaio 2014

Sociale, finanziamento flop per Meta e Vico: no all’incasso perché fuori dal Piano di zona

La Regione aveva sbloccato 130mila €: decisiva l’uscita degli enti dall’ambito territoriale 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Vico Equense/Meta - E’ una sorta di finanziamento «boomerang». Cioè che è arrivato, con oltre tre anni di ritardo, direttamente dalla Regione Campania ma che non può essere incassato perché i Comuni che ne dovrebbero beneficiare, in questo caso Meta e Vico Equense, hanno deciso di proseguire a rimanere fuori dal Piano sociale di zona della penisola sorrentina confermando pure per il 2013 la volontà di non sottoscrivere la convenzione per la gestione in forma associata dei servizi sociali. E’ il caso dei 127mila euro del fondo per la «Non autosufficienza ». Un programma messo a punto dalla Regione Campania, relativo al 2010, a cui si sono rivolti gli enti municipali. Fra questi, anche i Comuni di Meta e Vico Equense. A oltre tre anni di distanza, la Regione Campania ha sbloccato il finanziamento attivandosi con l’amministrazione comunale di Sorrento che, proprio per i servizi sociali, già all’epoca dei fatti - così come avviene oggi per il nuovo ambito, il numero 33, nato dopo il «distacco» di Capri e Anacapri che hanno formato un organismo «indipendente» - era l’ente capofila del Piano sociale di zona della penisola. I soldi, insomma, sono arrivati ma c’è stata una sorta di «restituzione » all’ente regionale perché non possono essere spesi. Il motivo?
 
La decisione dei Comuni di Meta e Vico Equense di uscire definitivamente di scena dall’ambito territoriale sorrentino. Scelta assunta nel settembre 2010 e su cui non c’è mai stato un dietrofront nonostante i tentativi, falliti, di mediazione da parte di sindaci e assessori delle altre amministrazioni locali. Meta e Vico Equense, non è un mistero, entrarono in rotta di collisione con l’attuale coordinatore dell’organismo, Gennaro Izzo, su cui anche mesi fa si consumò un’autentica battaglia con la trattativa per la «pace» condotta dalle amministrazioni rimaste fuori dal Psz che, per rientrare, chiesero ufficialmente una sorta di rivoluzione ai vertici del Piano di zona. Così non è stato. No secco all’ipotesi di approvare la convenzione per la gestione in forma associata dei servizi che ha portato la Regione Campania a decidere per il commissariamento dell’ambito nominando un apposito funzionario ad acta. Particolare tensione a Vico Equense dove l’opposizione del gruppo «In Movimento per Vico», con più interrogazioni rivolte al sindaco Gennaro Cinque, ha chiesto un passo in avanti verso il reintegro dell’ente nel Piano di zona.

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