L’assessore di Meta, Giuseppe Tito, rilancia l’ipotesi abbattimento:
è imminente un summit con i vertici dell’amministrazione di Vico
Fonte: Metropolis
Meta/Vico Equense - L’obiettivo,
manco a dirlo, rimane
sempre lo stesso. Trovare un
modo concreto per demolire
al più presto l’Ecomostro
di Alimuri. Uno scheletro di
cemento dell’albergo fantasma
che invade la baia
mozzafiato, fra Meta e Vico
Equense. E su cui resta alta
l’attenzione delle amministrazioni
comunali. Una
questione lunga, delicata,
seguita. E che vede in prima
linea da tempo in particolare
Giuseppe Tito.L’assessore
al bilancio del Comune di
Meta ha trovato recentemente
una sponda importante.
Cioè Antonio
Elefante, l’ingegnere
della nota impresa Saec
fresco di nomina in
giunta a Vico Equense
che, tra le priorità del
proprio mandato, ha
parlato apertamente
proprio dell’Ecomostro
e dell’abbattimento da
effettuare al più presto.
Tito non nasconde la
volontà di accelerare:
«A breve - sottolinea
l’assessore del Comune
di Meta - credo che ci
possa essere un incontro
proficuo con i vertici
dell’amministrazione
di Vico Equense. Fa piacere
che anche il collega
Elefante abbia detto
che intende valutare
sul campo cosa si possa
fare per trovare una soluzione
importante per
l’Ecomostro».
Un’intesa preliminare
fra i Comuni di Meta
e Vico Equense per
demolire prima o poi
l’Ecomostro di Alimuri
già c’è. E verte su tre punti
chiave. Primo: tentare
in qualche modo di raccogliere
i soldi necessari per
espropriare l’area dove sorge
lo scheletro di cemento
dell’hotel che devasta da
quasi cinquant’anni il panorama
mozzafiato della conca
di Meta (di cui è titolare
la società Sica srl). Secondo:
avviare una mirata serie di
interventi di bonifica del
costone roccioso. Terzo: realizzare
una maxi-opera di
«pubblico interesse».
Nel mirino dei Comuni ci
sono i fondi europei messi
a disposizione dal Por 2014-
2020. Mistero finora sui costi
dell’operazione che, in ogni
caso, stando alle premesse si
presenta difficile, intricata. E
soprattutto farraginosa sotto
il profilo burocratico tant’è
che appena se ne parlà sia
gli ambientalisti del Wwf
della penisola che i sostenitori
del circolo Vas di Vico
Equense bocciarono il tentativo
intercomunale. Eppure
le sensazioni sono estremamente
positive, nonostante
alcune settimane fa sia arrivata
l’ufficialità della nuova sentenza giunta dal Tribunale
amministrativo regionale
della Campania che - dopo 5
anni - ha rigettato il ricorso
presentato nel lontano 2008
dalla Sa.an., società che nel
1993 rilevò proprio l’Ecomostro
e che contestò al Comune
di Vico Equense l’atto con
cui l’ente municipale venne
comunicato alle parti interessate
il dissenso espresso
in sede di conferenza di
servizi da Soprintendenza e
Autorità di Bacino, contrarie
al progetto di riqualificazione
dell’area - contenuto nel
famoso accordo Rutelli del
1997 - che prevedeva l’abbattimento
dell’edificio con
la realizzazione di piccole
strutture ricettive e anche
un lido balneare. Sia chiaro,
Sa.an. ha comunque la possibilità
di impugnare la sentenza
emessa in primo grado
dai giudici amministrativi
facendo ricorso al Consiglio
di Stato.
Nell’attesa degli ultimi sviluppi,
spunta il discorso
varato dall’assessore del
Comune di Meta, Tito, che
a breve potrebbe anche incontrarsi
con il suo nuovo
collega-politico, Elefante.
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