venerdì 14 febbraio 2014

Ecomostro, nuovo patto tra Comuni

L’assessore di Meta, Giuseppe Tito, rilancia l’ipotesi abbattimento: è imminente un summit con i vertici dell’amministrazione di Vico

Fonte: Metropolis

Meta/Vico Equense - L’obiettivo, manco a dirlo, rimane sempre lo stesso. Trovare un modo concreto per demolire al più presto l’Ecomostro di Alimuri. Uno scheletro di cemento dell’albergo fantasma che invade la baia mozzafiato, fra Meta e Vico Equense. E su cui resta alta l’attenzione delle amministrazioni comunali. Una questione lunga, delicata, seguita. E che vede in prima linea da tempo in particolare Giuseppe Tito.L’assessore al bilancio del Comune di Meta ha trovato recentemente una sponda importante. Cioè Antonio Elefante, l’ingegnere della nota impresa Saec fresco di nomina in giunta a Vico Equense che, tra le priorità del proprio mandato, ha parlato apertamente proprio dell’Ecomostro e dell’abbattimento da effettuare al più presto. Tito non nasconde la volontà di accelerare: «A breve - sottolinea l’assessore del Comune di Meta - credo che ci possa essere un incontro proficuo con i vertici dell’amministrazione di Vico Equense. Fa piacere che anche il collega Elefante abbia detto che intende valutare sul campo cosa si possa fare per trovare una soluzione importante per l’Ecomostro». Un’intesa preliminare fra i Comuni di Meta e Vico Equense per demolire prima o poi l’Ecomostro di Alimuri già c’è. E verte su tre punti chiave. Primo: tentare in qualche modo di raccogliere i soldi necessari per espropriare l’area dove sorge lo scheletro di cemento dell’hotel che devasta da quasi cinquant’anni il panorama mozzafiato della conca di Meta (di cui è titolare la società Sica srl). Secondo: avviare una mirata serie di interventi di bonifica del costone roccioso. Terzo: realizzare una maxi-opera di «pubblico interesse».
 
Nel mirino dei Comuni ci sono i fondi europei messi a disposizione dal Por 2014- 2020. Mistero finora sui costi dell’operazione che, in ogni caso, stando alle premesse si presenta difficile, intricata. E soprattutto farraginosa sotto il profilo burocratico tant’è che appena se ne parlà sia gli ambientalisti del Wwf della penisola che i sostenitori del circolo Vas di Vico Equense bocciarono il tentativo intercomunale. Eppure le sensazioni sono estremamente positive, nonostante alcune settimane fa sia arrivata l’ufficialità della nuova sentenza giunta dal Tribunale amministrativo regionale della Campania che - dopo 5 anni - ha rigettato il ricorso presentato nel lontano 2008 dalla Sa.an., società che nel 1993 rilevò proprio l’Ecomostro e che contestò al Comune di Vico Equense l’atto con cui l’ente municipale venne comunicato alle parti interessate il dissenso espresso in sede di conferenza di servizi da Soprintendenza e Autorità di Bacino, contrarie al progetto di riqualificazione dell’area - contenuto nel famoso accordo Rutelli del 1997 - che prevedeva l’abbattimento dell’edificio con la realizzazione di piccole strutture ricettive e anche un lido balneare. Sia chiaro, Sa.an. ha comunque la possibilità di impugnare la sentenza emessa in primo grado dai giudici amministrativi facendo ricorso al Consiglio di Stato. Nell’attesa degli ultimi sviluppi, spunta il discorso varato dall’assessore del Comune di Meta, Tito, che a breve potrebbe anche incontrarsi con il suo nuovo collega-politico, Elefante.

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