domenica 31 agosto 2008
"Chi si droga è solo uno sfigato"
A pochi giorni dall'introduzione dei test antidroga sulle strade italiane, il ministro per le Politiche giovanili, Giorgia Meloni, torna a parlare del boom delle sostanze stupefacenti nel nostro Paese, puntando il dito contro i media e la cultura dello "sballo". "Credo che si debba ribaltare lo schema - ha detto -. E' vitale far capire ai ragazzi che chi si impasticca dalla mattina alla sera e' uno sfigato. Non è un vincente, ma un mezzo fallito". "E' un problema che è stato troppo a lungo sottovalutato - ha aggiunto la Meloni durante un'intervista a Il Giornale - Esiste una vera e propria emergenza, che non può essere affrontata solo quando c'è il mostro di turno da sbattere in prima pagina". Commentando i dati sui controlli effettuati sulle strade del Veneto, da cui è risultato che quasi un conducente su due ha assunto alcol o droghe prima di mettersi alla guida, il ministro di An accusa i media e la società. Nel mirino della Meloni c'è soprattutto la tendenza a giustificare la ricerca dello sballo, presentato come unico obiettivo di felicità per i giovani. "Occorre far capire ai ragazzi che ci si droga è uno sfigato, un fallito, non un vincente", ha spiegato al quotidiano, parlando della sua generazione come quella "dell'insicurezza strutturale".
Sorrento jazz, il programma del primo settembre
Nel Chiostro di S. Francesco esibizione di The Walking Time Jazz Ensemble, e a seguire concerto del pianista Francesco Nastro.
Multa al centauro, sindaco aggredito
Dopo Melito, Torre del Greco. Così fa scuola la rappresaglia di piazza contro istituzioni e forze dell´ordine. A due giorni dalla rivolta del rione "219" di Melito contro i carabinieri che inseguivano due banditi (finita con la cattura dei rampolli del clan, e la successiva scarcerazione choc degli indagati), ieri è toccato al sindaco di Torre del Greco finire nel mirino di una violenta aggressione, fomentata da due uomini che erano stati sanzionati dai vigili urbani. Tre giovani arrestati, tutti incensurati: accusati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e minaccia. Saranno giudicati domani con rito direttissimo. Intanto s´infiamma la polemica sulle scarcerazioni facili e sulla dilagante "tolleranza" di Stato. L´ultimo episodio è avvenuto nella tarda mattinata di ieri, in piazza Santa Croce, il centro di Torre del Greco. Alle 12, i vigili sono impegnati in un massiccio controllo sulla viabilità, e in giro c´è anche il sindaco. Su uno scooter, viene fermato il 19enne Gennaro Di Dato: il ragazzo non ha il casco, e forse neanche i documenti in regola. Così reagisce aggredendo verbalmente gli agenti. «Invece di prendere i delinquenti...». Interviene a dargli man forte il padre-fratello, Francesco, che lo ha avuto in età precocissima, oggi appena 33enne. Sale la tensione, si raggruppa la folla, volano insulti. E proprio in quel momento giunge l´altra pattuglia dei vigili con la quale viaggia il primo cittadino. Ma Ciro Borriello non fa in tempo a scendere dall´auto, convinto di riportare la calma, che è costretto a risalirvi per scampare alle percosse. La vettura viene circondata, arrivano pugni e calci, che non sfiorano il sindaco. Ma i colpi sono mirati, il raid manda in frantumi il finestrino dietro il quale è seduto Borriello. La rivolta viene sedata con l´arrivo dei carabinieri, che arrestano i tre responsabili, ma altri riescono a svignarsela. In manette finiscono Salvatore Borriello di 36 anni (operaio, settore marittimo), e i Di Dato, padre e figlio. Una giornata nera, per il sindaco. Che però annuncia: «Questo violento e inaudito affronto mi impone di proseguire con maggiore impegno la mia battaglia civile». Arriva la solidarietà dell´Anci attraverso il suo coordinatore, il sindaco di Portici, Enzo Cuomo. Borriello scriverà al ministero dell´Interno, chiederà più uomini al questore e al prefetto di Napoli. «Vogliamo più presenze su un territorio di quasi 100 mila abitanti - sottolinea Borriello - E chiedo anche l´intervento dell´esercito. Intendo attivare la videosorveglianza in una città che in più occasioni mi ha ribadito grande approvazione nell´azione di contrasto all´illegalità». Sul fronte delle aggressioni di piazza, non si spengono le polemiche sulle scarcerazioni della rivolta di piazza a Melito. Durissima la reazione di Luigi Bobbio, ex pm e segretario provinciale di An. «La camorra ha già vinto. Inutile che le persone perbene si illudano. All´indomani dell´ennesimo, inaccettabile provvedimento giudiziario - dice Bobbio - prendiamo atto che la criminalità di ogni tipo sa ormai di poter contare sull´ideologizzata indifferenza di chi sarebbe chiamato invece ad applicare, con durezza, quella legge di cui, ormai in teoria, dovrebbe essere il braccio esecutivo». Bruno Esposito, dirigente nazionale de La Destra, sottolinea che «tali provvedimenti demotivano in maniera grave chi è quotidianamente in prima fila per il rispetto della giustizia». E il deputato di Idv, Franco Barbato, chiede di cambiare la legge: «Le aggressioni alle forze dell´ordine rappresentano un fenomeno inaccettabile che va colpito con pugno fermo, fornendo forti segnali di ripristino della legalità e di presenza dello Stato». (Conchita Sannino da la Repubblica Napoli)
Delfini un incubo per i pescatori
Vico Equense - Adorati da bambini e turisti, sono un incubo per i pescatori. Fra gli operatori della penisola sorrentina e i delfini che popolano le acque del Golfo di Napoli è diventata una questione di sopravvivenza. I pescatori calano la sera le reti in mare, i delfini puntuali le rompono e mangiano il pescato. Con l’accuratezza dei buongustai, i cetacei, della specie tursiope familiarmente chiamata «’o ferone» nel gergo della pesca, scartano gli scorfani e altri pesci e si tuffano sui pregiati merluzzi e triglie. Un danno economico enorme per i pescatori costretti a tornare a riva beffati, con le reti distrutte e da riparare con le barche desolatamente vuote. «Per noi sono diventati ormai il nemico numero uno, peggio delle avverse condizioni meteo – dicono Luigi Sorrentino e Carlo Cuciniello della cooperativa San Francesco di Paola - la convivenza è ormai impossibile, se le cose andranno avanti così fra non molto tempo non saranno più i delfini da dover proteggere, ma i pescatori ridotti ormai a una specie in via di estinzione». «I problemi legati alla pesca, nonostante migliaia di addetti da Pozzuoli sino alle coste del Cilento, sembra che non interessino nessuno – continua Luigi Sorrentino – eppure esercitiamo uno dei più antichi mestieri, nel rispetto delle leggi nazionali e comunitarie. Noi non abbiamo niente contro i delfini, non vogliamo catturarli né tanto meno procurarne la morte, ma abbiamo il sacrosanto diritto di difendere la nostra sola fonte di guadagno. Si tratta di trovare una soluzione che tuteli sia la nostra attività che la loro sopravvivenza». Secondo i due pescatori vicani non tutti i delfini costituiscono un pericolo per la attività della categoria. Le più piccole «stenelle» sono sempre ben accette quando si affiancano ai pescherecci e li accompagnano durante la navigazione con acrobatiche evoluzioni acquatiche. L’incubo invece è «‘o ferone», dalle dimensioni più grandi e dalla notevole voracità e intraprendenza nel rompere le reti. Una convivenza impossibile nelle acqua del Golfo? Per i pescatori, che auspicano un intervento di sostegno da parte delle autorità pubblica, qualcosa si può fare. Lo conferma Carlo Cuciniello: «A Mazara del Vallo in Sicilia è stato realizzato già da tempo, dai ricercatori dell’istituto di ricerche sulle Risorse marine e l’ambiente del Cnr uno strumento, denominato Pinger per tenere lontani i delfini dalle reti. Si tratta di un costoso apparecchio, (circa 30mila euro), collegato alle reti che emette suoni in grado di tenere lontani i delfini. Tutti i pescatori che lo hanno utilizzato non hanno più subito danni rilevanti alle reti». La stessa iniziativa è stata portata avanti a Stintino in Sardegna dove la spinta è arrivata dalla locale cooperativa dei pescatori. In entrambi i casi le rispettive Regioni sono intervenute finanziando le cooperative di pescatori per l’acquisto dei «Pinger» da installare sulle reti. (u. c. il Mattino)
Partito Democratico, fra tessere e credibilità
Castellammare di Stabia - Recuperare la credibilità nei confronti dell’elettorato era una delle priorità che il Partito Democratico, specialmente in Campania, avrebbe dovuto affrontare al ritorno dalle vacanze. Alla vigilia dei congressi cittadini, però, ecco esplodere un nuovo caso, ossia quello delle tessere di partito. Come affermato in un documento diramato nelle ultime ore dal consigliere comunale stabiese del Pd, Gino Tommasino, ex segretario cittadino della Margherita, secondo le ultime indiscrezioni gli iscritti del Pd a Castellammare avrebbero raggiunto quota diecimila. Tessere regalate e degrado della politica starebbero proliferando, almeno secondo il consigliere Pd, il che andrebbe tutto a svantaggio della democrazia. Tommasino parla dello stesso Pd stabiese già spaccato in più punti, che attende magari il congresso per fare chiarezza e far rientrare, sempre che lo voglia, nei suoi ranghi. Bisogna poi ricordare che il consigliere e il suo gruppo tempo fa maturarono una spaccatura all’interno della Margherita, che poco tempo dopo li portò a denunciare delle gravi anomalie accadute durante il congresso di partito. Anomalie che riguardavano proprio uno scandalo dei ‘tesseramenti ai defunti’ sul quale la magistratura sta ancora facendo il suo corso. La ‘svendita della tessere’, quindi, è una questione ancora tutta da appurare, mentre ciò di cui ha davvero bisogno il Pd è una vera e propria svolta popolare, senza banalizzare le priorità. “Dobbiamo fare un’operazione forte su alcuni temi, - ha affermato Tommasino – per rimetterci in sintonia con tanti cittadini. Penso alla sicurezza, ma anche a come sono cambiati i nostri territori. La piccola e media impresa che compete nel mondo chiede un sistema di garanzia e protezione che devi saper costruire. Un fenomeno travolgente come l’immigrazione se non viene affrontato con la giusta determinazione dalle migliori culture democratiche lascia il campo alla demagogia e al populismo. Ma sarebbe un errore fermarsi e invertire la rotta. Guai a noi se cambiassimo strategia. Al rientro delle ferie nel Pd è esplosa la questione delle tessere. Il nuovo partito non può essere dominato dai ‘signori delle tessere’. Di pazienza ce ne vuole tanta, l’ironia è merce rarissima nella classe politica, i rivoluzionari è noto che si sono estinti da tempo. Sono diventati tutti riformisti. Tempi difficili ci aspettano”. (Francesco Ferrigno StabiaChannel)
Intervista ad Andrea Cozzolino: anch’io disponibile, decideremo insieme
Intervista ad Andrea Cozzolino: anch’io disponibile, decideremo insieme
Lacrime e rabbia tra i precari «E adesso come pago il mutuo?»
Rosalba Russo ha 53 anni, vive da sola e paga 300 euro di affitto al mese. L'ultimo stipendio lo ha percepito a giugno, circa 1100 euro. A settembre doveva tornare a scuola, era in attesa di essere convocata per una supplenza annuale nella primaria. Ma le sue speranze, con quelle degli altri precari, si sono infrante al rientro della vacanze. Non saranno assegnati incarichi annuali nella scuola primaria. Neanche un posto, a fronte dei 400 contratti a tempo determinato stipulati l'anno scorso secondo le stime dei sindacati. «Sono disperata», grida Rosalba. Marianna Castaldo ha avuto la cattiva notizia per telefono. «Non volevo crederci - racconta - Sono nella scuola da 19 anni e da 5 anni avevo assunto l'incarico annuale. Ho accumulato 200 punti, ero prossima all'incarico. Ora che succederà?». L'anno scorso Marianna ha insegnato in una scuola di Barra, il suo è l'unico reddito che arriva in famiglia. Vive a Sorrento, ogni giorno per recarsi a scuola uscita di casa all'alba. Tutto questo nella speranza di accumulare punteggio, inseguendo il sogno del contratto a tempo in indeterminato. Francesca Salzano, 37 anni, da tre anni ha assunto l'incarico annuale. Insegna inglese, per 13 anni si è divisa tra scuole private e paritarie. «Mio marito ha uno stipendio da statale - spiega - e abbiamo due bambini. Se io non lavoro non sappiamo cosa fare». Dietro ogni donna una storia diversa, tutte disperatamente simili. Storie di disagi e corse frenetiche per arrivare alla fine del mese. Francesca si scioglie in lacrime, Mariapia cerca di consolarla, ma anche lei ha i suoi problemi. «Vivo da sola, in un miniappartamento - spiega Mariapia Russo - ho un plico di bollette da pagare chiuso nel cassetto. Non so come vivere, come pagare l'affitto». Mena, 36 anni, ha acceso un mutuo di 727 euro basandosi solo su questo lavoro. Il marito prende 900 euro al mese, rischiano di indebitarsi fino al collo. «Ho iniziato a lavorare quando la bimba aveva otto mesi - ricorda - ogni giorno venivo chiamata anche solo per due ore. Prendevo la piccola dal letto, la vestivo di corsa e la lasciavo dalla prima persona disponibile. Tutto questo per nulla». Infine B.S., 45 anni, quest'anno era convinta di essere finalmente immessa in ruolo: «Ero 40esima in graduatoria, pronta per essere assunta». Non è andata così. Per lei nemmeno la supplenza. (Diana Cataldo il Mattino)
In Campania 5mila tagli, la metà a Napoli e provincia. Maglia nera alle elementari: zero nomine
In Campania 5mila tagli, la metà a Napoli e provincia. Maglia nera alle elementari: zero nomine
Bennato va a destra
Per anni è stato considerato il simbolo delle lotte antagoniste. Le sue canzoni sono state cantate alle feste dei giovani della sinistra. Ma tutto cambia. Edoardo Bennato, infatti, è stato invitato, e ha accettato, come annunciato sulle pagine de «Il Giornale», a cantare alla festa nazionale dei giovani di Alleanza nazionale in programma a Roma. Un mito che si infrange. E così la sinistra sembra dover dire addio a uno dei cantautori che per decenni ha rappresentato in musica il suo pensiero e le sue battaglie. Su tutte una canzone simbolo: «L’isola che non c’è» che per lungo tempo è stata la canzone bandiera di tutta la sinistra alternativa degli anni ‘80. Bennato, in tempi più recenti, ha cantato per i Verdi di Alfonso Pecoraro Scanio in nome delle cause ambientali ed ecologiche che gli sono sempre state a cuore. Ma in un momento in cui il confine tra i due poli sembra essere sempre più labile, come più volte fatto notare, nell’ultima campagna elettorale, i cantautori vanno dove c’è un palco e un pubblico, sia di destra o di sinistra, pronto ad ascoltarli e a cantare con loro.
sabato 30 agosto 2008
Nasce «Ya Basta»: quaranta associazioni giovanili contro la criminalità
Vico Equense - Nasce nella città equana la prima rete anticamorra di cui fanno parte ben quarantatré associazioni, tra cui Acli e Arci, cooperative sociali e altri organismi che all’insegna del grido «Ya Basta» vogliono porre all’attenzione dell’opinione pubblica la lotta con la malavita organizzata. Uno slogan che caratterizza, insieme con una pistola, i manifesti affissi sul lungomare della marina d’Equa, località che ospita a partire da ieri il primo campeggio anticamorra che ha mobilitato circa cento giovani di varia esperienza politica e sociale. Così tra limoni e aranci del Camping Sant’Antonio, tra la curiosità e l’interesse dei turisti stranieri che chiedono il significato del manifesto con la pistola, giovani di tutta la Campania daranno vita a un fine settimana di mobilitazione per istituire un movimento che unisca la variegate anime del fronte anticamorra. «La nostra iniziativa, nata appena tre settimane fa – dice Arturo Vaiano di Boscoreale – vuol dar vita a un movimento orizzontale portatore di diverse esperienze e capace di riproporre a livello nazionale e locale il problema camorra». Sulla strategia da adottare per arginare la malavita si discuterà oggi alle 12 durante il dibattito sul tema: «Da don Diana a Spartacus: quale strada per l’anticamorra», con la partecipazione di Andrea Cozzolino, assessore regionale; Lorenzo Diana, ex componente della commissione nazionale antimafia; e della giornalista de Il Mattino, Rosaria Capacchione. Nel pomeriggio, altro delicato tema legato ai beni confiscati, con il dibattito sulla legge 109/996 e sui suoi cambiamenti. Un argomento che sta particolarmente a cuore ai ragazzi del primo campeggio avviato dalla Naco (Nuova anticamorra organizzata). «Da tempo all’assemblea regionale – afferma Peppe Giordano di Castellammare – è in attesa di essere approvata la legge sulle politiche giovanili. Chiediamo che in essa sia prevista l’assegnazione dei beni confiscati ai camorristi a cooperative giovanili impegnate nel contrasto alle organizzazioni criminali». La gestione di alcuni beni non trova infatti d’accordo i promotori del campeggio anticamorra. Lo confermano Tonia Formisano di Ercolano e Francesco Gentile di San Giovanni a Teduccio, quest’ultimo ideatore dello slogan e del logo dell’evento: «Una villa confiscata a Scafati al clan Galasso è stata affidata all’Avis. Crediamo che sarebbe meglio affidare queste strutture anche a organismi impegnati sul fronte anticamorra». La tre giorni di campeggio anti clan si concluderà domani con l’approvazione del documento di presentazione della rete e con l’intervento di don Tonino Palmese, referente regionale di Libera. Intanto, per augurare un futuro roseo al nascente organismo, i giovani brinderanno in queste ore con vino prodotto dalle vigne di terre confiscate a mafiosi e camorristi in Sicilia e Campania. (Umberto Celentano il Mattino)
Ancora sul sequestro dell’ospizio di Moiano
Vico Equense - Si continua a parlare della casa di riposo sequestrata dai Nas a Moiano. Oggi è il turno del Corriere del Mezzogiorno. I militari dell’arma hanno accertato che la struttura veniva portata avanti senza nessuno dei titoli autorizzativi necessari per l’esercizio dell’attività. Anche i requisiti igienico-strutturali mancavano, e l’assistenza di personale sanitario, in ragione della presenza di anziani non autosufficienti, non era sufficiente a garantire il corretto funzionamento della casa di riposo. Gli undici anziani resteranno ancora per qualche giorno all’interno della struttura, poi l’amministrazione provvederà a trasferirli in un altro centro idoneo ad accudirli. Le forze dell’ordine guidati dal comandante Ernesto Di Gregorio hanno riscontrato un rispetto delle condizioni igienico-sanitarie quasi inesistente. In ogni caso, i carabinieri escludono che ci siano stati casi di maltrattamenti. La struttura - informano i militari – è stata trovata molto sporca nei bagni, nelle cucine e nelle stanze. Anche la pulizia degli stessi ospiti è risultata inadeguata.
Concerto di Peppe Barra a Castellammare di Stabia
Castellammare di Stabia - Peppe Barra si esibisce sull’arenile della Maricorderia. E’ previsto per le ore 21 di domenica 31 agosto l’avvio dello spettacolo che vedrà l’artista partenopeo impegnato a svelare i segreti della tammurriata al pubblico stabiese. Palco d’eccezione dell’evento sarà la spiaggia di Maricorderia, lo stabilimento del ministero della Difesa, unico in Italia, per la produzione del cordame. «Abbiamo lavorato a lungo – spiega Franco Cecere, presidente del CRDD – per concretizzare questo importante evento dedicato agli stabiesi e a tutti i lavoratori». Ogni estate Maricorderia si trasforma nel centro di ritrovo per migliaia di persone, coordinati dagli associati del CRDD. «Peppe Barra è tra i più significativi artisti partenopei del nostro tempo – spiega il presidente –, un ambasciatore della musica napoletana nel mondo, e questo spettacolo è il giusto epilogo di una stagione ricca di importanti eventi per la città delle acque».
Incidente sulla statale, muore un centauro
Vico Equense - Tragico incidente sulla statale 145 sorrentina all´uscita del tunnel di Seiano, in direzione Scrajo – Castellammare di Stabia, dove un uomo di 34 anni ha perso la vita nell´impatto con una vettura proveniente nel senso opposto dopo avere perso il controllo della moto a causa dell´ asfalto reso scivoloso dalla pioggia. Lo scontro è avvenuto intorno alle 20 e 30 dell´altra sera. La moto, una Honda Hornet cb900, pilotata da Gennaro Bifulco, un medico 34enne residente ad Amorosi in provincia di Benevento, nell´uscire dalla galleria ha sbandato ed ha superato la striscia di mezzeria andando ad urtare contro una vettura proveniente dal senso opposto, una Smart fortwo che stava invece per imboccare il tunnel, con al volante Marianna Romano, una 32enne che stava rientrando a Meta di Sorrento. Nessuna ferita per la donna, nessuno scampo per l´uomo che nella rovinosa caduta ha riportato la lesione della colonna vertebrale, contusioni al torace ed alla zona addominale, frattura del braccio destro, lesioni agli organi interni ed escoriazioni varie. Il decesso è avvenuto sul colpo, anche se il referto medico è stato stilato alle 22 in seguito al trasporto nel vicino ospedale “De Luca e Rossano” di Vico Equense. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Vico Equense diretti dal maresciallo Antonio Lezzi e coordinati dal capitano Federico Scarabello della compagnia dell´Arma di Sorrento, oltre ad una pattuglia dei vigili urbani del comando municipale di Vico Equense. L´incidente è avvenuto sulla statale 145 sorrentina al chilometro 15 + 150, il motociclista aveva il casco, la moto e la vettura sono stati posti sotto sequestro su disposizione del magistrato della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Chiara la dinamica con i carabinieri che in seguito ai rilievi fotografici e planimetrici hanno stabilito che la disgrazia è da imputare all´asfalto reso scivoloso da una leggera pioggia caduta pochi minuti prima delle 20 e 30. Ancora critiche, invece, per il famigerato tunnel che da oltre 20 anni continua a seminare una scia di vittime per le pessime condizioni in cui versa. Entrambe le uscite, lato Seiano e versante Scrajo, sono a ridosso di raccordi, curve ed incroci pericolosi, prima dell´ingresso in galleria è possibile leggere una segnaletica che avverte che il tunnel è dotato di insufficiente illuminazione. Panico, orrore, poi la conta dei morti in una cronologia senza fine con susseguirsi di polemiche, commissioni di inchiesta e di allarmi gridati e poi gettati nel dimenticatoio. Il tunnel di Seiano brilla per l´inadeguatezza degli standard di sicurezza. Dopo una impressionante sfilza di incidenti che da anni si trascinano sangue e lutti le parole inquietanti che ne sono conseguite non hanno smosso le acque stagnanti dell´indifferenza dei responsabili del settore. La galleria della morte continua ad essere tra le peggiori, priva di dispositivi di videosorveglianza, comunicazione e piani di gestione delle emergenze. (Vincenzo Maresca – Positano News)
De Luca precisa
Regione Campania - Il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, precisa il senso di alcune dichiarazioni rese ad un noto quotidiano locale nei giorni scorsi riguardo ad una sua presunta candidatura alla Regione Campania. Nel corso della consueta intervista del venerdì a LiraTv, il primo cittadino ha parlato di forzature giornalistiche nella titolazione e nell’interpretazione del suo pensiero, ritenendo prematuro ogni dibattito sul futuro della Regione. «Io non punto alla Regione, non punto a nulla; voglio solo continuare a lavorare serenamente per Salerno. Poi si vedrà». De Luca rimanda a non prima di due anni ogni riflessione sulle candidature, perché è il 2010 la scadenza naturale del mandato: «non credo che si voterà entro il 2009», ha ribadito il sindaco. Ogni dibattito sui programmi e sul rilancio della Campania non potrà avvenire prima di due anni.
Regione. L'effetto De Luca scuote la sinistra
Napolionline - la citta vista da dentro - venerdì 29 agosto 2008
Napolionline - la citta vista da dentro - venerdì 29 agosto 2008
venerdì 29 agosto 2008
Via Antignano finalmente una realtà
Vico Equense - Oggi è una strada larga tre metri e lunga quasi settecento metri, percorribile dai mezzi di trasporto. Fino a due mesi fa era un sentiero quasi inesistente che isolava cinquanta famiglie costringendole a vivere in grandi condizioni di disagio. Si tratta di via Antignano, strada che dalla borgata Patierno conduce alla località Antignano dove vivono numerose persone a cui era stata fatta la promessa di un collegamento alla via principale già nel 1958. Cinquanta anni di attesa, in cui gli abitanti del luogo hanno vissuto come emarginati dal resto della città. “Se qualcuno aveva un malore diventava una tragedia- spiega la signora Viola Cinque, residente della zona- perché l´ambulanza non poteva percorrere il sentiero e arrivare fino all´abitazione. Bisognava portare l´infermo in sacchi o barelle improvvisate”. Ad assumersi l´impegno di risolvere definitivamente il problema è stata l´Amministrazione guidata dal Sindaco Gennaro Cinque che è intervenuta per realizzare l´allargamento della strada dove possibile, la sistemazione della pavimentazione, la realizzazione di muri in tufo e pietra calcarea in conformità al piano territoriale, opere di ingegneria naturalistica. Si tratta di un progetto concepito nel 2003, quando l´allora sindaco Giuseppe Dilengite ed i suoi uomini hanno cominciato a farsi carico della situazione. “Sono tanti gli interventi necessari per migliorare le condizioni di vita nell´intero territorio di Vico Equense- spiega il sindaco Gennaro Cinque- ma credo che tra questi non debbano passare in secondo piano quelli rivolti ad una popolazione che, anche se ristretta, vive da anni nel disagio e in mille difficoltà”. Lavori durati due mesi, realizzati grazie all´accesso ai Fondi Europei, che hanno visto in prima linea, oltre al sindaco Cinque, l´assessore ai lavori pubblici Matteo De Simone, il capo-settore ai lavori pubblici Francesco Iovine, il direttore dei lavori Raffaele Starace. “Antignano era una zona abbandonata a se stessa- racconta l´assessore Matteo De Simone- dove a stento arrivava l´acqua. Il nostro impegno è stato supportato dal grande entusiasmo dei residenti che da cinquanta anni aspettavano questa strada. Ci hanno aiutato partecipando attivamente alle operazioni e standoci vicino in questi due mesi”. (Ilenia De Rosa)
Il fallimento della politica
Vico Equense - Dopo la pausa estiva, la politica riaccende i motori, i partiti ricominciano la loro attività ed anche il consigliere d’opposizione Pasquale Cardone riprende ad esternare dalle pagine di Metropolis. L’argomento - questa volta - è la casa di riposo. “E’ un fatto scandaloso che offende le coscienze e il senso civico di tutti i cittadini vicani – tuona l’esponente politico -. Ma sia chiaro, la responsabilità politica è bipartisan. I partiti di centrodestra, come quelli di centrosinistra, hanno gravissime responsabilità riguardo la mancata apertura della struttura …” In sintesi, la politica ha fallito. Ovviamente, neanche un po’ di autocritica sulle sue responsabilità …
Patto anticamorra
Castellammare di Stabia - Penetrare una volta per tutte nei territori dominati da sempre dalla camorra. Strumento chiave per raggiungere questo obiettivo sarà la videosorveglianza, inclusa nel ‘Patto Anticamorra’ in via di perfezionamento. Sono queste le intenzioni dichiarate dalle amministrazioni comunali di Castellammare e Torre Annunziata nel corso della conferenza stampa svoltasi ieri a Palazzo Farnese. L’aggressione e le violenze subite da una giovane coppia di turisti tedeschi nell’area di Rovigliano sembra aver lasciato profonde cicatrici, rimarcate dal fatto che gli occhi della nazione intera sono rimasti puntati a lungo sulle questioni della criminalità organizzata, del degrado, della distanza delle istituzioni dai cittadini. Tutto ruoterà, come già accennato, intorno ai sistema di videosorveglianza. A Castellammare la Polizia Municipale dispone già di otto telecamere posizionate in varie zone della città, lontane comunque dalla periferia ad eccezione del rione San Marco, nei pressi dello stadio. Torre Annunziata, invece, si doterà, entro un mese, di cinque telecamere con l’occhio già puntato verso le piazze dello spaccio. Entrambi i sistemi a breve poi, verranno potenziati. Nella città delle acque il numero degli occhi elettronici collegati con le stazioni operative delle forze dell’ordine verranno raddoppiati entro trenta giorni. E secondo il progetto questa volta verranno incluse zone ‘a rischio’ come Moscarella, Scanzano e il rione Savorito. Anche Torre Annunziata non sarà da meno: installato il primo lotto di telecamere, ne verranno posizionate, entro il 2009, altre quindici. Lotta alla droga, quindi, per indebolire sempre più un mercato gestito dalla criminalità organizzata. Infine, le scuole, oggetto di numerosi vandalismi lo scorso anno. Anche qui ci saranno le telecamere ad inseguire passo dopo passo la tranquillità e la sicurezza degli studenti. “Il valore di questo incontro – ha affermato il primo cittadini stabiese, Salvatore Vozza – è dimostrato dalla sempre più stretta collaborazione fra le nostre città. Oltre che per le politiche economiche e di sviluppo, ora siamo insieme anche per la lotta alla criminalità. A breve firmeremo un nuovo protocollo fra i due Comuni dove saranno illustrate le linee per combattere la criminalità organizzata e il mercato della droga. Desideriamo dare un messaggio forte anche alle giovani generazioni, dimostrando che le istituzioni ci sono. La videosorveglianza entrerà anche nei quartieri ‘a rischio’. (Francesco Ferrigno - StabiaChannel)
Castellammare e Torre Annunziata, Sos dei sindaci: lo Stato smantelli i fortini della camorra
Castellammare e Torre Annunziata, Sos dei sindaci: lo Stato smantelli i fortini della camorra
Casa di riposo
Vico Equense - Dopo la chiusura dell’ospizio di Moiano, la politica s’interroga. Riportiamo il commento che ci è stato inviato da Antonio di Martino capogruppo di maggioranza in consiglio comunale.
“La nuova casa albergo da adibire a casa di riposo di via madonnelle è tutt'altra cosa della casa per anziani oggetto dell'azione dei NAS. In nessun caso la struttura di via madonnelle accoglierà mai gli anziani di Moiano. Per ragioni di spazio, per ragioni di costo insostenibile per la classe di anziani in questione a minimo di pensione, per ragioni di gestione. La casa albergo per anziani ha al massimo la capienza normata di 12 posti con un costo calcolato per ospite di almeno 1000/1200 euro mensile a carico degli ospiti stessi, pertanto una cosa da benestanti. Per una gestione "sociale" della struttura tale che anche ospiti con pensioni sociali fossero in grado di accedere la gestione costerebbe alla città almeno 400.000 euro all'anno, ovvero una cifra pari a 10 euro per cittadino compresi bambini e minorenni. In pratica una tassa di circa 57 euro annui per famiglia in aggiunta totale alla tassazione attuale. Nessun consiglio comunale voterebbe mai un provvedimento simile per soli 12 cittadini. Tutti comprendono che il progetto di via Madonnelle è nato spurio e senza sapere con precisione cosa si andava a fare sia dal punto di vista delle risorse necessarie che dal punto di vista della realtà sociale del nostro territorio che vede le famiglie ben contente di avere in casa un anziano che disponga di un reddito pari non a 1500 o 1000 euro mensile ma anche solo 800 o 700. Per poter utilizzare con una minimale decenza di risorse la struttura a mio parere è necessario che intervenga una gestione privata con qualche obbligo di convenzione per poter fronteggiare a mio parere no più di pochi casi di vera indigenza e abbandono”.
“La nuova casa albergo da adibire a casa di riposo di via madonnelle è tutt'altra cosa della casa per anziani oggetto dell'azione dei NAS. In nessun caso la struttura di via madonnelle accoglierà mai gli anziani di Moiano. Per ragioni di spazio, per ragioni di costo insostenibile per la classe di anziani in questione a minimo di pensione, per ragioni di gestione. La casa albergo per anziani ha al massimo la capienza normata di 12 posti con un costo calcolato per ospite di almeno 1000/1200 euro mensile a carico degli ospiti stessi, pertanto una cosa da benestanti. Per una gestione "sociale" della struttura tale che anche ospiti con pensioni sociali fossero in grado di accedere la gestione costerebbe alla città almeno 400.000 euro all'anno, ovvero una cifra pari a 10 euro per cittadino compresi bambini e minorenni. In pratica una tassa di circa 57 euro annui per famiglia in aggiunta totale alla tassazione attuale. Nessun consiglio comunale voterebbe mai un provvedimento simile per soli 12 cittadini. Tutti comprendono che il progetto di via Madonnelle è nato spurio e senza sapere con precisione cosa si andava a fare sia dal punto di vista delle risorse necessarie che dal punto di vista della realtà sociale del nostro territorio che vede le famiglie ben contente di avere in casa un anziano che disponga di un reddito pari non a 1500 o 1000 euro mensile ma anche solo 800 o 700. Per poter utilizzare con una minimale decenza di risorse la struttura a mio parere è necessario che intervenga una gestione privata con qualche obbligo di convenzione per poter fronteggiare a mio parere no più di pochi casi di vera indigenza e abbandono”.
Dopo la baracca spunta il ristorante
Sorrento - Da baracca ad autofficina a ristorante. Ecco la lenta ma inesorabile e fruttifera metamorfosi di pochi metri quadrati di superficie racchiusi tra blocchi di cemento e lamiere che sulla panoramica del Nastro Verde hanno originato il ristorante Don Pedro, realizzato in piena curva e sul ciglio di una strada a diretto contatto con un sito paesisticamente vincolato e già interessato da fenomeni franosi di natura idrogeologica. Sull´argomento è intervenuto il wwf sezione penisola sorrentina che con un esposto inoltrato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, carabinieri ed azienda sanitaria ha richiesto l´immediata verifica della legittimità delle opere in corso e già concretizzatesi nella materializzazione di una struttura ristorante chiamata Don Pedro. Gli ambientalisti lamentano anche l´improvviso taglio della vegetazione arborea dell´area in cui sorge ora la struttura con l´eliminazione a raso di decine di alberi di alto fusto tra cui ulivi di mezzo secolo di età. Tra le gravi modifiche segnalate alle autorità competenti compare anche la tombatura in cemento di un intero tratto del limitrofo rivo Acquacarboni nei pressi del quale sorge ora il ristorante. L´intero stato dei luoghi è stato documentato dal wwf con un dossier fotografico recuperato grazie alla mappatura del servizio internet google-earth; nel collegamento con latitudine e longitudine del sito i manufatti denunciati non risulterebbero di fatto visibili. Tra le richieste dell´associazione ambientalista compare anche quella relativa la legittimità degli atti autorizzativi rilasciati dalle pubbliche amministrazioni per l´esercizio dell´attività ristoratrice e per l´immissione degli scarichi reflui. Il taglio a raso degli alberi del fondo attiguo al ristorante è stato inoltre teatro di una curiosa faida tra fratelli, di cui uno residente in Inghilterra, che da anni hanno interrotto i propri rapporti familiari con quello titolare del ristorante Don Pedro improvvisamente sbucato dal nulla, finendo con l´interessare anche il Ministero dell´Ambiente con un esposto protocollato il 18 giugno scorso presso il Comune di Sorrento ed il comando della polizia municipale. L´abbattimento dei fusti sarebbe stato perpetrato dal proprio da P. C. , titolare del ristorante perché oscuravano la panoramica sul golfo ora visibile dalla struttura la cui legittimità è in fase di accertamento. (Vincenzo Maresca – Positano News)
Dal 31 agosto al 4 settembre è grande jazz a Sorrento
Tullio De Piscopo: «Il mio festival sarà all’insegna della novità»
Ritorna il grande jazz a Sorrento. Dal 31 agosto al 4 settembre, il Chiostro di S. Francesco e il Circolo dei Forestieri ospiteranno la IX edizione di Sorrento Jazz. L’inizio del festival sarà annunciato il 31 agosto dalla street band “’A paranza do’ Lione” che a partire dalle 19.00 percorrerà le strade di Sorrento suonando gli strumenti della tradizione popolare campana. Alle 20.30 la rassegna avrà ufficialmente l’inizio con l’esibizione al Chiostro di S. Francesco di The Mammolights Jazz Quintet, giovane formazione allestita nel 2007 dal batterista Matteo Mammoliti, cui seguirà nella stessa sera il concerto di Saba Anglana, cantante che vive in Italia dall’età di cinque anni e che si è imposta al grande pubblico con l’album da solista "Jidka", cantato nella lingua della terra delle sue origini: la Somalia. Il primo settembre, ancora al Chiostro di S. Francesco, saliranno sul palco prima The Walking Time Jazz Ensemble che hanno di recente pubblicato un disco con la collaborazione di Fabrizio Bosso alla tromba e Aldo Vigorito al contrabbasso, e successivamente il pianista Francesco Nastro per un concerto in assolo.
Trasferimento al Circolo dei Forestieri per gli appuntamenti del 2, 3 e 4 settembre. Si comincia con l’attesissimo concerto di Al Di Meola, che si esibirà accompagnato da Gumbi Ortiz alle percussioni, Peo Alfonsi alla chitarra classica e Fausto Beccalossi alla fisarmonica. Il 3 settembre sarà il giorno di Tom Harrell, il genio della tromba, il virtuoso dell’improvvisazione dalla straordinaria vena solistica, che salirà sul palco di Sorrento Jazz nel suo Quintet Light On in cui è accompagnato dal sax tenore di Wayne Escoffery, dal piano di Danny Grisset, dal basso di Ugonna Okegwo e dalla batteria di Johnatan Blake. Armonie jazz e ritmi brasiliani per il concerto che chiuderà la rassegna: quello di Tania Maria il 4 settembre. La regina della musica brasiliana, straordinario talento canoro, si esibirà anche al piano accompagnata da Caio Mamberti alla batteria, da Marc Bretaux al basso, e da Mestre Carnero alle percussioni. «A Sorrento ormai sono di casa e ci torno spessissimo – ha commentato il Direttore Artistico di Sorrento Jazz, Tullio De Piscopo, presentando il suo festival –. Abbiamo voluto costruire un’edizione all’insegna delle novità aspirando a soddisfare l’esigente palato di un pubblico internazionale. Il feeling che cerchiamo di instaurare con il pubblico che ci sostiene caratterizza ogni aspetto della manifestazione, sia le cinque serate del cartellone principale, sia le tante iniziative a corredo che mirano a diffondere la cultura jazz». Tullio De Piscopo assisterà ai concerti di Al Di Meola, Tom Harrell e Tania Maria. C'è da scommettere che come accaduto in tutte le altre edizioni del festival, non resisterà all'impulso di salire sul palco per suonare con gli artisti in improvvisate jam sessions.
Ritorna il grande jazz a Sorrento. Dal 31 agosto al 4 settembre, il Chiostro di S. Francesco e il Circolo dei Forestieri ospiteranno la IX edizione di Sorrento Jazz. L’inizio del festival sarà annunciato il 31 agosto dalla street band “’A paranza do’ Lione” che a partire dalle 19.00 percorrerà le strade di Sorrento suonando gli strumenti della tradizione popolare campana. Alle 20.30 la rassegna avrà ufficialmente l’inizio con l’esibizione al Chiostro di S. Francesco di The Mammolights Jazz Quintet, giovane formazione allestita nel 2007 dal batterista Matteo Mammoliti, cui seguirà nella stessa sera il concerto di Saba Anglana, cantante che vive in Italia dall’età di cinque anni e che si è imposta al grande pubblico con l’album da solista "Jidka", cantato nella lingua della terra delle sue origini: la Somalia. Il primo settembre, ancora al Chiostro di S. Francesco, saliranno sul palco prima The Walking Time Jazz Ensemble che hanno di recente pubblicato un disco con la collaborazione di Fabrizio Bosso alla tromba e Aldo Vigorito al contrabbasso, e successivamente il pianista Francesco Nastro per un concerto in assolo.
Trasferimento al Circolo dei Forestieri per gli appuntamenti del 2, 3 e 4 settembre. Si comincia con l’attesissimo concerto di Al Di Meola, che si esibirà accompagnato da Gumbi Ortiz alle percussioni, Peo Alfonsi alla chitarra classica e Fausto Beccalossi alla fisarmonica. Il 3 settembre sarà il giorno di Tom Harrell, il genio della tromba, il virtuoso dell’improvvisazione dalla straordinaria vena solistica, che salirà sul palco di Sorrento Jazz nel suo Quintet Light On in cui è accompagnato dal sax tenore di Wayne Escoffery, dal piano di Danny Grisset, dal basso di Ugonna Okegwo e dalla batteria di Johnatan Blake. Armonie jazz e ritmi brasiliani per il concerto che chiuderà la rassegna: quello di Tania Maria il 4 settembre. La regina della musica brasiliana, straordinario talento canoro, si esibirà anche al piano accompagnata da Caio Mamberti alla batteria, da Marc Bretaux al basso, e da Mestre Carnero alle percussioni. «A Sorrento ormai sono di casa e ci torno spessissimo – ha commentato il Direttore Artistico di Sorrento Jazz, Tullio De Piscopo, presentando il suo festival –. Abbiamo voluto costruire un’edizione all’insegna delle novità aspirando a soddisfare l’esigente palato di un pubblico internazionale. Il feeling che cerchiamo di instaurare con il pubblico che ci sostiene caratterizza ogni aspetto della manifestazione, sia le cinque serate del cartellone principale, sia le tante iniziative a corredo che mirano a diffondere la cultura jazz». Tullio De Piscopo assisterà ai concerti di Al Di Meola, Tom Harrell e Tania Maria. C'è da scommettere che come accaduto in tutte le altre edizioni del festival, non resisterà all'impulso di salire sul palco per suonare con gli artisti in improvvisate jam sessions.
Minacce all’ex senatore Sodano
Un accanimento di quelli che fanno accapponare la pelle: cinque minacce di stampo mafioso in otto mesi. Ed è di ieri l’ultimo e più che preoccupante episodio. Poco prima dell’alba infatti, i soliti ignoti hanno lanciato una bottiglia incendiaria sulla sede di Rifondazione Comunista, un paio di modeste stanzette ubicate al piano terra di un vecchio edificio, un basso del centro storico, su via Vittorio Emanuele. La porta di legno della sede ha preso fuoco e in pochi minuti è andata quasi del tutto distrutta. Il fumo intenso ha annerito i muri all’interno dei locali, di solito frequentati dai militanti del partito. Comunque nessun danno a persone. L’incendio doloso è stato appiccato alle cinque del mattino. Le fiamme però sono state notate da un passante che abita proprio da quelle parti. L’uomo ha subito preso un estintore installato nella cantinola del suo appartamento e in pochi secondi è stato in grado di domare da solo le fiamme. Quando i vigili del fuoco sono accorsi sul posto non hanno dovuto fare altro che constatare le conseguenze dell’ennesimo gesto di violenza perpetrato a Pomigliano contro il Prc. Secondo le indagini, il bersaglio «privilegiato» dei raid è Tommaso Sodano (nella foto), consigliere comunale d’opposizione e, fino alla primavera scorsa, senatore del Prc nonché presidente della Commissione Ambiente di palazzo Madama. Davvero impressionante la sequenza delle minacce. A gennaio viene incendiata la bacheca apposta fuori la sezione presa di mira ieri. A marzo viene forzato l’ingresso del comitato elettorale di Sodano, in via Ercole Cantone, a pochi passi dal Municipio e a non molta distanza dalla sede del Prc. Dopo essere penetrati nel comitato elettorale persone rimaste ancora del tutto sconosciute appoggiano sul pavimento un macabro messaggio: otto proiettili calibro 7 e 65 e una lettera zeppa di insulti e avvertimenti. Subito dopo, ad aprile, pochi giorni prima delle elezioni, un altro raid che si ripete in fotocopia: vengono ritrovati di nuovo 8 proiettili e una lettera minatoria. E a giugno ancora un lancio di bottiglie incendiarie che distrugge la saracinesca e la facciata del comitato pro Sodano. «Ormai si sentono impuniti - commenta laconicamente l’ex senatore Sodano - è assurdo: cinque raid tutti dello stesso tipo in soli otto mesi». (Pino Neri il Mattino)
Candidatura De Luca, Bassolino taglia corto: «È troppo presto per fare nomi»
Candidatura De Luca, Bassolino taglia corto: «È troppo presto per fare nomi»
giovedì 28 agosto 2008
Poste inadeguate a Sant’Agnello
Sant’Agnello - Il nostro Lions Club Penisola Sorrentina vuole iniziare il nuovo anno sociale promuovendo un’azione di protesta presso le Poste Italiane, con raccolta di firme, per l’assoluta inadeguatezza dell’ufficio postale di Sant’Agnello. Mentre i comuni vicini (Meta, Piano, Sorrento e Massa Lubrense) hanno uffici postali ampi, moderni e talvolta con parcheggio, i quasi novemila abitanti (senza contare i numerosi turisti) di una moderna e civile cittadina quale è Sant’Agnello devono subire il disservizio di un ufficio antiquato, ove lo spazio a disposizione del pubblico in attesa è di pochissimi metri quadri, quasi quanto una media stanza da bagno. Spesso la fila si allunga sulla antistante piazza, con vecchi e signore, gestanti o con bambini, esposti al sole d’estate o al freddo ed alla pioggia d’inverno. Urge una nuova sede più ampia e moderna, magari costruita ex novo su uno dei terreni esistenti ove è prevista tale destinazione. Ma le Poste Italiane pare non abbiano alcuna fretta: sarà forse perché il canone attuale (proprietà del Comune) è veramente irrisorio? Ma se, con molta buona volontà, si potrebbero anche capire gli indugi per la nuova sede, non si può assolutamente perdonare il disprezzo assoluto e l’indifferenza verso gli utenti: chi di dovere non ha nemmeno ritenuto di installare un apparecchietto per la prenotazione delle precedenze, sì da consentire a chi deve attendere il proprio turno di farlo più comodamente, magari riparando in un bar o sedendo sulle vicine panchine. Tanto meno ha pensato a una tenda o a una pensilina a protezione di chi aspetta fuori dall’ufficio. Questo è quanto chiederemo alle Poste. Siano certi che i cittadini, il 29, 30 e 31 agosto verranno numerosi alla nostra postazione, davanti alla posta, a difendere con la firma i loro diritti. (Giacomo Aiello lettere al Mattino)
Sequestrato l’ospizio di Moiano
Vico Equense - La struttura privata di Moiano, che ospita undici anziani, è stata sequestrata per carenze igieniche, dopo un blitz dei carabinieri e del gruppo Nas di Napoli. Nel frattempo, la casa di riposo costruita in Via Madonnella sta diventando fatiscente perché abbandonata e mai abitata da quelli che ne erano i destinatari. Fu anche ufficialmente inaugurata con la presenza delle autorità locali e del nostro Arcivescovo, allargando le speranze degli anziani. Tutto si risolse in parole al vento e promesse mancate. Ora si affaccia un problema in più. Occorrerà trovare una nuova sistemazione agli anziani con l’aiuto dei servizi sociali e dell’amministrazione. Il Partito Democratico che della vicenda sociale si è occupato più volte, programmò un vertice in municipio tra amministrazione comunale e rappresentanti della Regione Campania, per individuare una strategia tesa all'apertura della casa di riposo. La soluzione suggerita dal gruppo del PD e supportata dai tecnici regionali, è stata quella di puntare a costituire nella struttura di Via Madonnella, un centro di accoglienza residenziale abbinato ad uno semiresidenziale polifunzionale. L’Amministrazione comunale s’impegnò, a redigere in tempi brevi un progetto di utilizzo e gestione della struttura da sottoporre ad un confronto con i dirigenti regionali preposti, al fine di individuare i modi ed i tempi ottimali per una concreta e definitiva apertura della casa albergo.
Seiano Camping anticamorra
Lettera a Roberto Saviano di Francesco Gentile: YA BASTA 2008 - primo CAMPEGGIO ANTICAMORRA
Caro Roberto,
il 29, 30 e 31 agosto a Seiano (Vico Equense) abbiamo deciso di riunire i giovani, per parlare, discutere e, in qualche modo, agire contro la Camorra. Sulla scia del tuo lungo e faticoso lavoro molti hanno cominciato a dichiararsi "Contro La Camorra" portando avanti, chi più e chi meno, iniziative volte a quella che da più parti si definisce " costruzione di una collettiva coscienza anticamorra". Ma cosa è stato fatto veramente perché la nostra terra cominciasse a respirare quell'ossigeno che troppe volte le è stato tolto o che forse non ha mai respirato veramente? Oggi crediamo sia giunto il momento di unire le nostre forze, di costruire una rete di giovani realmente attivi sui temi della legalità e dell'anticamorra. Crediamo che sia diventato indispensabile perché ci troviamo a combattere una guerra, una guerra che oltre ai morti e ai feriti, appiattisce e inaridisce le coscienze e gli animi. Con un pizzico di presunzione e di superbia crediamo che ci siano decine e decine di giovani i cui animi non si sono ancora appiattiti e le cui coscienze hanno ancora bisogno di esprimersi, di combattere e di lavorare per la salvezza e il miglioramento di queste terre. Perché non ci va ancora di pensare che per dormire tranquilli ci sia bisogno di trasferirsi in un qualche anonimo paese della Scozia, perché siamo ancora convinti che dietro quel mare, quel sole e quel vulcano ci siano i cuori di tanta gente che pulsano e che battono al pensiero di una vita libera dall'omertà è dall'incubo delle mafie. Ed è proprio di fronte a quel mare e a quel sole che abbiamo deciso di fare incontrare i giovani per una tre giorni di discussioni intense e costruttive, per capire quanto possiamo ancora fare per il futuro della nostre generazione e di quelle a venire. La tua presenza lì oltre ad onorarci, costituirebbe un vero momento di crescita per tutti noi. Guardare negli occhi l'uomo che più di tutti, negli ultimi dieci anni, è riuscito a scuotere le coscienze facendo i nomi di chi per troppo tempo ha tenuto in mano un lembo di terra che sembra essere diventato un impero, ci aiuterebbe a capire e a partire veramente, iniziando a credere che sconfiggere il fenomeno della criminalità organizzata non è più una lontana utopia.
Al di là di tutto, vogliamo che tu sappia che anche noi ci sentiamo nel mirino dell'omertà e della sopraffazione, come e quanto te, ma è giunto il tempo di provare a spostarsi.
Il 29 agosto alla prima assemblea delle ore 17 presso il Camping “S. Antonio” partecipa Amleto Frosi, presidente di “Sos Impresa Campania”. Sabato 30, invece, è il tuno di Andrea Cozzolino, assessore regionale; Lorenzo Diana, ex commissione antimafia e Rosa Capacchione giornalista de “Il Mattino”. I tre relatori saranno impegnati dalle ore 12 in una discussione dal tema “Da Don Diana a Spartacus: quale strada per l’anticamorra”.
Caro Roberto,
il 29, 30 e 31 agosto a Seiano (Vico Equense) abbiamo deciso di riunire i giovani, per parlare, discutere e, in qualche modo, agire contro la Camorra. Sulla scia del tuo lungo e faticoso lavoro molti hanno cominciato a dichiararsi "Contro La Camorra" portando avanti, chi più e chi meno, iniziative volte a quella che da più parti si definisce " costruzione di una collettiva coscienza anticamorra". Ma cosa è stato fatto veramente perché la nostra terra cominciasse a respirare quell'ossigeno che troppe volte le è stato tolto o che forse non ha mai respirato veramente? Oggi crediamo sia giunto il momento di unire le nostre forze, di costruire una rete di giovani realmente attivi sui temi della legalità e dell'anticamorra. Crediamo che sia diventato indispensabile perché ci troviamo a combattere una guerra, una guerra che oltre ai morti e ai feriti, appiattisce e inaridisce le coscienze e gli animi. Con un pizzico di presunzione e di superbia crediamo che ci siano decine e decine di giovani i cui animi non si sono ancora appiattiti e le cui coscienze hanno ancora bisogno di esprimersi, di combattere e di lavorare per la salvezza e il miglioramento di queste terre. Perché non ci va ancora di pensare che per dormire tranquilli ci sia bisogno di trasferirsi in un qualche anonimo paese della Scozia, perché siamo ancora convinti che dietro quel mare, quel sole e quel vulcano ci siano i cuori di tanta gente che pulsano e che battono al pensiero di una vita libera dall'omertà è dall'incubo delle mafie. Ed è proprio di fronte a quel mare e a quel sole che abbiamo deciso di fare incontrare i giovani per una tre giorni di discussioni intense e costruttive, per capire quanto possiamo ancora fare per il futuro della nostre generazione e di quelle a venire. La tua presenza lì oltre ad onorarci, costituirebbe un vero momento di crescita per tutti noi. Guardare negli occhi l'uomo che più di tutti, negli ultimi dieci anni, è riuscito a scuotere le coscienze facendo i nomi di chi per troppo tempo ha tenuto in mano un lembo di terra che sembra essere diventato un impero, ci aiuterebbe a capire e a partire veramente, iniziando a credere che sconfiggere il fenomeno della criminalità organizzata non è più una lontana utopia.
Al di là di tutto, vogliamo che tu sappia che anche noi ci sentiamo nel mirino dell'omertà e della sopraffazione, come e quanto te, ma è giunto il tempo di provare a spostarsi.
Il 29 agosto alla prima assemblea delle ore 17 presso il Camping “S. Antonio” partecipa Amleto Frosi, presidente di “Sos Impresa Campania”. Sabato 30, invece, è il tuno di Andrea Cozzolino, assessore regionale; Lorenzo Diana, ex commissione antimafia e Rosa Capacchione giornalista de “Il Mattino”. I tre relatori saranno impegnati dalle ore 12 in una discussione dal tema “Da Don Diana a Spartacus: quale strada per l’anticamorra”.
Sopra il ponte è consentito …
Vico Equense - Questo cartello è stato affisso dall’amministrazione comunale ai primi di agosto. Il “Rivo D’Arco” è un torrente naturale che partendo dalle falde del Faito, corre tutto il territorio del nostro Comune, sino alla Marina di Seiano, dove sbocca in mare. Durante l’estate parte del canalone diventa, sui lati, parcheggio, tranne l’area dove è stato attaccato il cartello. Il gestore ha una vecchia concessione del demanio civile che risale agli anni cinquanta solamente per il rivo. Leggendo il cartello si evince che, essendo l’area demaniale e non in concessione, è “consentito” di parcheggiare al di sopra del ponte, nella proprietà della moglie di un noto politico. “Al di sopra del ponte” sono state realizzate opere che hanno, di fatto, comportato una grave alterazione dello stato dei luoghi preesistente. Per rendere fattibile quest’ area di parcheggio, è stato cancellato un vigneto e tutta la vegetazione esistente. Sono stati tagliati ulivi secolari, costruite strade e muri senza soluzione di continuità, ed è stato allargato il secolare ponte del “Rivo D’Arco”. Persino la Soprintendenza ha più volte chiarito di non aver rilasciato alcuna autorizzazione e sollecitava le forze dell’ordine locali ad un controllo più assiduo ed incisivo di quell’area già oggetto di decine di denunce. Al di là della speculazione selvaggia, che ha già prodotto e continua a generare i suoi danni, con silenzi e complicità vergognose, com’è possibile che, in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, è “consentito” sostare?
Pensionato si suicida in casa
Vico Equense - Dramma della solitudine per un anziano pensionato che prima tenta di accoltellarsi poi si spara in faccia. Trasportato d´urgenza all´ospedale “De Luca e Rossano” viene trasferito immediatamente al Cardarelli di Napoli dove per le gravissime ferite riportate muore alle 17 e 30. E´ accaduto intorno alle 13 di ieri quando all´improvviso Domenico Caso, 76enne di Vico Equense residente in Vico Lungo, si è allontanato dalla figlia e dal genero e si è rinchiuso nella propria stanza dove ha consumato il folle gesto. Udito lo sparo la figlia non ha perso tempo ad entrare in camera dove ha trovato il padre disteso sul pavimento in una pozza di sangue. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Vico Equense diretti dal maresciallo Antonio Lezzi e coordinati dal capitano Federico Scarabello della compagnia dell´Arma di Sorrento. Immediato il trasporto nel vicino ospedale “De Luca e Rossano” ma la prognosi riservata e le disperate condizioni del suicida hanno fatto da subito temere il peggio. Nemmeno i sanitari del Cardarelli di Napoli dove è stato in seguito trasferito hanno potuto fare nulla per strappare l´uomo alla morte. Sul luogo della tragedia i carabinieri hanno rinvenuto anche un coltello serramanico. Domenico Caso aveva prima tentato di uccidersi con la lama riportando due profonde ferite al torace sinistro, poi ha imbracciato il fucile da caccia regolarmente dichiarato e dopo averlo puntato in faccia ha premuto il grilletto. La carabina a pallini calibro 12 gli ha letteralmente distrutto il volto causandogli ampie ferite alla regione cervico mandibolare, frattura scomposta dell´arco mandibolare sinistro, lesioni viscerali di faringe e laringe, lesioni dell´arteria linguale sinistra. Alle spalle della tragedia un probabile dramma della solitudine. L´uomo aveva perso la moglie da alcuni anni e viveva in casa con la figlia ed il genero in una palazzina dove al secondo piano abitava anche il fratello. Da tempo soffriva di patologie di salute legate ad una solitudine condivisa con una piccola stanzetta nella quale trascorreva molte ore della giornata. (Vincenzo Maresca – Positano News)
Giobbe Covatta chiude l’estate vicana
Vico Equense - Grande successo per l’evento che ha chiuso il programma “Estate a Vico 2008” promosso e organizzato dal Comune di Vico Equense. Oltre novecento persone hanno assistito ad uno spettacolo di un’ora e mezza in cui Giobbe Covatta ha preso in giro la società attuale attraverso i sette peccati capitali: superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia. Un monologo con il duplice obiettivo di far ridere e riflettere sul futuro. “Durante i miei spettacoli lancio dei messaggi con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su alcuni temi- spiega Covatta- ma non mi sento un messaggero. Sono un comico con il semplice ruolo di puntare il dito contro le magagne, raccontare dal palcoscenico la realtà attraverso una lente deformante, ma con il vantaggio di essere ascoltato da numerose persone”. Nel tuo show fai spesso riferimento alla situazione di disagio in cui vivono le popolazioni del terzo mondo. Qual è stato il tuo ultimo viaggio in Africa e cosa ti ha lasciato? “Ogni volta che sto lì vivo emozioni fortissime. L’ultima volta ho portato in Madagascar, insieme a Walter Veltroni, cento studenti delle scuole superiori di Roma. Oltre a ciò che materialmente siamo riusciti a realizzare, è stato bello vedere ragazzi di quindici anni vivere un’esperienza che gli ha permesso di spogliarsi di pregiudizi e limitazioni imposte dalla società in cui vivono. Hanno imparato tanto, sono ritornati in Italia con uno spirito totalmente diverso rispetto a quello con cui sono partiti”. Questa sera hai presentato al pubblico il tuo “Seven”, come è nata l’idea di dar vita a questo tipo di spettacolo? “Non è facile rispondere a questa domanda… Le idee vengono quando meno te l’aspetti… in auto…al mattino appena ti svegli…” Quale dei setti vizi capitali credi che ti appartenga? “Tutti. Parto dal presupposto che superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia fanno parte, in misura maggiore o minore, di ognuno di noi, me per primo. Ma i problemi cominciano a sorgere quando i vizi soggettivi diventano collettivi”. Il Chiostro della Santissima Trinità era pieno, come hai trovato il pubblico di Vico Equense? “Meraviglioso. Ed è una grande emozione tornare in questa città. Ho tanti ricordi che mi legano a Vico Equense. E’ il luogo dove solitamente venivo quando marinavo la scuola! Sono veramente felice di esservi ritornato nella veste di comico e parlare ad una platea così folta”. (Ilenia De Rosa)
Punire chi ha ucciso il cane
Torre Annunziata - L’Ente nazionale protezione animali ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo a carico dei presunti responsabili della rapina e della violenza ai danni della coppia dei turisti tedeschi. L'Enpa chiede che i responsabili siano puniti anche per l’uccisione del cane della donna. Il cane avrebbe iniziato ad abbaiare quando i tre malviventi si sono avvicinati alla tenda e per questo è stato ucciso. L'Enpa ricorda che la legge 189 del 2004 prevede la pena della reclusione fino a 3 anni per l’uccisione di un animale di affezione.
Turista stuprata, nella rete tutto il branco
Turista stuprata, nella rete tutto il branco
“I giovanissimi verso la musica”
Sorrento - Il 30 agosto il Chiostro di S. Francesco ospiterà il prologo di Sorrento Jazz IX edizione. Alle 20:30 si esibirà l’ensemble guidato da Giuseppe D’Antuono, composto dai musicisti del percorso formativo del festival, denominato “I giovanissimi verso la musica”. Il percorso formativo, con l’edizione di quest’anno, compie il suo sesto anno di vita. Ai giovanissimi di Sorrento Jazz durante l’anno è stata data l’opportunità di seguire tre incontri didattici settimanali dedicati al solfeggio e allo studio del clarinetto, dell’oboe, del violino, del violoncello e del pianoforte. L’idea di realizzare un percorso formativo ha dato l’opportunità a tanti di poter coltivare il proprio talento, evitando – come spesso accadeva in passato –, che giovani appassionati di musica della Penisola sorrentina, non avendo la possibilità di accedere ai Conservatori rinunciassero allo studio dopo i primi approcci vissuti nella scuola dell’obbligo. Il percorso formativo consente di colmare il vuoto in questa fase intermedia del percorso artistico spaziando dalla musica classica al jazz, dalla musica etnica a quella popolare attraverso le tradizioni della musica bandistica. Nel prossimo futuro, l’obiettivo di questo percorso educativo promosso da Sorrento Jazz, sarà quello di istituire una Scuola Civica di musica e recitazione, dando vita ad un luogo che sul territorio agevoli la diffusione della cultura musicale come qualificante iniziativa di crescita sociale, intellettuale e di aggregazione. La formazione del progetto “I giovanissimi verso la musica” già negli altri anni ha concluso il percorso estivo nel monumentale Chiostro di Francesco. In questi sei anni di attività, molteplici sono state le prestigiose esibizioni della formazione, che ha attualmente raggiunto una composizione di circa quaranta elementi. Si citano le più significative: l’inaugurazione della nuova gestione del “Circolo dei Forestieri”, l’esibizione alla “Scuola Sacre Coeur” di Vienna, e recentemente la partecipazione al Festival nazionale del doppiaggio cinematografico di Acquappesa (CS). Lo scorso anno, nell’ambito di Sorrento Jazz, hanno accompagnato in concerto il maestro Renato Sellani e il direttore artistico Tullio De Piscopo. Il prologo di Sorrento Jazz, oltre al concerto de “I giovanissimi verso la musica”, sarà seguito da un altro evento musicale: il concerto della Jazzy groovy band, nell’ambito della seconda edizione del jazz tour, proposta itinerante di concerti in locali e luoghi storici della Penisola sorrentina e dell’area stabiese con l’obiettivo di promuovere il festival e diffondere la cultura jazz. Il giorno successivo, il 31 agosto, il jazz tour si concluderà con un concerto-aperitivo, alle 11:30 sulla terrazza del Circolo dei Forestieri.
Fini fa immersioni in una zona protetta
Legambiente ha scattato le foto del presidente della Camera, Gianfranco Fini, mentre si preparava ieri ad immergersi in una zona vietata di Giannutri, all'interno della riserva marina dell'Arcipelago toscano. Di qui la denuncia dell'associazione degli ambientalisti con una lettera inviata oggi al presidente del Parco. Nello specifico, Legambiente chiede spiegazioni sulla presenza di Fini "nel pomeriggio del 26 agosto, nella Zona 1 a protezione integrale davanti alla costa dei Grottoni a Giannutri". L'associazione aveva notato "una imbarcazione dei Vigili del Fuoco, in navigazione e stazionamento, che prestava a quanto pare anche assistenza a subacquei dotati di autorespiratori, in un'area interdetta a qualsiasi attività che non sia di carattere scientifico o per dirette esigenze dell'Ente Parco. Inoltre la stessa area, a terra e a mare è una Zona di protezione speciale in base alla Direttiva Ue uccelli". "Tra le persone che hanno partecipato alle immersioni - prosegue la lettera di Legambiente alla quale vengono allegate un gruppo di foto nelle quali si riconosce il presidente della Camera in compagnia di altre persone - sembra ci fosse anche un noto politico italiano che occupa una delle più alte cariche istituzionali della Repubblica Italiana". Quindi gli ambientalisti chiedono di sapere: "Se l'imbarcazione ed i subacquei presenti nella zona 1 dell'area marina avessero il necessario nulla-osta del Parco e per quali attività di tipo scientifico e in base a quale progetto di ricerca approvato in precedenza dall'Ente Parco; chi fossero i partecipanti alle immersioni e di quali eventuali titoli scientifici disponessero; quali eventuali iniziative siano state prese dal Parco per sanzionare l'imbarcazione e i sub nel caso non fossero autorizzati al transito, allo stazionamento ed all'immersione in zona 1 a Giannutri". Fini attraverso il suo portavoce ha fatto sapere di non avere "alcuna difficoltà a commentare una colpevole leggerezza". Insomma, il presidente della Camera, spiega il suo portavoce, non conosceva esattamente i confini dell'area protetta e pensava che l'immersione si svolgesse nell'area 2 dove sarebbe stata autorizzata. "Conveniamo con il presidente dell'Ente parco sul fatto che e' inevitabile una sanzione amministrativa - conclude Alfano - e sul dovere di pagarla".
mercoledì 27 agosto 2008
Stalle abusive, denuncia degli ambientalisti
Piano di Sorrento - Imperversa la moda delle stalle abusive, stavolta ne spuntano ben 16, tutte all´interno di un noto agriturismo dei Colli di San Pietro di via Nastro Azzurro in area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico che affaccia su Li Galli. Già oggetto di segnalazioni per presunti abusi edilizi perpetrati in passato, la struttura extralberghiera “Piccolo Paradiso” è finita nel mirino degli ambientalisti con un esposto inoltrato dal wwf sezione penisola sorrentina alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, carabinieri, azienda sanitaria locale e soprintendenza per i beni architettonici, paesaggio e patrimonio storico di Napoli e provincia. L´intera area segnalata dagli ambientalisti è sottoposta a vincolo paesaggistico particolare per essere compresa nel piano paesistico della costiera sorrentino-amalfitana che vieta l´installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, strutture di qualsiasi genere che siano usate come abitazioni, ambienti di lavoro, case mobili, depositi, magazzini. Richiesta l´immediata verifica della legittimità delle opere eseguite ed in corso di realizzazione all´interno del “Piccolo Paradiso”, anche se va detto che da oltre un mese la segnalazione del wwf sembra essersi addormentata sulle scrivanie della magistratura oplontina. Da indagini eseguite in proprio dall´associazione pare che il titolare dell´agriturismo abbia versato al Comune di Piano di Sorrento la cifra di 100mila euro a titolo di caparra per la concessione provvisoria di una pratica edilizia con la quale rendere possibile lo sbancamento e lo sterramento di parte della collina su cui poggia la struttura extralberghiera. Il tutto entro un limite di 7 mesi. Decorso tale termine l´escamotage permetterebbe ai titolari della concessione provvisoria di perdere la caparra di 100mila euro e di tenersi però le strutture realizzate, compresi i ricoveri per i cavalli, ben 16, che con il trascorrere del tempo diventerebbero fonte di lucroso guadagno. A giochi fatti il Comune di Piano di Sorrento dovrebbe, o potrebbe, procedere in danno sulle opere classificate come interventi di nuova costruzione. Tutto in virtù di una sorta di legame di parentela tra alcuni funzionari dell´ufficio tecnico comunale e gli appartenenti la società di gestione dell´agriturismo “Piccolo Paradiso”. Il wwf ha peraltro segnalato la presenza nell´area di diversi animali tra cui uno struzzo che sembrerebbe versare in precaria situazione igienico-sanitaria. Per contro i cavalli saranno invece ospitati nelle nuove stalle, vere e proprie camere di lusso con vista sugli isolotti de Li Galli. Dove saranno sversati i liquami? Il promontorio termina a picco sul versante della riserva marina protetta di Punta Campanella in zona “C”, in un punto dove non esistono impianti di depurazione e già oggetto in passato di dure critiche. Lo scorso anno a poca distanza dall´agriturismo i militari dell´Arma intervennero per denunciare un disastro ambientale causato dal vicino “Camping Sea Mare” dove 5 persone furono denunciate perché ritenute responsabili di sversare sottocosta nelle acque del parco marino scarichi di acque reflue ed industriali provenienti da attività produttive, oltre che da vasche in muratura e docce. (Vincenzo Maresca – Positano News)
Piccolo: "De Luca? E' il simbolo della discontinuità. Nicolais? Alla città metropolitana"
Ci si aspetterebbe qualche motivo di perplessità di fronte all'ipotesi De Luca-governatore da Salvatore Piccolo, deputato del Pd dell'area-Nicolais. E invece no. Tutt' altro. Anzi, Piccolo esclama: «Quanta grazia, quanto spreco». E arriva persino a ipotizzare per quei due un ruolo alla Regione e uno alla guida della Città metropolitana di Napoli, qualora il ministro Roberto Maroni cancellasse la provincia. Ma andiamo con ordine. De Luca è pronto per le primarie alle Regionali. Lei cosa dice? “È una risorsa importante: può legittimamente aspirare a concorrere per la guida della Regione. E un amministratore efficiente. E poi a Bassolino gliele ha sempre dette a viso aperto le cose che non andavano. “È così; ha sempre segnato la discontinuità e la distinzione rispetto al modello di potere regionale” Dunque, la prospettiva la convince in un percorso di mediazione tra le varie anime del Pd campano'? “Va da sé che la scelta finale deve avvenire con le primarie. E finora abhiamo queste due disponibilità in campo: Nicolais e De Luca”. Fra I due chi sceglierebbe? Sono entrambi personalità di tutto rispetto. Sono la dimostrazione che il Pd ha classe dirigente di qualità, per rappresentativitàe capacità di raccogliere la sfida del rinnovamento. E la sa una cosa?». Prego? «De Luca ormai è ben conosciuto anche a Napoli ed è capace di pescare anche in ambicnti trasversali, che altrimenti voterebbero per il centrodestra». Si, ma tra i due chi sceglierebbe? «Per il momento mi viene da dire: quanta grazia! Quanto spreco». A meno che uno dei due non potesse essere maggiormente interessato alla guida della Città metropolitana? “L'ipotesi, per quanto fantasiosa, mi seduce” Con Nicolais sindaco metropolitano di Napoli «Non lo so proprio. Per ora da membro della commissione della Camera Affari costituzionali so soltanto che il ministro vorrebbe optare per non andare al voto alle Provinciali nella prossima primavera nelle nove future città metropolitane. Vedremo». (Corrado Castiglione da il Mattino)
Pd, nasce il partito dei sindaci-sceriffo «Capiamo il territorio»
Napolionline - la citta vista da dentro - mercoledì 27 agosto 2008
Napolionline - la citta vista da dentro - mercoledì 27 agosto 2008
Abusi edilizi
Vico Equense - Due costruzioni abusive sono state individuate dagli uomini dell’arma dei Carabinieri nella frazione di Santa Maria del Castello. Questo è il bilancio di un’indagine condotta dai militari agli ordini del maresciallo Antonio Lezzi. Si tratta di due locali di circa 50mq. realizzati senza nessuna autorizzazione, che probabilmente sarebbero stati utilizzati come garage o deposito. Il cantiere è stato fermato con l’apposizione dei sigilli e sono stati denunciati i coniugi proprietari dell’immobile adiacente.
Fiamme a Tordigliano
Vico Equense – I piromani tornano in azione. Fiamme a Tordigliano. L’incendio è divampato sulla Statale Amalfitana nel territorio di Vico Equense, al confine di Positano. Il presidente della comunità montana Penisola Sorrentina Giuseppe Guida è adirato "Usano sempre la stessa tecnica - spiega - aspettano che i turni di controllo che abbiamo predisposto finiscano e dopo le 20 appiccano il fuoco!". Qualcuno avrebbe visto anche una persona scappare su una vespa bianca.
Vigilia di Roma-Napoli
Siti web e attività informatiche, in azione task force antisprechi
Regione Campania - Si chiama «Gruppo di governance». Si occuperà di «razionalizzare i sistemi dei siti web regionali e delle applicazioni informatiche» della Regione. Traducendo: la task force cercherà di evitare che vi siano sprechi nell’attivazione e nel funzionamento dei siti internet dell’ente e di tutte le applicazioni informatiche che lo riguardano. Il decreto di nomina dei componenti è ufficializzato sul bollettino ufficiale (Burc) pubblicato ieri. Il «gruppo di governance» è costituito da Ferdinando Rodriguez, Vito Merola, Raffaele D’Angiò, Lorenzo Gentile, tecnici e funzionari che saranno affidati al corodinamento del vice capo di Gabinetto Fabrizio Manduca. Con questa task force la Regione punta a mettere un freno alle spese. E parte dal web. Il compito del gruppo sarà quello di analizzare tutti i siti internet legati in via diretta e indiretta alla Regione Campania. Sono circa un centinaio gli indirizzi internet che, a diverso titolo, sono riconducibili all'Ente. Alcuni sono aperti grazie al contributo dello stesso ente. A questi si aggiungono le trasferte istituzionali riprese dalla telecamera di Campania digitale, e altri siti che, in realtà non sono mai entrati effettivamente in rete, o non sono ancora funzionanti pur figurando in precisi capitoli di spesa.
«Sono sempre più sola ma non mi arrenderò»
«Che cosa vuole che le dica? Sono sgomenta. Profondamente sgomenta». Trattiene a fatica l’emozione dei singhiozzi, Sandra Lonardo. La voce del presidente del Consiglio regionale della Campania si incrina, alle prime battute scambiate al telefono, e hai l’idea che stia quasi per cedere quando si inizia ad affrontare il capitolo «Cassazione». Ma è solo un attimo. Un cedimento momentaneo. Perché, subito dopo, la moglie dell’ex Guardasigilli riprende il piglio combattivo e orgoglioso già dimostrato nei giorni più amari, quelli della detenzione ai domiciliari. Presidente, dica la verità: si aspettava motivazioni tanto forti nei suoi confronti da parte della Cassazione? «Rispetto tutti i magistrati e tutte le loro pronunce...». Va bene. Ma non ci dica che è d’accordo con quanto si legge nella sentenza. «Certo che no. Guardi, voglio che sia chiaro un punto in via preliminare: io non ho mai operato alcun condizionamento. Prendiamo il question time delle sedute del Consiglio regionale: a fissarlo è la conferenza dei capigruppo. Ma le dirò di più. La seduta alla quale si fa riferimento nella ipotesi accusatoria fu rinviata di necessità, solo e soltanto perché gli assessori dell’Udeur interrogati risultarono tutti assenti. Tutto quello che dico è dimostrabile, basta andare a leggere le pagine dei giornali dell’epoca, vi invito a farlo. Tutti potranno rendersi conto, dai resoconti di quelle pagine, che io ebbi anche a lamentarmene pubblicamente di quelle assenze». Dunque lei ribadisce di non aver operato alcuna forzatura e che nessun condizionamento è partito dal suo ufficio? «Esatto. I question time venivano gestiti solo dall’ufficio della segreteria generale del Consiglio. Per quel che mi riguarda, ho garantito sempre un atteggiamento super partes». Presidente, in queste ore ha ricevuto telefonate di solidarietà da qualcuno? «No. Nessuno si è fatto vivo. Mi hanno lasciata sola». In conclusione, che cosa pensa di questa sentenza della Cassazione? «Leggendo le motivazioni resto sconcertata e sgomenta. Basterebbe chiedere ai consiglieri regionali per appurare che io non decido proprio niente. Fortuna che questo non è l’ultimo giudizio. Io non mi arrendo. No. E finché avrò forza rivendicherò la mia estraneità ai fatti contestati». (giu.cri. il Mattino)
Annunziata: sono io l’unico danneggiato
Annunziata: sono io l’unico danneggiato
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