martedì 31 agosto 2010

Aldo Starace, candidato a sindaco

Con l’ex consigliere provinciale PD e liste civiche

Vico Equense – E' stato consigliere provinciale per il PCI e prima ancora votatissimo consigliere al Comune di Vico Equense per lo stesso partito. Oggi potrebbe tornare alla politica attiva. Si tratta di Aldo Starace, noto avvocato amministrativista, con studio a Napoli, Bologna e da qualche mese anche a Vico Equense. Città che aveva lasciato, anche professionalmente, nei primi anni novanta. Il centro sinistra punta su di lui per cercare la riscossa alle prossime elezioni amministrative che si terranno nella primavera del 2011. Pronto il sostegno del Partito Democratico e di qualche lista civica. Anche se la situazione nel PD è difficile. L’ultimo congresso cittadino del partito è stato caratterizzato dalla spaccatura tra il gruppo degli ex DS e quelli della ex Margherita. Questi ultimi, infatti, non sono entrati nell’esecutivo cittadino. Un po’ tutti però – al di là delle differenze profonde – sono consapevoli del fatto che con un sindaco forte e popolare come Gennaro Cinque, quella di Starace sia l’unica candidatura in grado di mettere d’accordo le varie anime del centro sinistra. Non si esclude che la candidatura possa essere ufficializzata già nel prossimo autunno con l’obiettivo di costruire una campagna elettorale lunga. (Da Agorà)

Bomba carta tra i rifiuti, boato e paura in Costiera

L’esplosione a Sant’Agnello, torna in azione il mitomane degli ordigni. Danni ad auto e scooter

Sant’Agnello - Stavolta l’innesco ha funzionato e la bomba carta gettata in un cassonetto dei rifiuti ha provocato il panico in piena notte. A tre giorni dall’ultimo ritrovamento, tra i tavolini di un ristorante a Sorrento, il bombarolo mitomane della Costiera è tornato a colpire. Nella notte tra domenica e ieri, la bomba carta è esplosa all’incrocio tra il corso Italia ed il primo tratto di via dei Gerani, nel pieno centro cittadino. L’ordigno, di natura artigianale, è deflagrato all’interno di un gettacarte metallico posizionato in prossimità di un marciapiede, provocando un forte boato. Il gettacarte ha subito deformazioni. Sul posto si sono precipitati i carabinieri agli ordini del capitano Massimo Antonio De Bari, e gli agenti del commissariato di Sorrento guidati dal vicequestore Antonio Galante, che hanno subito provveduto ad asportare il gettacarte per poi inviarlo agli artificieri per gli opportuni accertamenti. La deflagrazione, comunque, non ha provocato alcun danno alle persone, ma soltanto di lieve entità ad alcuni scooter ed automobili parcheggiati lungo la strada. Gli inquirenti sono al lavoro per identificare l’autore del folle gesto. Ma c’è di più: subito dopo lo scoppio, un uomo di mezza età sarebbe stato visto allontanarsi con fare sospetto a bordo di un’automobile. Alcuni residenti sarebbero riusciti a trascrivere il numero di targa della vettura, fornendo utili indicazioni alle forze dell’ordine ai fini dell’identificazione del bombarolo. Gli inquirenti stanno setacciando gli archivi del pubblico registro automobilistico. Non sono escluse novità per le prossime ore. Rischiano grosso i responsabili, si va dall’accusa di provocato allarme a quella di detenzione di armi. Numerose le piste al vaglio degli investigatori, che stanno valutando anche possibili collegamenti tra lo scoppio della bomba carta in via dei Gerani e l’ordigno ritrovato giovedì notte a Sorrento, in vico I Fuoro, all’uscita di un ristorante. Due congegni esplosivi molto simili che lascerebbero pensare ad una sola mano, quella di un mitomane magari intenzionato a cavalcare l’onda della paura generata nelle scorse settimane dal ritrovamento, sull’arenile della spiaggia metese di Alimuri, di due ordigni artigianali utilizzati per la pesca di frodo. Grande spavento per residenti e titolari degli esercizi commerciali insediati nella zona: «Erano passate le 24 quando abbiamo sentito un boato spaventoso – raccontano i gestori di un bar sito a pochi passi dal luogo in cui è avvenuta l’esplosione – che ci ha fatto subito ipotizzare lo scoppio di una bombola di gas in qualche appartamento. Alcuni clienti, scossi dall’accaduto, hanno abbandonato il locale in fretta e furia». Sant’Agnello, comunque, non è nuova ad episodi del genere: da febbraio 2001 a dicembre 2008, numerosissimi sono stati i casi di cassonetti della spazzatura ed automobili dolosamente incendiati da alcuni gruppi di balordi. Nel maggio del 2003, fu dato alle fiamme persino un centro provvisorio di raccolta dei rifiuti in località San Vito; l’estate successiva l’incendio di cassonetti in piazzetta Annunziata, nei pressi del rione Angri, provocò danni alle auto, alle abitazioni e all’illuminazione pubblica. Precedenti inquietanti che rendono ancora più amaro e preoccupato il commento del sindaco Gian Michele Orlando e dell’assessore ai Servizi sociali Giuseppe Gargiulo, accorsi in via dei Gerani subito dopo aver appreso la notizia dell’esplosione: «Questi episodi compromettono la vivibilità dell’intera Costiera e ne ledono irreparabilmente l’immagine agli occhi dell’opinione pubblica italiana ed internazionale – osserva il primo cittadino – Auspichiamo perciò che le forze dell’ordine riescano al più presto ad assicurare alla giustizia i criminali che, con questi gesti, rischiano di innescare una pericolosa spirale di violenza». (Ciriaco M. Viggiano il Mattino)

Via alla kermesse della pasta

Gragnano - Via alla «Festa della Pasta 2010», la manifestazione che da oramai dieci anni porta l’eccellenza della produzione di Gragnano alla ribalta nazionale ed internazionale. Dopo «Il Senso della Pasta 2009» ecco «L’Incanto della Pasta 2010», un percorso che porterà i visitatori in un clima dorato, fiabesco e surreale nel quale assaggiare maccheroni, bere vino e godere dei numerosi spettacoli offerti. La festa si terrà dal 3 al 5 settembre lungo via Roma, l’antica via della pasta, fino alla Valle dei Mulini, dove si esibiranno gli artisti. L’evento, che verrà presentato questa mattina presso la sede dell’Unione degli Industriale di Napoli, è stato organizzato dal Comune di Gragnano e dal «Consorzio Città della Pasta» presieduto da Giuseppe Di Martino, in collaborazione con l’Unione degli Industriali, l’associazione internazionale «Slow Food», la Presidenza della Provincia di Napoli, gli Assessorati a Turismo, Agricoltura ed Attività Produttive della Regione Campania e la Tess-Costa del Vesuvio. Venerdì 3 alle ore 19 e 30, dunque, Gragnano si troverà immersa in un contesto abitato da fate, elfi, statue di cera, ballerine dai lunghissimi drappi candidi e dalle splendide maschere veneziane decorate di piume. La storica via Roma si rivestirà totalmente di bianco, tra concerti e spettacoli itineranti: le finestre e i balconi saranno adornati di veli, il cielo sarà un immenso manto di un bianco impalpabile, animato da fiaccole e da mongolfiere sospese nell’aria. «La manifestazione – ha spiegato il sindaco Annarita Patriarca – si è perfezionata di anno in anno man mano che è cresciuto il valore della nostra pasta nel mondo. Per noi questa festa rappresenta un fattore identitario e culturale davvero molto forte». Nelle tre serate sono attese oltre 20mila presenze: lungo la strada, nei portoni, verranno realizzate 9 locande nelle quali i visitatori, con un «ticket» di 5 euro, potranno assaggiare due tipi di pasta e un tipo di vino. Il Chiostro di San Michele Arcangelo, invece, ospiterà mostre e dibattiti pubblici. Infine, i concerti: il 3 settembre la cantante israeliana Noa, il 5 Fiorella Mannoia dal palco della Valle dei Mulini. (Francesco Ferrigno il Mattino)

Vico folk dinner a "Torre Barbara"

Capri, blitz dei carabinieri sequestrato il depuratore

L'impianto era già stato oggetto di una inchiesta giudiziaria della Procura seguita dal procuratore aggiunto del pool ecologia, Aldo De Chiara

Capri - I carabinieri del Noe hanno sequestrato stamane il depuratore di Capri, a Occhio Marino. L'impianto, già al centro di un'inchiesta del procuratore aggiunto della Procura di Napoli Aldo De Chiara, era stato anche oggetto di revoca, da parte della Provincia di Napoli, della possibilità di immettere nella condotta sottomarina i liquami depurati, a causa dello sforamento dei parametri previsti dalla legge, rilevati nell'estate del 2009. Nel corso degli ultimi mesi, i carabinieri del Noe hanno effettuato nell'impianto una serie di ispezioni che hanno determinato stamane l'ordine di sequestro della struttura che, tuttavia, resta funzionante. (La Repubblica)

Non rinuncio all’orecchino

Vendola candidato premier rinuncerà all'orecchino? "Difficilmente rinuncerò all'orecchino". Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola (Sel), risponde a proposito della sua autocandidatura alla leadership del centrosinistra in vista di possibili elezioni anticipate e del suo 'orecchino' di cui si è parlato anche di recente tra gli addetti ai lavori. Si è mai visto - è la domanda comparsa in ambienti politici - un candidato premier con l'orecchino? Vendola alla domanda sorride e, per il momento, a chi glielo chiede, risponde che per lui sarà molto difficile rinunciare all'orecchino.

Legge elettorale, D’Alema propone il modello tedesco

Bossi ha detto che l’attuale legge elettorale “è perfetta e non si può tornare al passato”. Cioè, non si può più consentire che i cittadini scelgano i propri rappresentanti in Parlamento, devono nominarli i capi-partito. Massimo D'Alema, invece, rilancia la proposta di una riforma elettorale sul modello tedesco e attira su di sé il fuoco di sbarramento del Pdl e non pochi distinguo da parte di suoi compagni di partito nel Pd. E tocca al leader democratico Pier Luigi Bersani far capire che il partito non intende 'impiccarsi' alle formule ma pensa a "un sistema tedesco corretto o a un Mattarellum corretto". "E' inutile illudersi, o cercare altre scorciatoie: per uscire dal berlusconismo - avverte D'Alema in un colloquio con Repubblica - occorre ripensare le forme del nostro bipolarismo malato". A suo giudizio con il sistema tedesco si potrebbe "convogliare un campo vasto di forze, dall'Udc alla Lega, e creare un assetto tendenzialmente bipolare, anche se non bipartitico, dove si andrebbe alle urne con cinque, massimo sei partiti, con un centro forte che si allea con la sinistra, con la sfiducia costruttiva, con una buona stabilità dei governi, che volendo potremmo persino rafforzare con l'introduzione di una clausola anti-ribaltone". La maggioranza replica a più voci. Con il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, che si dice sicuro che le "scorciatoie" ricercate dalla sinistra "la porteranno in un vicolo cieco". Con il ministro Gianfranco Rotondi, che avverte: "Non è una priorità, noi di certo non la cambieremo". E con Fabrizio Cicchitto, che spiega che il "tatticismo" di D'Alema non potrà surrogare la "debolezza politica" della sinistra ma poi è colto dal dubbio: "Ciò, a meno che il centrodestra - precisa - non decida di offrire una sorta di 'soccorso azzurro' alle debolezze della sinistra. Ma ci auguriamo che da un lato la saggezza, dall'altro lato le sollecitazioni del popolo di centrodestra, prevalgano". Fedele all'alleato e alla creazione del suo ministro Roberto Calderoli (che definì la legge "una porcata"): "La legge elettorale non va cambiata", taglia corto Roberto Cota. "E' una buona legge - aggiunge - che ha dato semplicità e stabilità e quindi non va cambiata". D'Alema incassa però una bocciatura anche dalla presidente democratica Rosy Bindi, alleata di ferro del segretario Pier Luigi Bersani, che gli ricorda la necessità di trovare una soluzione condivisa dall'intero partito, e avverte: "Non si può immaginare di uscire dal berlusconismo tornando indietro, con i partiti che umiliavano le istituzioni e i cittadini, non si puo tornare alla politica delle mani libere". No secco anche dal veltroniano Stefano Ceccanti, costituzionalista e studioso della materia, che accusa D'Alema di volersi liberare "insieme a Berlusconi anche del bipolarismo, peggiorando la già pessima legge elettorale". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani prova a tirare i fili del dibattito, ricordando che la legge elettorale è nel campo delle "regole", quindi la riforma va fatta "con chi ci sta" e non è solo un problema del suo partito. Quanto al modello da adottare, un sistema "sostanzialmente" bipolare ma "flessibile" può venire fuori "da una correzione del modello tedesco o da una correzione del Mattarellum". E a chi dice che "un certo meccanismo non consentirebbe il Pd o l'Ulivo", manda a dire: "Ma vogliamo scherzare? Il Pd è il partito del secolo. Il problema semmai è che c'è ancora Berlusconi".

Flora Beneduce: “La politica nazionale, l’impegno per FareAmbiente, il lavoro sul territorio e i giovani”

La coordinatrice provinciale dei Club della Libertà interviene sui temi d’attualità e lancia i suoi progetti per il futuro

Vico Equense - Le vacanze estive sono alle spalle, ma il caldo – sia quello atmosferico che quello della politica nazionale – non accenna a placarsi. È in questo contesto che si inserisce l’impegno sul territorio di Flora Beneduce, coordinatrice provinciale dei Club della Libertà. Dottoressa Beneduce, in questo agosto rovente il suo nome è circolato in rete e sui quotidiani. Ha deciso di non concedersi vacanze? Le idee e i valori non vanno in vacanza. Io continuo a svolgere le mie attività anche sotto l’ombrellone. Del resto, la tecnologia rende possibile un aggiornamento costante e un contatto quotidiano con le persone. Attraverso Facebook comunico con gli amici e cerco di divulgare i successi del governo Berlusconi. Ha preso in parola l’appello del presidente ai Club? Certo. Io sono un’attivista nell’accezione più autentica. I Club sono associazioni importanti per promuovere l’attività dell’esecutivo. Ogni occasione è quella giusta. Anche la festa che ha organizzato nella sua villa a Capri? Sì. I momenti di incontri, sia quelli mondani e modaioli, sia quelli prettamente politici, possono lanciare spunti di riflessione e offrire ai partecipanti nuove prospettive sugli eventi. Per esempio sulla casa di Fini a Montecarlo… Quella situazione non penso abbia bisogno di interpretazioni particolari. A me sembra abbastanza chiara… Si andrà al voto? Questo non lo so. Sono sicura, però, che in democrazia il volere del popolo è sovrano. E questo valore non è negoziabile. Se sarà necessario torneremo a votare e il Pdl mostrerà ancora una volta la sua forza. Non dimentichiamo che il governo ha traghettato l’Italia fuori dalla crisi, senza mettere le mani in tasca agli italiani. È stato necessario stringere la cinghia, ma i cittadini hanno dimostrato di aver letto bene la contingenza storica. Lasciamo la politica nazionale. In primavera le è stato affidato l’incarico di responsabile nazionale ambiente e sanità di FareAmbiente. Di cosa si occupa questa associazione? Si tratta di un enorme movimento di ambientalisti che perseguono il progresso senza arroccarsi su posizioni proibizionistiche. Gli associati ritengono che sia fondamentale per la società civile uno sviluppo sostenibile, che possa diventare un modus vivendi, non una bandiera ideologica issata contro il liberalismo e la democrazia. Come si diffonde questa idea alternativa di salvaguardia dell’ambiente? Sono convinta che bisogna sensibilizzare le coscienze e non spaventarle con il fantasma del “no”. È necessario entrare nelle famiglie, nelle scuole, nelle imprese. Con questi nuclei sociali bisogna entrare in comunicazione e fare sistema, per poter promuovere un progetto comune in cui l’uomo è il garante del creato. Dobbiamo dire ai nostri ragazzi che il rispetto dell’ambiente è rispetto di noi stessi. Dobbiamo insegnare che ciascuno è il costruttore di un mondo che può e deve essere più vivibile. Ha accennato ai giovani. Cosa si può fare per renderli protagonisti della vita sociale e politica? Io credo molto nei Forum che stanno nascendo e sono convinta che gli sportelli Informagiovani possano diventare centri propulsivi di cultura e partecipazione. Questi circuiti rappresentano un’apertura alla società civile. Io sono una mamma, per cui ho molto a cuore le possibilità che possono essere offerte ad adolescenti e universitari. Mi auguro che la riforma delle Università consenta finalmente di riconoscere il merito. Progetti per l’immediato futuro? Le preannuncio un convegno per il prossimo mese. Per il resto, continuerò a farmi portavoce delle esigenze dei cittadini presso i coordinatori regionali del partito e lavorerò con i Club per essere promotrice di libertà, così come vuole il premier.

"Vesti un libro per l'estate”

Vico Equense - Oggi, 31 agosto, appuntamento con la serata conclusiva della terza edizione di "Vesti un libro per l'estate", concorso per bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni, organizzato dalla Libreria "Il Gabbiano" in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Vico Equense. Appuntamento dunque alle 18.30 presso i Giardini della Santissima Trinità (ingresso via S.Ciro).

Terme di Stabia, Sicignano “pronto ad occupare la sala consiliare, se non si convoca subito un consiglio comunale sul tema”

Castellammare di Stabia - “Basta temporeggiare. Sono pronto ad occupare, in segno di protesta, la sala consiliare, se non si convocherà subito un consiglio comunale straordinario sulla vicenda dei dipendenti delle Terme di Stabia, ancora oggi, senza stipendio a causa di inadempienze dell'Asl Na 3 Sud” è quanto sostiene il consigliere comunale di opposizione, Antonio Sicignano, leader del Cdl stabiese. “Nei giorni scorsi – spiega Sicignano - avevo chiesto, senza ottenere ancora oggi una risposta, la convocazione di un consiglio comunale straordinario sulla vicenda dei dipendenti delle Terme di Stabia, i quali, al di là dei tanti annunci, ancora oggi non percepiscono lo stipendio”. “Ciò – aggiunge - al fine di fare chiarezza su una vicenda che, secondo quanto segnalatomi dai dipendenti delle Terme e dalla dirigenza del medesimo complesso termale, si rivelerebbe davvero drammatica e, a tratti, “persecutoria” nei confronti delle Terme e di tutta la città di Castellammare”. “Per questo motivo, sono pronto ad organizzare manifestazioni sensibili di protesta, per ottenere un intervento della massima istituzione politica cittadina. Al di là della singola vicenda delle mensilità non erogate - che comunque, al di là degli annunci, ancora oggi non è stata risolta concretamente – è doveroso che la politica stabiese faccia sentire la sua voce con un consiglio comunale straordinario, per comprendere le motivazioni di alcuni comportamenti posti in essere dall'Asl nei confronti delle Terme di Stabia”. “Su questo tema – conclude - è necessario evitare divisioni e strumentalizzazioni. Si tratta di una vicenda su cui non ricadono responsabilità dirette né del Comune, né della dirigenza delle Terme. La politica stabiese, nel suo complesso, deve intervenire immediatamente, senza incorrere in ulteriori tentennamenti”.

Pd: Su Bilancio centrodestra si assuma le responsabilità

Regione Campania - "Il centrodestra non può continuare ad utilizzare toni e argomenti da campagna elettorale, ma ha il dovere di governare assumendosi le sue responsabilità. A cinque mesi dalle elezioni regionali, su una questione così seria come quella delle finanze regionali, non si può semplicemente continuare a dire, come fanno gli esponenti della maggioranza che sostiene Caldoro, avevamo ragione noi". Così i consiglieri regionali Pd della Campania, Peppe Russo e Antonio Valiante, intervengono sulla questione deficit di bilancio. "Per la Giunta regionale e la sua maggioranza è finito il momento della propaganda fine a se stessa ed è arrivato il momento delle scelte. Noi, come opposizione di centrosinistra e come gruppo del Partito Democratico, siamo pronti a fare la nostra parte. Avremo un atteggiamento critico, ma costruttivo, senza giudizi e posizioni preconcette verso le proposte che ci arriveranno - hanno aggiunto -. Ovviamente ci attendiamo lo stesso spirito anche da banchi della maggioranza. Come spiega l'ex assessore regionale Mariano D'Antonio, i problemi finanziari della Regione Campania vengono da molto lontano e sono stati aggravati dalle politiche antimeridionali di ispirazione leghista del Governo nazionale con l'accondiscendenza di tutto il centrodestra nel suo insieme. Nonostante tutte le difficoltà e il quadro generale non certo favorevole, negli ultimi dieci anni, abbiamo attuato un'azione seria e rigorosa di risanamento dei conti ottenendo risultati concreti. Basta solo ricordare che nel 2000, la Regione Campania aveva bilanci consuntivi da approvare che risalivano a cinque anni prima. Gradualmente e costantemente, con interventi mirati, senza provocare strappi, abbiamo rimesso ordine nelle voci di spesa regionali, ottenendo costantemente giudizi positivi dalle società di rating. Infatti, a partire dal 2005, per la prima volta nella storia di questo ente, siamo riusciti ad approvare il bilancio entro il 31 dicembre, allineando preventivi e consuntivi. Anche sul fronte del personale, abbiamo avviato una forte cura dimagrante, attraverso i prepensionamenti e gli esodi incentivati. Dieci anni fa i dipendenti regionali, erano oltre 10mila, li abbiamo ridotti a 7mila. I dirigenti in servizio nel 2000 erano circa 1000, oggi sono 300". (Il Velino)

lunedì 30 agosto 2010

Guerra per il marchio del provolone del monaco

Vico Equense – TG2 del 29 agosto 2010, minuto 21:30

VIDEO

Maxischermo in piazza

Vico Equense - Piazza Umberto I°, ieri sera, si è trasformata in un vero e proprio stadio. Il Comune ha autorizzato l' installazione di un maxischermo, e la modifica temporanea della circolazione stradale, nello spazio antistante il “Wembley Bar”, in occasione della partita di calcio del Napoli. L’Amministrazione ha ritenuto che non esistessero cause ostative all’accoglimento della richiesta, per la gioia dei tifosi, un po’ meno dei commercianti e cittadini, è stato dato il via libera con tanto di ordinanza e maxischermo sulla ottocentesca fontana. Sedie e tavolini, invece sono stati posizionati sul suolo pubblico, per chi voleva seguire comodamente la propria squadra del cuore, pagando la consumazione. E voi che ne pensate? Piazza Umberto I° è adatta per proiettare una partita di pallone?

Rottamiamoli...

"Nuovo Ulivo? Uno sbadiglio ci seppellirà. Mandiamoli tutti a casa questi leader tristi del Pd"

“Il Nuovo Ulivo fa sbadigliare è ora di rottamare i nostri dirigenti” proclama ieri Matteo Renzi con un’intervista su Repubblica firmata da Umberto Rosso, a cui dichiara: per sconfiggere Berlusconi dobbiamo liberarci di D’Alema, Veltroni, Bersani, senza distinzioni. La questione della leadership non riguarda me, ma Zingaretti, Chiamparino, Vendola. Il giovane sindaco di Firenze ci va giù duro: "Per i dirigenti del Pd è l'ora della rottamazione" e annuncia che bisogna liberarsi di un' intera generazione. Per il ricambio auspicato, Renzi indica "lo statuto del Pd", che "parla chiaro, anche se è rimasto inapplicato: dopo tre mandati parlamentari giù dalla giostra". Quanto ai rapporti con il Presidente della Camera, il sindaco di Firenze è secco: "Uno che passa da Almirante e Le Pen alla Tulliani e Barbareschi di certo non fa per me", dice..

Il cavaliere e la rockstar Gheddafi

Il weekend appena trascorso verrà ricordato, in Italia, per la visita a Roma di Muammar Gheddafi. Il leader libico è stato accolto come una rockstar. Un'agenzia ha reclutato 500 hostess. Fotografi e cronisti hanno seguito, attimo dopo attimo, ogni spostamento del colonnello di Tripoli. Non c'è giornale che non riporti una sua foto in prima pagina. Lui, il dittatore libico, ha voluto lanciare un appello all'Europa affinché l'Islam diventi la religione dominante. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha parlato di folklore e ha "chiesto", come sa fare lui, di non gonfiare il caso. Ma come è possibile siglare trattati con Gheddafi? Com'è possibile svendere la dignità dell'Italia? Come è possibile che, mentre gli altri Paesi ospitano leader democratici, in Italia arrivi un dittatore, venga accolto come una star in aeroporto con 500 ragazze reclutate apposta per lui? Ci dicono che c'è un trattato di "amicizia" fra Italia e Libia, siglato nell'ottobre 2008. Dunque Berlusconi svenderebbe e umilierebbe l'Italia, trasformandola nel palcoscenico di un dittatore, in cambio di un trattato che prevede un esborso di cinque miliardi di euro in 25 anni per risarcire la Libia dai danni coloniali. In cambio, una strada prioritaria per le aziende italiane. In realtà, però, dietro a questa storia c'è un grosso giro di affari che coinvolge direttamente il Presidente del Consiglio. Gheddafi fa la star in casa nostra perché Berlusconi tutela l'ennesimo conflitto d'interessi. Come scriveva il 'Guardian', qualche giorno fa, c'è un legame d'affari fra Gheddafi e Berlusconi. Una società libica chiamata Lafitrade ha acquisito il dieci per cento della Quinta Comunication, una compagnia di produzione cinematografica fondata da Tarak Ben Ammar, storico socio di Berlusconi. Lafitrade è controllata da Lafico, il braccio d'investimenti della famiglia Gheddafi. E l'altro partner di Ben Ammar nella Quinta Comunication è, "con circa il ventidue per cento del capitale", scrive il 'Guardian', una società registrata in Lussemburgo di proprietà della Fininvest, la finanziaria di Berlusconi. Sempre il 'Guardian' faceva notare il fatto che Quinta Comunication e Mediaset, ossia l'impero televisivo di Berlusconi, possiedono ciascuna il venticinque per cento di una nuova televisione via satellite, Arabala Nessma Tv, che opera anche in Libia, sulla quale il colonnello potrebbe esercitare influenza attraverso la quota che ha rilevato nella Quinta Comunication. Il premier, quindi, svende la dignità del Paese per tutelare le sue aziende. In compenso, però, fra qualche mese la foto di Berlusconi comparirà sui passaporti libici. Forse il Presidente del Consiglio, conscio della prossima sconfitta elettorale, ha deciso di scappare a Tripoli, che non è come la tunisina Hammamet, ma si sta bene anche lì. (di Antonio Di Pietro dal suo blog)

Donazioni in calo raccolta sangue anche in spiaggia

Nei campeggi e in Costiera turisti più disponibili

Penisola sorrentina - Seicento sacche di sangue già raccolte tra luglio e agosto. E la campagna straordinaria di sensibilizzazione dell'Avis non si ferma. Raffaele Di Martino è responsabile provinciale dell'associazione. In quali luoghi frequentati dai vacanzieri avete riscontrato maggiore attenzione al tema della donazione? «Nei villaggi turistici e campeggi del litorale domizio, e in costiera sorrentina, tra Meta Sant'Agnello». Chi è più sensibile al problema della carenza di sangue: gli uomini o le donne? «Due donatori su tre, in genere, sono uomini. Ma il vero problema è che quasi tutti i nostri soci sono ultraquarantenni. Purtroppo, i diciottenni non comprendono che donare è un gesto da compiere in prima persona, che non può essere demandato ad altri. I giovani donatori sono meno del 10 per cento, invece dovrebbero essere la maggior parte». Perché è importante invertire questa tendenza? «Senza un ricambio generazionale, le difficoltà nella raccolta sono destinate ad accentuarsi nei prossimi anni. Ma il sangue è fondamentale per salvare vite umane». (m.p. il Mattino)

Contro la crisi c'è l'ombrellone a turno

Sarà stata la crisi, ma l'arte di arrangiarsi non finisce mai di stupire

Vico Equense - Sarà stata la crisi, ma l'arte di arrangiarsi non finisce mai di stupire. L'ultima trovata viene dalle spiagge della Penisola Sorrentina, precisamente a Seiano. Dopo che il comune di Vico Equense ha imposto ai bagnanti che si recano ai lidi una tariffa di entrata di sei euro, lettino compreso, (stiamo parlando della spiaggia che di sera veniva chiusa dal comune per non farla diventare preda dei "predoni della notte") è scattata l'idea di qualche genio della spiaggia. Infatti, dopo avere regolarmente pagato l'ingresso alla spiaggia, scatta il turnover. Praticamente, vengono fatti dei turni sotto l'ombrellone: chi si ritrova sul lettino oppure a mare, aspetta l'arrivo di parenti ed amici che giungono al loro posto, evitando di pagare cosi' una nuova tariffa. Una vera e propria trovata che, tra l'altro, trova successo fra molte persone. Un fenomeno in aumento che, in ogni caso, si ripete anhe su molti altri dove c'è chi approfitta di un lettino o una sdraio lasciata libera da chi ha deciso di ritornare a casa anzitempo. (di Sergio Cimmino StabiaChannel.it)

Assalto al PM

Vico Equense - Giovedì 2 settembre, ore 21, alla marina di Seiano arriva l’europarlamentare ed ex magistrato Luigi de Magistris che presenterà il suo libro «Assalto al pm. Storia di un cattivo magistrato». Con lui ci saranno anche il magistrato Raffaele Cantone, il giornalista Carlo Verna, Angelo Ciaravolo e Attilio Menduni de Rossi. Le sue indagini: legittime e fondate. La sua cacciata: illecita. Lo ha stabilito la Procura di Salerno: in questo libro dolente e appassionato, per la prima volta, de Magistris racconta tutto. Gli sgambetti dei superiori, come sono nate le inchieste, da quelle meno note ma importantissime(“Shock”, “Artemide”, “Splendor”) fino alle più conosciute “Why not”, “Poseidone” e “Toghe lucane”. Ecco come opera la “nuova P2”, nella complicità tra insospettabili e criminali. ‘Ndrangheta, colletti bianchi e borghesia mafiosa. Oggi tanto si parla di riforma della giustizia, di durata dei processi, di stop alle intercettazioni. Questa storia esemplare dimostra cosa c’è dietro: la volontà politica di avere una magistratura programmata per servire.Conclude il testo la postfazione di Antonio Ingroia, procuratore aggiunto a Palermo. In Appendice tutte le lettere e i documenti del caso de Magistris. Luigi de Magistris si è occupato principalmente di contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione. Le sue indagini hanno coinvolto politici e imprenditori locali e nazionali. È stato sottoposto ad attacchi, ispezioni e interrogazioni parlamentari, fino alla sottrazione delle inchieste. Spostato da Catanzaro a Napoli per “incompatibilità ambientale”, senza più la funzione del pm, nel 2009 si è dimesso dall’ordine giudiziario. Oggi è parlamentare europeo nelle liste dell’Italia dei valori.

Bombe, si pensa alla pista anarchica

Sant’Agnello – La pista anarchica? Suggestiva ma senza riscontri. Chi sta indagando sulla bomba esplosa ieri sera intorno alle ore 23 in Piazza Sant’Agnello a due passi della Farmacia Palagiano, pensa che possa trattarsi anche di un mitomane. E così, che gli investigatori giudicano gli episodi delle bombe rinvenute in Penisola sorrentina. Comincia la giornata del dopobomba. Sant’Agnello si è svegliata sotto l’impressione dell’ordigno e con tante domande in testa: dalla sua effettiva pericolosità, al “messaggio” che quel pacchetto di esplosivo voleva dare sul senso d’insicurezza . Nello stesso tempo, con il desiderio di rifiutare la paura e di andare avanti, soprattutto non affondando un turismo già lapidato. Si teme anche per il grande concerto di Renzo Arbore in programma questa sera che si terrà regolarmente a Sorrrento nel parcheggio A. Lauro. Il concerto era stato pensato per mettere sotto i riflettori uno strano assortimento nazionalpopolare. Ma adesso il valore artistico è passato in secondo piano, si spera che vada tutto bene e che nessuno possa infastidire la manifestazione. Non si giudicano infatti attendibili, negli ambienti investigativi, le rivendicazioni giunte finora per un attentato. Si valutano le telefonate giunte a diversi quotidiani e non si esclude alcuna ipotesi ma, secondo gli investigatori, la rivendicazione autentica non sarebbe ancora arrivata. La pista anarchica è una delle possibili letture della bomba, ma è tutto da valutare. Ora si cerca il rafforzamento delle misure di sicurezza in tutti i luoghi di culto della in città, in particolare, ovviamente, la sicurezza del concerto. Questa sera, ovviamente, Sorrento sarà presidiato, ma cercando di non esagerare. (Lo Strillo della Penisola)

Turismo, in Costiera e a Capri settembre low cost

Gli operatori raddoppiano le occasioni. A Sorrento record di prenotazioni degli inglesi

Sorrento - I turisti italiani hanno alimentato il trend positivo di agosto, prospettive di una decisa ripresa anche per settembre grazie al consolidato feeling con i flussi provenienti dal Regno Unito e non solo. È la radiografia dell’industria dell’ospitalità in costiera dopo due-terzi della stagione. «Un movimento decisamente superiore agli ultimi anni – spiega il tour operator Gino Acampora, rappresentante locale dell’agenzia internazionale Tui Uk-Thomson -. Purtroppo i periodi medi di permanenza sono ristretti a due-tre giorni. È la conferma che è cambiata la formula delle vacanze, condizionata anche da fattori contingenti come la crisi economica mondiale, ma nella nostra programmazione di settembre ricompare la parola «overbooking». Ovviamente questa decisa inversione di tendenza rispetto al 2009 è condizionata da una pianificazione dell’offerta decisamente più contenuta nelle tariffe». C’è la consapevolezza di aver dovuto contenere l’offerta, applicando tariffe al ribasso. Ma fino a che punto hanno inciso gli effetti congiunturali? Su questo interrogativo dovrebbero confrontarsi albergatori e agenti di viaggio da una parte e istituzioni dall’altra. «Si avverte – riprende Gino Acampora – l’esigenza di un rispetto delle regole in maniera più puntuale. Non è possibile dover assistere alla proliferazione di strutture extralberghiere prive delle più elementari norme a sostegno dell’ospitalità». Segnali di ottimismo anche dal vicepresidente nazionale di Federalbeghi, Costanzo Iaccarino, leader dell’Associazione a Sorrento e in Campania: «Per poter essere concorrenziali sul mercato internazionale – osserva Iaccarino – siamo stati costretti a ridurre i prezzi e ciò ha comportato inevitabilmente una contrazione dei ricavi che si può quantificare tra il 20 ed il 30 per cento. Speriamo dalla prossima stagione di poter riportare in positivo anche questo dato». Gli alberghi di Sorrento e dintorni, comunque, rimangono tra le mete turistiche più gettonate dai turisti inglesi: «A settembre i charter settimanali si prospettano sempre affollati – aggiunge Gino Acampora –. Su questo fronte avvertiamo le carenze delle strutture aeroportuali: solo Capodichino non basta più». A sostegno dell’opportunità di incrementare lo scalo di Pontecagnano interviene anche Simon Sharpe, general manager Tui Uk Italia, Corsica, Slovenia, Croazia e Montenegro, che ha lanciato un appello a quanti hanno a cuore l'economia turistica della Campania. «Il funzionamento sottodimensionato dell'aeroporto di Pontecagnano per noi della Tui Travel Plc è inconcepibile - sottolinea il manager britannico -: basterebbe così poco per alimentare da un lato l'economia di destinazioni ancora tutte da scoprire, molto interessanti e con grandi potenzialità come il Cilento; dall'altro si andrebbe ad alleggerire il traffico su Capodichino per le destinazioni della costiera sorrentino-amalfitana. Noi della Tui Uk possiamo muovere, in una stagione, più di cinquantamila turisti da maggio ad ottobre, ma i nostri clienti non amano trasferimenti lunghi e fino a quando non di potrà programmare arrivi e partenze su Pontecagnano non potremmo toccare nuove destinazioni. Un vero peccato». (Antonino Siniscalchi il Mattino)

Parco marino, largo alla pesca

Cambiate le regole su reti e accesso con gozzi e barche

Massa Lubrense - Nuove regole più semplici ed agevoli per rilanciare la pesca ed il diportismo nelle acque del Parco marino di Punta Campanella. Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale nei giorni scorsi diventano operative le modifiche che il Ministero dell’ambiente ha approvato col suo decreto del 30 luglio scorso sulla pesca all’interno del Parco marino di Punta Campanella. Sono state cioè accolte le richieste di modifica del regolamento per la pesca che il consorzio di gestione dei sei Comuni dell’area marina protetta aveva proposto l’anno scorso contro un’articolata serie di norme restrittive imposte dal Ministero che in effetti non solo limitavano l’attività dei pescatori ma riducevano anche talune possibilità di ancoraggio delle imbarcazioni dei diportisti. Le nuove regole riguardano la lunghezza e la distanza dalla costa delle reti da posta per i pescatori professionisti: dagli 800 metri attuali la lunghezza delle reti cosiddette tramaglio ed imbrocco è stata aumentata a 2.500. Il tramaglio è la rete da pesca più diffusa: composta da 3 pezze di diverse dimensioni delle maglie è una rete alta circa 12 metri ed è utilizzata per catturare pesci di varia grandezza e di diverso peso. L’imbrocco invece è un tipo di rete da pesca utilizzata in acque basse e adatte al bloccaggio dei pesci: una rete lunga tra i 20 ed i 25 metri con maglie da 5 a 9 centimetri ed immersa alla profondità di circa 2 metri. Anche Il palangaro, o palamito o coffa, è un attrezzo da pesca molto usato nella penisola sorrentina: è composto da un trave, un filo molto robusto di nylon o una treccia di canapa ed altro materiale, al quale sono attaccati dei braccioli di nylon della lunghezza variabile tra uno e due metri. Esso viene immerso ad una profondità che varia dai 30 ai 50 metri e ad una distanza, ora ridotta, a 50 metri dalla costa. Il Ministero ha accolto anche la riduzione della distanza dalla costa per l’ancoraggio delle imbarcazioni da diporto: i nuovi limiti sono previsti in100 metri dalle spiagge ed in 50 dalla costa a picco. Ciò significa che barche, gozzi e motoscafi non sono più obbligati a navigare ad almeno 200 metri dalla costa dei comuni aderenti al consorzio del Parco marino: cioè Massa Lubrense (Comune capofila), Sorrento, Positano, Vico Equense, Piano e Sant’Agnello. Soddisfatti i vertici dell’area marina protetta, dal presidente Davide Gargiulo al direttore Antonino Miccio ed ai sindaci dei comuni che, dopo le polemiche e le proteste dei mesi scorsi dei pescatori e dei diportisti su alcuni aspetti del Regolamento si erano prontamente attivati per chiedere al Ministero di modificare i punti più controversi. «C’è molta soddisfazione per il risultato raggiunto - dichiara il sindaco di Massa Lubrense Leone Gargiulo - sia per le modifiche che sono state aggiunte, sia per la disponibilità dimostrata dal Ministero dell’Ambiente per altre nostre eventuali proposte di modifica che, nel rispetto dell’ecosistema del Parco marino di Punta Campanella, possano incrementare il lavoro, l’economia ed il turismo dei comuni aderenti al consorzio di gestione». Con Massa Lubrense, capofila dell’ente gestore, fanno parte dell’area marina protetta i comuni di Sorrento, Positano, Vico Equense, Piano e Sant’Agnello. (Gennaro Pappalardo il Mattino)

domenica 29 agosto 2010

Clemente il mangianoci festeggia 100 anni

Il segreto della longevità

Vico Equense - Mangiare noci, uno dei frutti più noti della costiera, allunga la vita. È quanto sostiene con brillante lucidità mentale, nonostante il suo secolo di vita compiuto ieri, Clemente Di Palma. L’arzillo abitante del borgo collinare di Satrulo sarà festeggiato questa mattina dalla comunità della parrocchia di Bonea al termine della messa delle 11. Poi Clemente Di Palma con la sua numerosa famiglia, formata da sei figli, undici nipoti, ed una pronipote, saluterà amici e parenti nel ristorante Agnaniello, fondato dai propri congiunti nell’area della tenuta agricola condotta da Clemente dal dopoguerra al suo ritorno dall’Istria, dove con varie peripezie riuscì a salvarsi durante il secondo conflitto mondiale. A festeggiare Clemente (oltre ai figli Sante e Ciro) è giunto a Vico Equense anche Dante, l’unico dei suo fratelli ancora in vita, che alla soglia dei novant’anni è partito dal New Jersey negli Stati Uniti, dove vive da decenni, e che non ha voluto mancare al traguardo raggiunto dal suo amato fratello: «Con tutte le noci che abbiamo mangiato in gioventù – afferma il centenario – era probabile che potessi raggiungere una età così avanzata e che il mio giovane fratello venisse dagli Usa al mio compleanno». Il nonnino di Satrulo che ha saputo nel 1975 far fronte alla scomparsa della moglie Clementina, conosciuta a Viterbo nel 1940 quando iniziò a lavorare nella città laziale come casaro. (Umberto Celentano il Mattino)

Positano - Apertura del Myth Festival 2010

Appello de l'Unità: primarie in tutte le circoscrizioni

L'Unità rilancia la proposta di tenere le primarie anche per scegliere i candidati al Parlamento. Cominciano ad arrivare le prime reazioni. Sul Corriere della Sera di oggi Maria Teresa Meli bolla la proposta come “ritorno al vecchio”. “Per carità, in via teorica il ragionamento non fa una grinza. E, non a caso, riceve il plauso di iscritti e simpatizzanti. Ma in pratica? Lasciamo per una volta da parte l’argomento principe contro questa proposta. Ossia che, non essendo regolate per legge, le primarie, in Italia, hanno il sapore di una brutta copia dello stesso tipo di consultazioni che in altri Paesi hanno una loro consolidata tradizione. Se si prende il problema da un diverso punto di vista, i dubbi, però, rimangono. Anzi, si moltiplicano. Pier Luigi Bersani ha dichiarato di voler costruire un «Nuovo Ulivo» e ha annunciato di aver già contattato le forze interessate a questa proposta. Ora, a prescindere dalla domanda, legittima ma fuori tema, che ci si può porre a questo proposito — il Pd non era forse nato per essere il «Nuovo Ulivo»? — come si concilia l’ipotesi del segretario con la proposta dell’Unità? Se si mette in piedi una nuova alleanza, il Partito democratico non può fare le primarie per conto proprio. Dovrebbe indirle insieme agli altri componenti dello schieramento. I quali, non sia detto per inciso, raccolgono un numero di consensi assai minore di quello del Pd. Perciò il rischio sarebbe quello di ripetere una pratica in voga all’epoca del «Mattarellum». Quando ai cespugli dell’Ulivo i voti venivano dati per gentile concessione del Pds. Circoscrizione percircos crizione, il partito maggiore decideva chi eleggere tra gli alleati minori, dopo una serie di non propriamente edificanti trattative. E così agli elettori dell’Emilia Romagna capitava di dover scegliere, per esempio, il romanissimo Paolo Cento. Non proprio un «Porcellum», ma quasi.”

Storie venute dal mare tra naufragi e velieri

Meta - Velieri naufragati o scomparsi, piroscafi affondati, marinai portati via dalle correnti, impegnative traversate oceaniche. "Naufragi e scomparizioni in mare dai registri degli atti di morte del Comune di Meta" è un viaggio tra i pericoli della navigazione, frutto dello scrupoloso lavoro di ricerca di Fortunato Imperato, comandante e storico scomparso due anni fa. Il volume, che inaugura la collana a cura dell' Associazione di studi ricerche e documentazione sulla marineria della Penisola sorrentina, racconta i casi di morte in mare dall' unità d' Italia alla Grande guerra, la costruzione dei bastimenti a vela, la rete di relazioni mercantili, le rotte, i porti. La vita di una terra dedita al mare. (Luigi Carbone Repubblica Napoli)

“Barmen in passerella 2010”

Mercoledì 1 settembre 2010 dalle ore 18.00 Villa Fondi Piano di Sorrento

Piano di Sorrento - Evento magico il 01 settembre 2010 dalle ore 18.00 nei giardini di Villa Fondi De Sangro a Piano di Sorrento con la III Edizione Barmen in Passerella Premio Anna Giordano. La III Edizione di “Barmen In Passerella” vuole essere anche l’occasione per ricordare Anna Giordano moglie di Nino Giordano, Fiduciario A.I.B.E.S. della sezione Campania dal 1981 al 2002, ha collaborato attivamente alla conduzione della vita associativa ed alla realizzazione di alcune iniziative della Sezione A.I.B.E.S. Campania. Per la Sezione Campania rappresentava un rifermento per molti aspiranti barman e non era mai avara nel regalare un sorriso e un incoraggiamento. Gli ideatori della manifestazione, il Vice Fiduciario della Penisola Sorrentina Luigi Gargiulo, Alfonso Lazzazzera e i barman della Penisola Sorrentina supportati da Nino Giordano presentano l’evento Barmen in Passerella 2010 che prevede una gara di “Cocktail Free”; gara di “Intaglio Di Frutta e Verdura” e “Gara di Giovani Promesse”. Il concorso prevede la partecipazione di Sedici barmen che presenteranno un cocktail di fantasia categoria free, otto barmen in veste di intagliatori di frutta e verdura che realizzeranno scenografiche sculture con tema il mare e la richiesta di quattro decorazioni differenti: una al “Bicchiere”, una al “Piatto”, una per “Dessert” e una da “Buffet” in un tempo massimo di 120 minuti, e infine quattro allievi meritevoli che frequentano gli Istituti Alberghieri della Campania che avranno modo di esprimersi al meglio grazie all’insegnamento ricevuto dai loro docenti. Quest’ultima categoria, intitolata “Premio Giuseppe Maresca” in occasione del centenario del fondatore dell’omonima torrefazione, è una delle novità della Terza Edizione di Barman in Passerella 2010. Le “giovani promesse” dovranno presentare un “After Dinner al Caffè”. All’evento parteciperanno: Prof. Giovanni Ruggiero Sindaco del Comune di Piano di Sorrento; Cap. Giancarlo D’Esposito Consigliere Delegato al Turismo e Spettacolo e il Dott. Carlo Pepe Funzionario Delegato Spettacolo e Cultura del Comune di Piano di Sorrento che da subito hanno accolto con notevole interesse la manifestazione giunta alla sua terza edizione che rappresenta “l’evento magico” di fine estate grazie alla complicità dell’incanto di Villa Fondi con il suo ampio parco a picco sul mare. Interverranno inoltre il Presidente dell’A.I.B.E.S Giorgio Fadda; Francesco Reder Fiduciario dell’A.I.B.E.S Campania; Giovanni Di Somma e Pasquale Riccio Consiglieri Nazionali A.I.B.E.S., il Presidente della Pro Loco Piano di Sorrento Domenico Cinque. Durante la manifestazione ci sarà un’esibizione dei Barmen Alessandro Mas e Luigi Sgaglione, Campioni Regionali e Nazionali della categoria “Flair”, disciplina che tanto appassiona soprattutto le nuove generazioni. Fervono i preparativi e gli organizzatori hanno in serbo molte altre novità e assicurano una terza edizione super magica con complice l’incanto di Piano di Sorrento. L’evento sarà presentato dallo showman Andrea Casta che con la sua verve ed eleganza animerà la serata con la collaborazione di Peppe Locria. L’Associazione Culturale Giovani del Sud presieduta dal giornalista Lello La Pietra curerà il resoconto della manifestazione sul web. (Antonio Faracca)

Taglialatela “congelato” il Pdl attende la svolta Fini

Regione Campania - Se Sparta piange, Atene non ride. Anche nel centrodestra le vacanze terminano senza una idea chiara per il candidato sindaco. L´unica che in qualche modo era sul tappeto, quella di Marcello Taglialatela, si è sfocata sotto il solleone: più tempo passa senza che qualcuno raccolga ufficialmente la disponibilità dell´assessore regionale, più il suo presidente Stefano Caldoro apre la porta dell´Udc, più le sue chance calano. Nel centrodestra anzi ci si attende che prima o poi Taglialatela possa dimettersi da assessore: se quello verso piazza San Giacomo è un vicolo cieco, logica vuole che Taglialatela torni al lavoro di parlamentare, in vista di una possibile ricandidatura, piuttosto che perder tempo sul sentiero del governo locale. Alle spalle del caso Taglialatela, l´attesa è ora per la convention del 5 settembre dei finiani a Mirabello. Si aspettano lumi sullo strappo, sulla eventuale formazione del nuovo partito, in definitiva sulla prospettiva di elezioni anticipate. Che poi si voti in autunno o nella primavera 2011, la cosa potrebbe comunque determinare uno scenario del tutto nuovo a Napoli. Sia i finiani che il Pdl berlusconiano potrebbero correre verso l´Udc. I primi in un quadro “centrista”, sperimentando a Napoli la nuova alleanza con Casini e Rutelli già evocata da Italo Bocchino sullo scenario nazionale. In questa chiave va letta anche la autocandidatura avanzata qualche giorno fa da Clemente Mastella: «Se non c´è intesa, corro anch´io», ha detto il leader di Ceppaloni. Lui si è proposto per possibili primarie del centrodestra, ma non avrebbe dell´assurdo una coalizione di centro nel suo nome. Il Pdl invece dovrebbe rincorrere l´Udc soprattutto per completare l´opera di riconquista delle amministrazioni locali, che vede gli uomini di Casini e De Mita seduti oggi nelle giunte provinciali di Napoli, Avellino, Salerno e Caserta . È proprio questo il capitolo che preoccupa di più. Prima ancora che la ricerca del candidato a Napoli, bisognerà turare le falle che rischiano di aprirsi nelle Province. Tutti i presidenti (Cesaro, Sibilia, Cirielli e l´Udc Zinzi) sono anche parlamentari: in caso di voto anticipato dovrebbero dimettersi dalla Provincia per essere ricandidati. Un paradosso: le truppe del Pdl rischiano di affacciarsi all´assedio di Palazzo San Giacomo proprio mentre nelle retrovie alcuni generali rendono le mostrine. (di r.f. da la Repubblica Napoli)

Bloccati a Secondigliano con dosi di stupefacenti in tasca, liberi

Sorrento - Sono stati scarcerati ieri mattina i tre giovani della penisola sorrentina scoperti con la droga nelle tasche a Secondigliano. C.A., 25enne di Piano di Sorrento, A.B., 24enne di Sorrento, e A.C., 21enne di Sant’Agnello, dopo aver trascorso due notti a Poggioreale hanno lasciato la casa circondariale partenopea. I tre sono stati sorpresi alcune sere fa nei pressi delle “case celesti” di Secondigliano con 11 involucri contenenti cocaina, hashish e marijuana, droga appena acquistata da spacciatori in zona. Durante alcuni controlli mirati, erano stati arrestati poiché avevano insospettito le forze dell’ordine con il loro comportamento: erano stati scambiati anch’essi per spacciatori e, il possesso di droga, aveva spinto le forze dell’ordine ad arrestarli. «Ma durante l’udienza di convalida – afferma il loro legale, l’avvocato Luigi Alfano – sono stati riconosciuti solo quali assuntori di stupefacenti, e non come spacciatori. I tre hanno semplicemente fatto una bravata». Tra le aggravanti che sono venute a decadere per i tre giovani sorrentini, tutti incensurati, anche quella di resistenza a pubblico ufficiale. Ma tutti e tre sono destinatari di un divieto di dimora sul territorio del Comune di Napoli. «Importante per noi – aggiunge Alfano – che i tre ragazzi fossero scagionati dalle accuse di spaccio che comunque non avevano commesso». I genitori dei tre ragazzi di Piano, Sorrento e Sant’Agnello si erano rivolti all’avvocato Alfano che, con il suo sportello legale, offre gratuitamente difesa ai clienti indigenti. (ds il Giornale di Napoli)

«Raddoppiata la sorveglianza turismo sicuro»

Penisola sorrentina - «Abbiamo raddoppiato i controlli d’intesa con il sostituto procuratore Raffaele Marino e con i carabinieri. Una risposta a quanto è accaduto e anche la volontà di fare percepire ai cittadini, ai turisti e agli operatori la presenza forte sul territorio». Il questore di Napoli Santi Giuffré sta dando uno sguardo alle relazioni che gli sono arrivate dopo la notte di controlli speciali in Costiera sorrentina. Sono state di nuovo passate al setaccio le spiagge, ispezionate le grotte, addirittura aperti ombrelloni e sedie sdraio. «Sapevamo che poco o nulla poteva essere trovato, se non spunti investigativi. Così è stato. Ma il segnale dato in zona è di vicinanza alla gente e di vigilanza». Ma intanto i pseudo-ordigni ritrovati nelle vicinanze del ristorante del centro a Sorrento hanno innescato una psicosi e probabilmente alimentato le fantasie di qualche pazzo o mitomane che si diverte a seminare il panico facendo trovare oggetti simili a bombe nei posti più disparati. «Preciso subito - ragiona il questore - che non c’è alcun allarme, semplicemente perché nonostante i ritrovamenti non ce ne sono i presupposti. I controlli raddoppiati, consentitemi di dirlo, sono un eccesso di zelo, una risposta scruolosa perché nelle indagini è sempre meglio abbondare». Che cosa rischia, allora, chi si sta divertendo a far trovare petardi, come false bombe, in Costiera? «Non esageriamo. Si tratta di un paio di episodi, non sappiamo neppure se collegati tra loro. In ogni caso, rischia grosso eccome - risponde Santi Giuffré - chi si rende responsabile di questi gesti. Prima di tutto, il Codice prevede il reato di procurato allarme. Poi, ci sono i reati legati al possesso di eventuali polveri esplosive, anche se si tratta di quantità minime. Uno che fa queste cose, che crede di divertirsi mettendo paura alla gente, bene con la testa non sta. Per le eventauli teste malate, ammesso che ci siano, il rischio che corriamo è che più se ne parla e più si alimentano fantasie perverse». (f.v. il Mattino)

Da traditore a campione maltrattato ora Castellammare è divisa su Fabio

Tra i tifosi e gli amici delusi per il clamoroso trasferimento

Castellammare di Stabia - Prima l’incredulità, poi il dispiacere. Infine la rabbia. «Lo vedi quel muro? - un ragazzino, quindici anni al massimo, indica una parete bianca alle spalle del bancone di un bar - Fino a ieri c’era la foto di Fabio che bacia la maglia del Napoli. L’ho strappata io stesso. Quei baci erano finti, non vuole bene al Napoli, non vuole bene a noi tifosi. È un traditore». Annunziatella, rione dove l’ex azzurro è nato e cresciuto. Il sole picchia, le parole contro Quagliarella picchiano più forte. Non si parla d’altro: gli amici stretti lo difendono, tutti gli altri sono inferociti e divorano i giornali per capire cos’è accaduto. Alle dieci l’elegante edicola della strada ha già esaurito «Il Mattino», e la gente viene invitata alla pazienza, «ne ho chieste altre copie, stanno arrivando». Nella macelleria di Nello c’è una grande fotografia di Fabio abbracciato al titolare e c’è una folla di persone che s’azzuffa sulla vicenda. Nello pontifica da dietro al bancone mentre sfiletta pollo assieme alla moglie: «Ha fatto bene ad andare via, il Napoli lo ha maltrattato». Gli risponde a muso duro Luigi Esposito: «Sono contento che sia andato via, il Napoli merita di più. Non un giocatore che insegue i guadagni e abbandona l’azzurro». L’aria si surriscalda e la macelleria diventa curva da stadio, le urla salgono, interviene Michele a mediare: «Non ragionate col cuore. Qui non si tratta di mercenari, stiamo parlando di professionisti che offrono i loro servizi. Tutto qui, non c’è da stupirsi. E poi chi ha sbagliato è il presidente De Laurentiis, forse l’unico colpevole...». S’apre il fronte della contestazione alla società. Il gruppo di amici-tifosi si sposta dalla macelleria, s’ingrandisce, è un magma incandescente di passione che si rincorre nel cuore di Castellammare. Prende la parola Enzo Cascone: «I tifosi veri dovrebbero scendere in piazza, bloccare le strade, protestare contro questa società che non ha saputo trattenere il nostro campione». Le teste che annuiscono diventano una lunga «ola» che percorre la strada e raggiunge la signora Linda. Anche lei condivide e rilancia: «Tutta colpa di De Laurentiis, l’ha fatto per incassare soldi». Distante dal gruppo, sulla soglia del negozio di fruttivendolo Raffaele Spagnuolo non nasconde la sua disapprovazione: «Ma come? - si interroga - Qualche mese fa è venuto proprio qui davanti per la festa in suo onore e ora ci abbandona? Era arrivato al Napoli, era diventato il nostro simbolo, l’avevamo accolto con i fuochi d’artificio e le luminarie manco fosse la statua di un santo. E lui alla prima occasione ci tradisce?». Alla teoria del tradimento non si aggrega Michele il quale, dall’interno della sua pescheria «Sapore di Mare», chiarisce: «Tutta Castellammare, gli deve qualcosa. Io sono con lui». Le lancette corrono, le vie si animano, le persone si aggregano col giornale in mano, i capannelli aumentano. Vincenzo Raimo passa veloce e sentenzia a voce alta: «Napoli non lo ha mai amato davvero. E quando dico Napoli mi riferisco alla società, non al pubblico». Nuovo sasso lanciato nello stagno, nuove discussioni. L’onda anomala del popolo di Quagliarella si sposta qualche metro più in là, in uno slargo dove un paio di alberelli rinsecchiti offrono brandelli d’ombra. Francesco è giovane, ha lo sguardo da bravo ragazzo e dice d’essere stato compagno di giochi del campione: «Io leggo, mi informo, ho capito che per Fabio la vita nello spogliatoio doveva essere diventata durissima. Ma il suo addio sa di sconfitta, di abbandono». Dalla penombra di un bel negozio spunta Maria Manzo, ex insegnante di educazione fisica: «Fabio dice che non ci sono colpevoli perché la ragione va oltre il cuore. Voglio dirgli che non è così. Che certe volte il cuore può superare la ragione. Avrebbe compiuto un grande atto d’amore verso i suoi tifosi». In parrocchia non c’è don Michele di Capua. È in montagna per un campo estivo di bimbi. Al telefono ricorda la sostanziosa donazione del giocatore per sostenere un progetto della parrocchia: «Sono dispiaciuto - spiega al telefono - perché non avrò più occasione per incontrarlo spesso. Sul piano umano Fabio non si discute: è un ragazzo d’oro, gli auguro tutto il meglio». Il più inferocito è Giuseppe Parisi che sostiene di avere un passato da calciatore con la Juve Stabia e si fa chiamare «Eusebio». Va subito all’attacco di Quagliarella: «È un traditore. Baciava la maglia, giurava amore e invece è andato via di corsa. Noi tifosi di Castellammare dobbiamo fargli sentire la nostra rabbia. Quando tornerà qui, invece di abbracciarlo dobbiamo fingere di non vederlo, di non conoscerlo. Lui ci ha rinnegati e noi lo rinneghiamo. Io gli toglierò il saluto, spero che tutti i tifosi veri facciano come me». (Paolo Barbuto il Mattino)

sabato 28 agosto 2010

"Si dice in giro..."

Vico Equense - Ho incrociato una persona che senza tanti giri di parole mi chiede: “Si dice in giro che già c’è il candidato a Sindaco per il centro sinistra…”. Non confermo o smentisco la “curiosità” che oramai gira in Città, e tra gli addetti alla politica del “si dice” in vista delle elezioni comunali dell’anno prossimo. Un nome autorevole c’è, la decisione - in fase di maturazione - ancora non è stata ufficializzata, pertanto, non si può che aspettare. Il sasso nello stagno, comunque, è stato lanciato. Ora tocca ai Democratici battere un colpo. Il principale partito della coalizione latita. Spesso i candidati sono scelti all’ultimo istante, questo nome, con una storia professionale e politica alle spalle che parla da sé, invece ha rotto gli schemi, giunge in largo anticipo, e consente di mettere in atto nei prossimi mesi percorsi di condivisione d’idee e di programmi.

Un pacco bomba al ristorante, paura a Sorrento

Sorrento - Un mozzicone di sigaretta acceso, collegato ad un batuffolo di ovatta utilizzato come miccia. Un meccanismo decisamente artigianale che, almeno nei piani diabolici di un ignoto mitomane, avrebbe dovuto innescare l’esplosione di una serie di petardi, piazzati l’altra notte a vico I Fuoro, una delle stradine più suggestive del dedalo dei vicoli del centro storico di Sorrento. Niente di tutto questo. Già, perché l’odore dell’ovatta «bruciacchiata» ha richiamato l’attenzione del personale di uno dei ristoranti della zona che, inconsapevole del rischio, ha provveduto a spegnere il principio di incendio con un ripetuto calpestio. Solo qualche minuto più tardi, è scattato l’allarme: il batuffolo, infatti, era collegato ad una serie di petardi regolarmente in commercio anche nelle rivendite di tabacchi, legati da un comune laccio adesivo e da alcuni fili di cotone. Chiara la strategia ideata dall’ignoto autore del gesto: il mozzicone di sigaretta, ancora acceso, avrebbe dovuto bruciare lentamente l’ovatta, consentendogli, nel frattempo, di dileguarsi lungo i vicoli del centro storico. Il batuffolo, utilizzato come miccia, avrebbe poi raggiunto l’involucro di petardi, innescando l’esplosione. Ipotesi, quest’ultima, scongiurata dal tempismo dei camerieri del locale. Sul posto si sono subito precipitati gli agenti del commissariato di polizia di Sorrento che, coordinati dal vicequestore Antonio Galante, hanno dapprima analizzato il congegno e, dopo aver scongiurato tutti i rischi legati ad un’esplosione accidentale, lo hanno prelevato e repertato. Sull’involucro sono in corso una serie di verifiche per rilevare eventuali impronte digitali lasciate dall’anonimo mitomane. Al momento, gli inquirenti sono al lavoro anche per chiarire la matrice del gesto: sembrano, tuttavia, da escludere eventuali collegamenti con gli episodi dei lidi balneari di Meta, dove, nei giorni scorsi, in due diverse circostanze, sono stati ritrovati due ordigni di chiara manifattura artigianale. L’autore, dunque, potrebbe essere solo un ignoto buontempone della zona, che ha pensato di alimentare la psicosi-bomba, piazzando un congegno artigianale in pieno centro storico a Sorrento. Congegno che, anche se esploso, avrebbe, tutt’al più, provocato un grosso boato e svegliato il vicinato. «Questi gesti sconsiderati hanno come unico risultato quello di ledere l’immagine della nostra città – spiega il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo -. Siamo in stretto contatto con le forze dell'ordine e ci auguriamo che in breve tempo venga individuato il responsabile o i responsabili». Sulla stessa scia, l’intervento di Costanzo Iaccarino, vice presidente nazionale di Federalberghi: «È l’ennesimo danno all’immagine turistica della nostra terra – sottolinea il leader degli albergatori della costiera -. Il gesto della notte scorsa è sicuramente opera di qualche idiota che, richiamato dalle recenti cronache locali, ha deciso di cimentarsi in una squallida operazione di emulazione: mi auguro che venga rintracciato e punito in maniera esemplare. Questa città ha bisogno di maggiore attività di prevenzione: più controlli, più sicurezza e la certezza del rispetto delle regole. Non si possono tollerare episodi del genere». Episodio che, anche se di matrice e manifattura diversa, richiamano alla mente i ritrovamenti, dei giorni scorsi, di due mini-bombe, in prossimità di due stabilimenti balneari di Meta e quasi certamente abbandonati da pescatori di frodo. Due congegni esplosivi rinvenuti a distanza di una settimana sulla spiaggia circostante il porto. Al momento, le indagini dei carabinieri rivelerebbero che l’autore, più che causare danni alle persone, mira ad alimentare la paura tra i bagnanti per tenerli lontano da sdraio ed ombrelloni. Una chiave di lettura che trova riscontro anche dalle prime verifiche sugli ordigni, attualmente affidati ai Ris di Roma per gli accertamenti scientifici di rito: la struttura del meccanismo che eventualmente avrebbe dovuto innescare il congegno, infatti, al momento ha fatto escludere ai tecnici dell’arma la possibilità di scoppio accidentale. Dunque, nessun pericolo di esplosione con il semplice calpestio. (Giuseppe Damiano il Mattino)

Otto anni fa l’esplosivo sui convogli della Circum

Penisola sorrentina - In costiera c’è un precedente, datato 2002. Il primo allarme scattò il primo settembre, domenica, alle 12.45 nel sottopassaggio della stazione di Sorrento. Due viaggiatori segnalarono la presenza di due buste contenenti all’apparenza ortaggi, abbandonate: una nei pressi dell’ingresso secondario e l’altra vicino alla scala che conduce al terzo binario. Il bigliettaio in servizio raccolta la testimonianza di un viaggiatore nota che entrambe le buste contengono anche pacchi sigillati con carta da imballaggio e nastro adesivo. Intervengono prime le forze dell’ordine che isolano la zona e ordinano la chiusura della stazione. Poi, gli artificieri. C’è appena il tempo di far brillare i due involucri che contengono altrettante taniche di liquido infiammabile ed ecco scattare l’emergenza anche per le stazioni di Sant’Agnello e Piano. Il nuovo intervento degli specialisti anti-bomba si concretizza tra le 17 e le 17.45. I due rudimentali ordigni sono della stessa matrice: taniche piene di materiale infiammabile collegate ad un timer. Intanto, ai Colli di Fontanelle, poco prima delle diciotto, alcuni musicisti in attesa di partecipare alla sagra dei prodotti tipici locali, notano sotto il palco un pacco abbandonato. In pochi minuti la zona viene recintata per consentire l’intervento degli artificieri che devono far brillare il quarto ordigno. L’incubo di una calda domenica di settembre non è ancora svanito: alle 18.30 gli invitati ad un banchetto nuziale presenti al ristorante Belmare a Punta Scutolo, tra Meta e Vico Equense, segnalano una forte esplosione proveniente da un uliveto che sovrasta la statale sorrentina. Gli artificieri raccolgono i reperti, probabilmente i residui di una bomba carta. L’allarme bomba torna, invece, il martedì successivo alle 13.10, con tre pacchi sospetti rinvenuti nella stazione di Napoli. I primi due all’interno del treno in partenza per Sorrento alle 13.41: in uno c’è un flacone di crema idratante rivestito con nastro adesivo e riempito di benzina; l’altro contiene sette petardi. Nel terzo, su un convoglio fermo al binario 2, c’è un piccolo petardo legato con il nastro adesivo ad una bottiglia di succo di frutta. Gli ultimi due ritrovamenti dopo qualche giorno, alle 6.30 tra le stazioni di Sant’Agnello e Piano. (a.s. il Mattino)

Punta Campanella la torre saracena finisce in frantumi

Massa Lubrense - Per decenni nel Medioevo e nell’epoca vicereale era stata uno dei baluardi più importanti per il servizio di avvistamento dei corsari saraceni lungo le coste della penisola sorrentina. Dopo due anni dall’acquisizione al Comune di Massa Lubrense, la torre di Punta Campanella e l’area circostante, che oltre all’abitazione dell’ex farista contiene i resti d’una villa romana di epoca imperiale edificata sulle rovine del tempio greco sacro a Minerva, versano nel più completo degrado. Spesi i 260mila euro della Regione Campania per l’acquisto dell’area di 11mila metri quadrati del pianoro del costone di Punta Campanella e per la sistemazione di pochi modesti tratti dell’antica via di Minerva e del muretto di protezione dal lato mare, non c’è più un centesimo da investire per tutelare il patrimonio storico ed ambientale della zona, diventata terra di nessuno. Presso il museo archeologico Georges Vallet di villa Fondi a Piano di Sorrento - sede della sezione in penisola sorrentina della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei - e presso l’ufficio tecnico comunale di Massa Lubrense per le opere pubbliche idee e progetti di valorizzazione di Punta Campanella non mancano: mancano, invece, i fondi di Provincia e Regione utili a difendere quelle pagine di storia, di civiltà e di bellezze ambientali. Lo stato di degrado dell’area di Punta Campanella è enorme: trafugamenti di reperti scavati a poca profondità del sottosuolo, cocci di vasi lacrimatori, buccheri, testine e piccole statue di Minerva, abbandono più totale in cui versano i resti dell’esedra della villa romana di epoca imperiale e del tratto lastricato con scheggioni della via di Minerva, atti vandalici nella casa dell’ex farista dalla quale ignoti, balordi o tossicomani, hanno divelto e trasformato una finestra munita di grata in ferro per accedervi più comodamente. Ma cosa ancor più grave è lo sfaldamento delle pareti e dei fianchi dell’antica torre a base quadrata di Punta Campanella, a malapena restaurata negli anni scorsi a cura della Soprintendenza. Dai muri della torre cadono nel sottostante specchio d’acqua alla confluenza dei due Golfi di Napoli e Salerno blocchi di pietra arenaria e calcarea e di tufo insieme a calcinacci e massi: un pericolo costante per la sicurezza di chi sta in mare in un tratto di costa molto trafficato ed attraversato da barche di pescatori e diportisti in navigazione sulle rotte sorrentine ed amalfitane tra Massa Lubrense, Capri, Li Galli e Positano. Accanto ai divieti di balneazione e di pesca per il pericolo di caduta massi, installati lungo il costone della Terra delle Sirene da Marina di Puolo alla Cala di Mitigliano ed alla Baia di Jeranto, dalla Mortella di Montalto al Fiordo di Crapolla, il comune di Massa Lubrense guidato dal sindaco Leone Gargiulo ha fatto installare anche quelli per il transito marino intorno a Punta Campanella. Ma, nonostante la continua attività di vigilanza svolta dalla Guardia costiera del comandante Vincenzo Coppola coordinata dal comandante della Capitaneria di porto di Castellammare Antonio Demetrio Raffa, i segnali di pericolo sono spariti un po’ dappertutto. Ed intanto si attende il disbrigo dell’iter burocratico che possa consentire al comune di Massa Lubrense di utilizzare i 2.500.000 euro circa finanziati dalla Regione Campania per il risanamento dei costoni. (Gennaro Pappalardo il Mattino)

Massaquano violenta

Offese alla madre, picchia una donna

Vico Equense – Un ventenne per vendicare le offese ricevute dalla madre, ha colpito una donna con un pugno. Il fatto è avvenuto giovedì pomeriggio nella frazione di Massaquano, ed è riportato da Metropolis. Erano da poco passate le 17 quando un’auto ha parcheggiato lungo il ciglio della strada. A bordo marito e moglie che si erano fermati per una commissione. Una sosta improvvisata, forse ostacolata da un’altra auto con a bordo un giovane e sua madre. La coppia per uscire dall’auto urta con lo sportello. Scattano le lamentele per la sosta selvaggia e di lì a poco scoppia la lite. Le due donne se ne dicono di tutti i colori, offese di ogni genere, vola anche qualche spintone. Il ragazzo poco più che ventenne non digerisce le parole pesanti rivolte alla madre, e colpisce la rivale con un pugno. La donna cade al suolo violentemente e perde i sensi. Sul posto sono intervenuti forze del’ordine e soccorritori. La donna ferita per precauzione è stata ricoverata all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.

Massa Lubrense, sfiorata tragedia in mare

Incidente nei pressi del porto: disposto il sequestro dei mezzi

Massa Lubrense - Scontro tra imbarcazioni nei pressi del porto di Massa Lubrense , in località Marina della Lobra: due i feriti. Secondo quanto ricostruito dalla Capitaneria di Porto, a scontrarsi sono state due imbarcazioni rispettivamente di circa 10 metri e di 5 metri. Si sono urtate ma sono comunque riuscite a rientrare nel porto di Massa Lubrense con i propri mezzi. A bordo della imbarcazione di dieci metri c'erano nove persone; a bordo dell'altra cinque, due delle quali, marito e moglie, sono state trasportate per precauzione all'ospedale di Sorrento. Il magistrato ha disposto il sequestro dei mezzi. Disposta sia un'inchiesta giudiziaria che amministrativa. (Il Mattino)

Concerto dell’Orchestra Giovanile per la chiusura di "Suoni del Mediterraneo"

Sorrento - Domenica 29 agosto, alle ore 21.30, al Chiostro di San Francesco, a Sorrento, concerto di chiusura della rassegna "Suoni del Mediterraneo", organizzata dall'associazione culturale Città Mediterranee e patrocinata dal Comune. Ad esibirsi sarà l'orchestra giovanile degli allievi del percorso formativo di "Sorrento Jazz", con la partecipazione straordinaria del "Coro Polifonico San Marco" di Castellammare di Stabia. L'orchestra, diretta dal maestro Giuseppe D'Antuono, proporrà un repertorio di musica classica e brani della tradizione canora napoletana. Il concerto sarà dedicato alla memoria del giovane musicista Maurizio Martino Abagnale, tragicamente scomparso lo scorso maggio, che sul palco del Chiostro di San Francesco si era più volte esibito con i giovani colleghi. Costo del biglietto 15 euro (10 euro per gli under 18 e gli over 65).

Castellammare, allarme parcheggiatori abusivi

Sicignano: «spettacolo imbarazzante, il Sindaco emetta subito una ordinanza sindacale»

Castellammare di Stabia - «Una ordinanza sindacale contro i parcheggiatori abusivi che da oltre un mese hanno occupato militarmente le strade del centro di Castellammare, non pattugliate più dagli ausiliari del traffico» è quanto chiede il consigliere comunale capogruppo di opposizione, Antonio Sicignano, leader del Cdl stabiese. «Quello che si vede in questi giorni – spiega Sicignano - rappresenta l’ennesimo spettacolo imbarazzante che si offre ai turisti e a chi decide di visitare la città. Ciò soprattutto in considerazione di quanto evidenziato da alcune recenti inchieste giornalistiche, che hanno parlato di collegamenti di questi ultimi con i clan, definendoli “parcheggiatori della camorra” e di metodi mafiosi posti in essere da questi ultimi; che – sempre secondo quanto evidenziato dalle citate inchieste giornalistiche - agli automobilisti che si rifiutano di pagare fanno trovare le loro auto con specchietti rotti, graffi sulle fiancate o pneumatici forati» «E’ ora che i cittadini – continua - si ribellino e che le istituzioni intervengono con misure specifiche. Anche perché allo stato attuale è bene mettersi in testa che le forze dell’ordine, quando non intervengono singole denuncie per estorsione, nonostante i loro tanti sforzi, più di una multa - che molto spesso i nullatenenti parcheggiatori abusivi non pagheranno mai – non possono fare» «Per questo motivo – aggiunge - ho presentato una interrogazione al Sindaco affinché - in funzione dei nuovi poteri concessi ai Sindaci in tema di sicurezza urban -, emani una ordinanza sindacale, finalizzata a vietare l’esercizio dell’attività di parcheggiatore abusivo in tutta la città. Con l’avvertimento che, chi viene trovato a violare la medesima ordinanza, può essere denunciato per il reato di cui all’art. 650 c.p. (“Inosservanza dei provvedimenti dell'autorità”) che prevede l'arresto fino a tre mesi» «Una tale soluzione è possibile – continua – perché l’ordinanza anti parcheggiatori abusivi troverebbe la propria giustificazione in ragioni di sicurezza pubblica o d'ordine pubblico, la cui violazione giustifica la sanzione penale. Ed è l’unico modo per contrastare il fenomeno e per dare la possibilità alle forze dell’ordine di trarre in arresto i parcheggiatori abusivi, anche quando non intervengono singole denuncie per estorsione» «Si tratta – conclude - di una soluzione che abbiamo studiato con alcuni avvocati ed esperti di settore che non è assolutamente un qualcosa di impossibile, considerato che si tratta di una scelta già adottata con successo in altre città del Nord. Da Bergamo, a Firenze, fino a Torino, i relativi sindaci hanno riscosso molti risultati dopo aver privilegiato tale soluzione» «Contemporaneamente – conclude Sicignano – si intervenga per risolvere la grave emergenza occupazionale che regna nella nostra terra, che forse è una delle principali motivazioni di questa grave esclation di parcheggiatori abusivi. Sul punto, l’ultimo rapporto Svimez sui disoccupati della Campania, ha disegnato un quadro preoccupante»

Bersani, il Governo non arriverà a fine legislatura

Questo governo "non finirà la legislatura. Non lo dico da adesso è da un anno che lo dico": lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, conversando con i giornalisti al Meeting di Cl. "Poi - ha continuato il leader del Pd - non so mettere appuntamenti. Già adesso si vede il profondo disfacimento su dei punti di fondo. La mia analisi prescinde da questo agosto vergognoso. Va un po' più a fondo". Bersani ha poi spiegato che l'accordo su temi economici e sociali in realtà e' una favola e "la deformazione della democrazia non ha portato risultati e preoccupa anche forze conservatrici". "Questi due elementi - ha concluso il segretario del Pd - sono gli elementi di fondo della crisi della maggioranza e delle chiusura anche di una parte di questa e non e' rimontabile. Si può tentare di vivacchiare ma questo tema non e' rimontabile". "Vorrei un'altra Italia" e "temo che un passaggio inevitabile sia quello di lasciarsi alle spalle Berlusconi". E' quanto ha affermato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che dal Meeting di Cl rilancia la sua proposta di creare un'alleanza per sconfiggere Berlusconi. "Vorrei un'altra Italia, francamente, - ha spiegato il leader conversando con i giornalisti - che riprendesse la spinta, la fiducia di poter crescere con uno spirito civico e per arrivare a questo - ha continuato - temo che un passaggio inevitabile sia quello di lasciarsi alle spalle Berlusconi. Dobbiamo fare in modo di predisporre un'alternativa che solleciti anche tutte quelle forze che hanno una certa idea della nostra democrazia: cioè se nel futuro dobbiamo prendere una piega di tipo populistico o se dobbiamo rinnovare le istituzioni stando nel solco della più bella Costituzione nel mondo, cioè, la nostra". Bersani ha spiegato che nel Nuovo Ulivo "c'e' un patto forte di forze politiche che credono anche nell'esigenza di riorganizzate il campo del centro sinistra strutturalmente, semplificandolo. E l'idea di forze politiche che si mettono al servizio anche di un movimento della società". "Ma con un nuovo Ulivo serve anche un Nuovo Prodi?" hanno chiesto i giornalisti a Bersani. "Ci vuole un popolo - ha risposto il leader del Pd - e lo troviamo, il resto si risolve". Circa le recenti dichiarazioni del leader dell'Idv Antonio Di Pietro Bersani ha spiegato che: "Non ho letto dei veti. Credo che nel modo in cui ho cercato di porre la questione cioè' doppio cerchio, un cerchio programmatico politico elettorale, un cerchio costituzionale democratico, ci sia l'equilibrio giusto anche per cercare elementi di cambiamento. Credo che anche Di Pietro possa stare abbastanza a suo agio in questo discorso". Per quanto riguarda, infine, l'idea lanciata di un'aggregazione di forze politiche per opporsi a Berlusconi, il segretario del Pd ha chiarito che: "Sto parlano di un'Alleanza elettorale per tutte le forze che vorranno partecipare al progetto del nuovo Ulivo. Da lì' dobbiamo far partire un appello a tutte quelle forze che hanno una certa idea di democrazia, che sono preoccupate" di una deriva "plebiscitaria". Questa aggregazione "in un caso di emergenza può diventare anche un patto elettorale". Mentre "in una via più ordinaria può diventare comunque una piattaforma comune" ha detto Bersani citando riforme come quella della legge elettorale e della giustizia. Su questi temi "deve rispondere - ha concluso il leder del Pd - non solo il centro sinistra o il Nuovo Ulivo. Deve rispondere anche qualcun'altro, chi è disponibile". (Agi)