sabato 28 febbraio 2009
Depurazione Ato 3, stop ai ricorsi rinvio a ottobre per i rimborsi
Canoni per la depurazione non dovuti: sì al rimborso ma non prima dell'autunno. Carta straccia dunque i ricorsi già presentati dagli utenti in virtù di una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato non dovuto il versamento della quota di tariffa riferita al servizio di depurazione delle acque «nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi». Sull'argomento il Parlamento ha infatti stabilito, che in attuazione della pronuncia della Suprema Corte, i gestori del servizio idrico integrato dovranno provvedere, anche in forma rateizzata, alla restituzione delle tariffe. I rimborsi potranno però essere effettuati soltanto a partire del primo ottobre 2009. Decadono, quindi, anche gli oltre 8 mila ricorsi e le 500 citazioni presentate davanti al Giudice di Pace dai cittadini residenti nell'area di competenza dell'Ato3. Non solo. La restituzione delle quote non dovute dovrà prevedere la detrazione degli oneri derivati dalle attività di progettazione, di realizzazione o di completamento degli impianti già avviati nei vari Comuni e previsti dal piano d'Ambito. Ai consorzi obbligatori toccherà adesso il compito di individuare, entro due mesi dalla data dell'entrata in vigore della legge, la mappa degli investimenti e delle progettazioni da detrarre alle quote da restituire agli utenti. Gli stessi enti d'ambito avranno anche la facoltà di stabilire se le società che gestiscono il servizio idrico potranno restituire le tariffe in forma rateizzata, fino a cinque anni. Il sì definitivo della Camera fa dunque tirare un sospiro di sollievo alle società che gestiscono il servizio idrico: avranno un arco di tempo più ampio per far fronte alle legittime istanze dei cittadini. E agli utenti dell'ente d'ambito sarnese vesuviano lancia un appello Mario Sorrentino, neo presidente del consorzio: «Evitate di presentare i ricorsi perché chi ne ha diritto sarà rimborsato». L'invito ad evitare azioni legali nasce dal presupposto che, a sentire Sorrentino, il monitoraggio della situazione è stato già avviato e presto sarà pronta la mappa dei Comuni e delle zone dove il sistema di depurazione è inesistente o carente. «In qualità di organismo di controllo - spiega il presidente dell'Ato3 - siamo orientati a procedere con i rimborsi entro il più breve tempo possibile. Non abbiamo alcun interesse ad assumere un atteggiamento vessatorio nei confronti degli utenti». (Carmen Fusco il Mattino)
Vendola lancia “La Sinistra”
Ieri, alla Mostra d’Oltremare, si è tenuta la presentazione del movimento “La Sinistra per la Campania” con la partecipazione del presidente della Giunta Regionale della Puglia, Nichi Vendola. “La Sinistra per la Campania – si legge in una nota - ha come ambizione quella di unire la sinistra politica e quella diffusa nella società in un unico soggetto in grado di rappresentare i bisogni delle classi meno abbienti e di diventare processo sociale. Il nostro dovere è lavorare per una sinistra che parli di un popolo, che parli a un popolo, che dia speranza, che organizzi lotte, che accumuli forze e che segni la storia del Paese”. Da Repubblica Napoli di stamani, circa 500 i partecipanti. In sala amministratori e rappresentanti di istituzioni, ma anche operai reduci dalla marcia di Pomigliano, vecchi militanti e tanti ragazzi, mentre l´audio spazia dai "Modena city ramblers" al "Curre curre guaglio´" dei 99 Posse. Sono i segni identificativi di un progetto politico con il quale Vendola vuole correggere la crisi delle amministrazioni di centrosinistra. «Si è aperta - dice - una autostrada per il ritorno dell´egemonia culturale della destra. E nel vasto hinterland napoletano c´è il revanscismo di una sorta di mix fra politica e malavita». Una deriva, quella campana, che secondo lui viene da lontano. Vi hanno contribuito tanto «la insostenibile leggerezza di Prodi» quanto «la pesantezza di Berlusconi», e ora «si rischia di buttare a mare il bambino con l´acqua sporca». Il riferimento è ovviamente ai 15 anni di governo con Antonio Bassolino. Macchiati dalla vicenda rifiuti, «da cui la sinistra deve trarre la lezione di non esporsi alla subalternità alle imprese». Ma di cui Vendola richiama l´assoluto valore, sia nei primi anni del Bassolino sindaco, sia poi alla Regione, «dove ci sono state importanti sperimentazioni sul terreno delle tutele per il lavoro e dell´innovazione. Anch´io, quando divenni presidente in Puglia, mi ispirai al lavoro fatto in Campania».
Controlli in mare, 8 denunciati
Vico Equense - Ispezioni in mare del nucleo operativo navale diretto dal maresciallo Pierluigi Chiocca a bordo della motovedetta cc 514n e coordinato dal capitano Massimo De Bari della compagnia dei carabinieri di Sorrento e della motovedetta cc 627 di Capri diretta dal maresciallo Sebastiano D´Aleo per le verifiche sul rispetto delle norme di navigazione e la pesca all´interno dello specchio d´acqua della riserva marina di Punta Campanella. Le operazioni di perlustrazione hanno interessato lo specchio d´acqua compreso tra Vico Equense e l´isola di Capri dove l´intervento dei militari dell´Arma ha portato alla denuncia di 8 persone responsabili di avere intrapreso la navigazione nel golfo a bordo di imbarcazioni sprovviste di dotazioni di sicurezza e per avere utilizzato reti da pesca omettendo di segnalarne la presenza con conseguente pericolo per la navigazione delle imbarcazioni da diporto. A finire nelle maglie dei carabinieri sono stati un 52enne, un 51enne ed un 63enne, tutti di Sorrento, di cui i primi due come comandanti di pescherecci sorrentini ed il terzo come presidente di una società armatrice di Sorrento. Intercettati anche un 36enne ed un 63enne, entrambi di Massa Lubrense, rispettivamente presidente di una società armatrice di pescherecci di Massa Lubrense e comandante di un motopeschereccio. Fermato inoltre un 57enne di Torre del Greco al comando di un peschereccio proveniente dal porto torrese, un 49enne di Apice in provincia di Benevento ed un 47enne di Ercolano rispettivamente comandante e armatore di un peschereccio proveniente da Ercolano. Elevate sanzioni amministrative mentre tutte le dotazioni di bordo, razzi di segnalazione, salvagenti, medicinali scaduti e quant´altro non conforme alle norme sulla sicurezza della navigazione in mare sono state poste sotto sequestro. Ulteriori controlli in mare sono già stati predisposti dai carabinieri per il pattugliamento dello specchio d´acqua compreso tra Vico Equense e Massa Lubrense in occasione del fine settimana con particolare attenzione per le aree comprese nella riserva marina di Punta Campanella. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
Perché mi sono dimesso
“No alla vecchia politica fatta di trappole, doppi giochi e intese trasversali attuati sottobanco e a spese della Città e dei suoi cittadini”
Vico Equense - Si capiscono le reali motivazioni che hanno indotto Gennaro Cinque ad “abbandonare” per la seconda volta la Giunta. Contrasti all’interno dell’esecutivo su argomenti relativi l’amministrazione del territorio trovano, stamani, una conferma nelle parole del Sindaco dimissionario. “Sono in carica da due anni e mezzo – dice a Metropolis – ed in questo periodo ho cercato di lavorare nell’interesse della Città e dei cittadini in modo concreto, con l’obbiettivo di far prevalere i fatti e le azioni alle parole ed ai proclami. Il nostro comune è un cantiere a cielo aperto che nell’immediato può creare qualche disagio, ma in futuro porterà benefici duraturi allo sviluppo della Città. Da ultimo mi sono assunto la responsabilità della chiusura della galleria di Seiano con l’obbiettivo di migliorare il traffico e la viabilità nel nostro territorio. Ho cercato di fare anche altro: l’apertura della casa di riposo, la realizzazione di ulteriori infrastrutture e il risanamento della situazione economica attraverso la vendita del patrimonio comunale che non rende e rappresenta un costo per le casse comunali. In questi casi, purtroppo, non mi è stato possibile agire per la resistenza costante di piccoli interessi che hanno trovato sponda anche all’interno della mia compagine” “Non posso accettare – continua Cinque – l’ostruzionismo interno, capzioso e strumentale, che è cosa ben diversa dalla sana dialettica politica e dal confronto anche critico ma corretto. Perché coloro che hanno scelto questa strada lo hanno fatto fuori dalle sedi istituzionali: giunta e consiglio comunale ed hanno, invece, puntato all’immobilismo di sempre e che da sempre è il vero male che affligge il nostro comune, utilizzando l’assenza come strumento di lotta politica. Non posso accettare una compagine amministrativa composta da elementi che quando si deve decidere non si presentano oppure pretendono di parlar d’altro. Se non avessi detto basta al perdurare di questo andazzo ne sarei diventato complice. Ed è a questo stato di cose che ho detto no e per questo mi sono dimesso. Ho detto no al tentativo di bloccare il processo di rinnovamento e di realizzazioni in corso. No alla vecchia politica fatta di trappole, doppi giochi e intese trasversali attuati sottobanco e a spese della Città e dei suoi cittadini. Sono convinto di aver fatto la scelta giusta - conclude Cinque - e con serenità e determinazione intendo andare avanti lungo la strada intrapresa, consapevole che il progetto che mi ha portato a ricoprire la carica di sindaco è ancora condiviso e che quel progetto non debba essere fermato”. Gennaro Cinque è stato eletto nel 2006 al ballottaggio con il 63,7% in opposizione alla sfidante di centrosinistra Marianna De Martino che si fermò al 36,3% dei consensi. La coalizione di centro destra che lo sostiene, orfana di Alleanza Nazionale, è composta da Forza Italia 6 consiglieri comunali, UDC 3, Colline Vicane 2 e Democrazia cristiana per le autonomie 1. La stessa Giunta è estrinsecazione dei partiti. Dunque, a questo punto non sono molte le possibilità. Non si può votare a Giugno 2009, quindi se Cinque decidesse di non ritirare le dimissioni si aprirebbe un commissariamento lunghissimo per la Città, che si risolverebbe nella primavera del 2010. L’unica via perseguibile, in questi 20 giorni, è quella politica, l’azzeramento di parte dell'amministrazione, magari con novità sulle deleghe, questo implica una verifica tra i partiti della maggioranza, che in breve tempo devono trovare la quadratura del cerchio per proseguire la consiliatura.
Vico Equense - Si capiscono le reali motivazioni che hanno indotto Gennaro Cinque ad “abbandonare” per la seconda volta la Giunta. Contrasti all’interno dell’esecutivo su argomenti relativi l’amministrazione del territorio trovano, stamani, una conferma nelle parole del Sindaco dimissionario. “Sono in carica da due anni e mezzo – dice a Metropolis – ed in questo periodo ho cercato di lavorare nell’interesse della Città e dei cittadini in modo concreto, con l’obbiettivo di far prevalere i fatti e le azioni alle parole ed ai proclami. Il nostro comune è un cantiere a cielo aperto che nell’immediato può creare qualche disagio, ma in futuro porterà benefici duraturi allo sviluppo della Città. Da ultimo mi sono assunto la responsabilità della chiusura della galleria di Seiano con l’obbiettivo di migliorare il traffico e la viabilità nel nostro territorio. Ho cercato di fare anche altro: l’apertura della casa di riposo, la realizzazione di ulteriori infrastrutture e il risanamento della situazione economica attraverso la vendita del patrimonio comunale che non rende e rappresenta un costo per le casse comunali. In questi casi, purtroppo, non mi è stato possibile agire per la resistenza costante di piccoli interessi che hanno trovato sponda anche all’interno della mia compagine” “Non posso accettare – continua Cinque – l’ostruzionismo interno, capzioso e strumentale, che è cosa ben diversa dalla sana dialettica politica e dal confronto anche critico ma corretto. Perché coloro che hanno scelto questa strada lo hanno fatto fuori dalle sedi istituzionali: giunta e consiglio comunale ed hanno, invece, puntato all’immobilismo di sempre e che da sempre è il vero male che affligge il nostro comune, utilizzando l’assenza come strumento di lotta politica. Non posso accettare una compagine amministrativa composta da elementi che quando si deve decidere non si presentano oppure pretendono di parlar d’altro. Se non avessi detto basta al perdurare di questo andazzo ne sarei diventato complice. Ed è a questo stato di cose che ho detto no e per questo mi sono dimesso. Ho detto no al tentativo di bloccare il processo di rinnovamento e di realizzazioni in corso. No alla vecchia politica fatta di trappole, doppi giochi e intese trasversali attuati sottobanco e a spese della Città e dei suoi cittadini. Sono convinto di aver fatto la scelta giusta - conclude Cinque - e con serenità e determinazione intendo andare avanti lungo la strada intrapresa, consapevole che il progetto che mi ha portato a ricoprire la carica di sindaco è ancora condiviso e che quel progetto non debba essere fermato”. Gennaro Cinque è stato eletto nel 2006 al ballottaggio con il 63,7% in opposizione alla sfidante di centrosinistra Marianna De Martino che si fermò al 36,3% dei consensi. La coalizione di centro destra che lo sostiene, orfana di Alleanza Nazionale, è composta da Forza Italia 6 consiglieri comunali, UDC 3, Colline Vicane 2 e Democrazia cristiana per le autonomie 1. La stessa Giunta è estrinsecazione dei partiti. Dunque, a questo punto non sono molte le possibilità. Non si può votare a Giugno 2009, quindi se Cinque decidesse di non ritirare le dimissioni si aprirebbe un commissariamento lunghissimo per la Città, che si risolverebbe nella primavera del 2010. L’unica via perseguibile, in questi 20 giorni, è quella politica, l’azzeramento di parte dell'amministrazione, magari con novità sulle deleghe, questo implica una verifica tra i partiti della maggioranza, che in breve tempo devono trovare la quadratura del cerchio per proseguire la consiliatura.
Dimissioni del Sindaco interviene l’opposizione
Vico Equense – “Le dimissioni del Sindaco – si legge in un comunicato stampa del Circolo del Pd - appaiono dettate da un modo di intendere l’amministrazione della città, caratterizzato da scelte assolutamente unilaterali. Non appena si sviluppa un’opposizione politica e civica su questioni di interesse comune, l’amministrazione Cinque va in crisi, perché incapace di qualsiasi confronto con l'opposizione e con il territorio. Un esempio per tutti: nonostante la diffida del 22/2/2009 dell' Assessore regionale Corrado Gabriele dall'attuare un piano di dimensionamento scolastico assolutamente illegittimo, il Sindaco ha voluto insistere nella sua scelta di chiudere numerose scuole, creando un forte dissenso tra i cittadini e nella sua stessa Giunta. Le dimissioni di oggi esprimono, dunque, la presunzione del sindaco di poter fare a meno anche dei suoi alleati e del consenso dell’opinione pubblica. Se le dimissioni dovessero essere confermate, - concludono i democratici - mancando i tempi tecnici per votare nel prossimo mese di giugno, si aprirà per Vico Equense una inevitabile lunga stagione di commissariamento fino a metà 2010."
Manifestazione Fiat
Manifestazione del 27 febbraio 2009 contro la chiusura dello stabilimento Fiat a Pomigliano D’Arco
Regione, torna il pressing per sostituire Conte (Pd) coinvolto in un’inchiesta
Regione Campania - Revocare Roberto Conte dall’Ufficio di presidenza. È quanto i capigruppo della maggioranza chiedono al consiglio regionale. È stato Pietro Ciarlo del Pd, a nome di Stefano Buono (Verdi), Gennaro Oliviero (Partito socialista), Nicola Marrazzo (Italia dei Valori), Vito Nocera (Prc) e Tonino Scala (La Sinistra), a presentare alla conferenza dei capigruppo la richiesta di inserire, all’ordine del giorno della prossima seduta, la revoca di Conte, che ricopre l’incarico di segretario all’interno dell’Ufficio di presidenza. Già nei mesi scorsi il Pd aveva chiesto le dimissioni di Conte, coinvolto un anno fa in un’inchiesta giudiziaria. Ma il consigliere, eletto nel 2005 nella Margherita, passato nel Pd e poi sospeso dal partito (dal quale è poi uscito), è rimasto al suo posto pur non partecipando mai alle riunioni dell’organismo. «Considerato - ha spiegato Ciarlo - che dall’inizio del 2008 le continue assenze di Conte dall’Ufficio di presidenza hanno comportato un perdurante mancato svolgimento delle funzioni di segretario; considerato che Conte non rappresenta più le forze politiche che lo hanno espresso; considerato che, in assenza di un espresso divieto di revoca, secondo i principi generali del nostro ordinamento, i nominati da un’assemblea possono essere revocati con le stesse procedure con cui sono stati eletti», Ciarlo ha concluso chiedendo anche a nome dei colleghi di inserire all’ordine del giorno della prossima seduta la revoca di Conte. Il centrodestra si dice d’accordo. «Mi sembra - ha detto il capo dell’opposizione Franco D’Ercole - una posizione ineccepibile. Del resto, è da quasi un anno che Conte non si vede in Consiglio». (Il Mattino)
Pineta Le Tore, partite le operazioni di sfoltimento sulla collina
Sorrento - Iniziate le operazioni di sfoltimento nell’area collinare della pineta “Le Tore” che dall’alto dei 526 metri sul livello del mare rappresenta il punto più alto della dorsale da Sant’Agnello a Punta Campanella in una posizione geografica che si affaccia sui golfi di Napoli e Salerno e sugli isoloti de Li Galli. L’intervento di disboscamento è realizzato dal personale della comunità montana ma solo in seguito ad una relazione agronomica che interessa il monte Le Tore, un sito ricadente nella rete “Natura 2000” che individua le aree destinate alla conservazione della biodiversità presente sul territorio ed alla tutela dell’habitat. La gestione della pineta, che si estende su un’area di 20 ettari di proprietà del Comune di Sorrento, fu affidata nel 1994 all’associazione ambientalista del Wwf che grazie al rinnovo della convenzione realizzò all’interno della pineta un vero e proprio rifugio Wwf. Dal 2003 la convenzione non fu più rinnovata e l’intera oasi della pineta tornò ad essere terra di nessuno. Davanti all’intervento già reso operativo di diradamento gli ambientalisti si augurano oggi che vengano rispettate le indicazioni fornite nella relazione agronomica, tecnicamente definita di non significatività, per le operazioni di taglio degli alberi che dovranno essere completate entro la prima decade di marzo per non provocare alterazioni alla fauna presente nel sito all’indomani dell’intensa attività di bracconaggio, oltre che degli incendi della scorsa estate. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
Via Fratte: albero pericolante e rivolo trasformato in discarica a cielo aperto
Sicignano (Circoli della Libertà): “se dall’amministrazione comunale dovessero ancora sottovalutare il problema, siamo pronti a chiedere al prefetto di autorizzare “le ronde” ambientali”
Castellammare di Stabia - “Allarme dissesto idrogeologico ed ambientale nella periferia collinare della città” è la denuncia piovuta con tanto di fotografie allegate sul sito internet del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia. «Abbiamo ricevuto da parte di alcuni escursionisti stabiesi – spiega Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania e presidente del Circolo stabiese – alcune fotografie davvero impressionanti, che denotano una situazione davvero allarmante. Ed infatti, risulterebbe che a via Fratte da giorni v’è un albero che penzola sulla strada, che non è crollato solo perché è momentaneamente appoggiato ad alcuni cavi dell’illuminazione pubblica. Poco più avanti – aggiunge - vi è un rivolo che è diventato una vera e propria discarica a cielo aperto, colma di gomme di pneumatici di automobile. Chiediamo – continua – un immediato intervento delle Autorità preposte alla rimozione dell’albero pericolante, anche perché la strada in questione è percorsa dai numerosi bambini che vanno a scuola». Quanto al rivolo inquinato. «Da tempo chiediamo – spiega - che siano istallate nei luoghi più sensibili le telecamere antinquinamento, ma dall’amministrazione comunale arrivano solo proclami e mai fatti. Ragion per cui – aggiunge - visto il continuo crescere del fenomeno, se dall’amministrazione comunale dovessero ancora sottovalutare il problema,siamo pronti a chiedere al prefetto di autorizzare “le ronde” ambientali. Ovvero gruppi di privati cittadini, con il compito di supervisionare i luoghi più a rischio inquinamento ed allertare, in caso di avvistamenti particolari, le forze dell’ordine». (Comunicato stampa)
Castellammare di Stabia - “Allarme dissesto idrogeologico ed ambientale nella periferia collinare della città” è la denuncia piovuta con tanto di fotografie allegate sul sito internet del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia. «Abbiamo ricevuto da parte di alcuni escursionisti stabiesi – spiega Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania e presidente del Circolo stabiese – alcune fotografie davvero impressionanti, che denotano una situazione davvero allarmante. Ed infatti, risulterebbe che a via Fratte da giorni v’è un albero che penzola sulla strada, che non è crollato solo perché è momentaneamente appoggiato ad alcuni cavi dell’illuminazione pubblica. Poco più avanti – aggiunge - vi è un rivolo che è diventato una vera e propria discarica a cielo aperto, colma di gomme di pneumatici di automobile. Chiediamo – continua – un immediato intervento delle Autorità preposte alla rimozione dell’albero pericolante, anche perché la strada in questione è percorsa dai numerosi bambini che vanno a scuola». Quanto al rivolo inquinato. «Da tempo chiediamo – spiega - che siano istallate nei luoghi più sensibili le telecamere antinquinamento, ma dall’amministrazione comunale arrivano solo proclami e mai fatti. Ragion per cui – aggiunge - visto il continuo crescere del fenomeno, se dall’amministrazione comunale dovessero ancora sottovalutare il problema,siamo pronti a chiedere al prefetto di autorizzare “le ronde” ambientali. Ovvero gruppi di privati cittadini, con il compito di supervisionare i luoghi più a rischio inquinamento ed allertare, in caso di avvistamenti particolari, le forze dell’ordine». (Comunicato stampa)
venerdì 27 febbraio 2009
Agli ospedali un euro per abitante
Piano di Sorrento - Un euro per ogni abitante da destinare all’acquisto di attrezzature necessarie agli ospedali della Costiera. Questa la novità del bilancio del Comune per il 2009 nel quale ci sarà la previsione di destinare una parte dei fondi disponibili al miglioramento dell’assistenza sanitaria sul territorio della penisola sorrentina. A promuovere l’iniziativa è stato l’assessore Vincenzo Iaccarino che ha coinvolto anche le altre amministrazioni comunali da Vico Equense a Massa Lubrense. Obiettivo? Riuscire a raccogliere ogni anno almeno 50mila euro con i quali poter acquistare l’apparecchiatura di volta in volta ritenuta più necessaria. Non a caso nel progetto sono stati coinvolti direttamente i vertici dell’Asl Na5 che parteciperanno alle scelte circa la destinazione dei fondi. «È bene premettere che questo progetto non graverà assolutamente sui cittadini ai quali non sarà chiesto nulla, visto che i soldi utilizzati rientrano nel bilancio del Comune», avverte l’assessore Vincenzo Iaccarino. Insomma, l’idea è quella di limitare le spese per feste, manifestazioni e contributi a enti e associazioni, spesso distribuiti senza alcuna valutazione circa la qualità degli interventi, e recuperare i soldi per l’ospedale. A tal proposito nei prossimi giorni è stata fissata una riunione con tutti i sindaci per definire i dettagli dell’iniziativa. Il passo successivo poi, sarà quello di coinvolgere anche gli operatori turistici i quali, tramite le associazioni di categoria, saranno invitati a contribuire al progetto sia sotto il profilo economico sia per le attività da finanziare. E in tal senso un primo esperimento di raccolta fondi finalizzata agli ospedali riuniti della penisola sorrentina c’è stato in occasione del gran gala di beneficenza per il conferimento della cittadinanza onoraria a Sofia Loren. In quella occasione, infatti, sono stati devoluti 58mila e 620 euro al fondo per l’acquisto della nuova Tac per la divisione di radiologia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. Oltre ai biglietti distribuiti dalla Fondazione Sorrento, nella cifra sono comprese anche donazioni spontanee elargite da partecipanti alla kermesse dell’Hilton Sorrento Palace. A questo importo si aggiungono 100mila euro stanziati dal comune di Sorrento e 5mila euro che verseranno ciascuna delle amministrazioni comunali di Massa Lubrense, Sant’Agnello, Piano e Meta. Altri 20mila euro devoluti dalla Banca Popolare di Torre del Greco, 5mila dalla Popolare di Bari. In totale, al momento, raccolti circa 204mila euro, pari a un quarto del costo della nuova Tac, che si aggira sugli 800mila euro. (Francesco Aiello il Mattino)
Parcheggio gratis per gli invalidi scatta l’indagine
Sorrento - Prevenire eventuali abusi nell’utilizzo dei contrassegni degli invalidi per la sosta delle auto nell’ambito del territorio della Costiera. È l’obiettivo emerso ieri mattina nel corso di un tavolo tecnico tenutosi presso il comune di Sorrento al quale hanno partecipato i responsabili della mobilità delle amministrazioni locali. Assessori e comandanti dei corpi di polizia municipale di Sorrento, Massa Lubrense, Sant’Agnello, Piano, Meta e Vico Equense, hanno concordato di chiedere un incontro ai responsabili dell’ufficio del medico legale dell’Asl Napoli 5 per conoscere le modalità di rilascio dei certificati di invalidità. In penisola sorrentina in circolazione circa tremila contrassegni intestati ad altrettanti residenti, quasi il 5 per cento della popolazione. «Il 90 per cento dei titolari di ticket per invalidi approfitta di leggi ambigue per fare i propri comodi». È il commento dell’assessore alla Mobilità del comune di Sorrento, Raffaele Apreda. In penisola sorrentina sono oltre 3mila i tagliandi per la sosta di invalidi emessi dalle amministrazioni comunali sulla scorta delle certificazioni rilasciate dall’Asl. In pratica quasi il 5 per cento della popolazione totale è in possesso di un ticket. «Tra questi – precisa Raffaele Apreda – la stragrande maggioranza approfitta di una normativa poco chiara in materia a danno di chi, invece, è legittimamente titolare del diritto alla sosta in spazi riservati». I rappresentanti delle amministrazioni, nel corso della discussione, non hanno escluso il ricorso a interventi estremi. «Pensiamo – aggiunge Raffaele Apreda – di trasmettere gli atti alla procura e anche al ministero della Salute: in base alle stime in nostro possesso la penisola sorrentina è la prima zona in Campania per numero di invalidi in proporzione alla popolazione». In ogni caso, già a partire dai prossimi giorni si prevede un intensificazione dei controlli contro gli abusi da attuarsi con la collaborazione delle forze dell’ordine. Più attenzione, dunque, ma anche l’individuazione soluzioni alternative. «Nel certificato medico rilasciato dall’Asl – ipotizza Apreda – potrebbe essere precisato il caso in cui il paziente sia o meno in grado di deambulare per poi poter meglio valutare l’opportunità o meno del rilascio del contrassegno». Ma non mancano anche tesi più estreme. «Abbiamo dato mandato ai tecnici – conclude l’assessore alla Mobilità del Comune di Sorrento – di verificare la possibilità di far pagare per la sosta anche i portatori di handicap. In questo caso bisogna stabilire se ciò comporterebbe il prestare il fianco ai ricorsi. In ogni caso il nostro unico scopo è quello di fermare i furbi e far valere i diritti di coloro che ottengono a ragione i tagliandi». (Massimiliano D’Esposito il Mattino)
Gennaro Cinque si è dimesso
Vico Equense – Il 26 febbraio, intorno alle 19,30 Gennaro Cinque si è dimesso dalla carica di Sindaco. Non si conoscono, ancora, le motivazioni ufficiali, verosimilmente si può presupporre che è mancata, all’interno dell’esecutivo, quella coesione non numerica, ma di valori e obiettivi, indispensabile in una fase delicata per la Città. E’ iniziato il balletto dei possibili scenari. L’art. 2 della legge 7/8/1991, n. 182, stabilisce che le elezioni per il rinnovo dei consigli comunali dovuto a motivi diversi dalla ordinaria scadenza del mandato si tengano nella tornata elettorale annuale se le condizioni che rendono necessario il rinnovo si sono verificate entro il 24 febbraio. In caso contrario le elezioni si terranno nell’anno successivo. Pertanto, il nostro comune non dovrebbe, ovviamente l’ipotesi è da verificare, rientrare nell’Election Day fissato per il 6 e il 7 giugno 2009. Se Cinque non ritirerà le dimissioni, la Città sarebbe commissariata per un lungo periodo. Le dimissioni diventeranno efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione. Non è la prima volta che il Primo cittadino decide di lasciare l’incarico conquistato con il 70% dei consensi. Già nel novembre 2007, lasciò improvvisamente, tornando successivamente sui suoi passi.
Scontro sui plessi delle frazioni collinari
Vico Equense - Si è dimesso il sindaco Gennaro Cinque. Il colpo di scena ieri sera, nel corso di una riunione di giunta, convocata per discutere con gli assessori comunali la vicenda della razionalizzazione della rete scolastica sul territorio. Dal confronto sarebbero emerse divergenze sulle scelte da attuare. Insomma, ci sarebbe stata una spaccatura tra gli orientamenti del sindaco e quelli di una parte della giunta, orientata a rivedere il provvedimento assunto nello scorso mese di novembre, aprendo di fatto uno spiraglio alle pressioni dei gruppi di minoranza, che hanno alimentato un vero e proprio braccio di ferro per scongiurare la chiusura di alcuni plessi delle scuole primarie nelle frazioni collinari. Gennaro Cinque non ha voluto commentare a caldo la decisione assunta. La vicenda scuola, infatti, potrebbe essere stata l’occasione per accentuare sottili contrasti in atto nell’ambito della stessa maggioranza. Quarantotto anni, eletto nel mese di giugno del 2006 con una coalizione di centro destra, Gennaro Cinque, aveva già rassegnato e ritirate le dimissioni a novembre del 2007, sempre per dissapori in maggioranza sulla gestione del personale comunale. Ora come allora, decorrono venti giorni per un eventuale ripensamento. L’ultima crociata contro il piano-scuola ipotizzato dall’amministrazione comunale era partita nei giorni scorsi per iniziativa dei vertici del Pd che ha chiesto di indire una conferenza programmatica permanente per la definizione concertata sul territorio di un piano di dimensionamento scolastico «per e non contro la città». Su richiesta dello stesso partito e dei consigliere comunali di minoranza, inoltre, l’assessore regionale all’Istruzione Corrado Gabriele, con un’apposita nota, ha formalmente diffidato il sindaco Gennaro Cinque dal procedere all’attuazione del piano di dimensionamento scolastico, ribadendo che la delibera consiliare dello scorso mese di novembre non è attuabile. Contro l’atto amministrativo la cui attuazione porterebbe alla chiusura delle scuole di Ticciano e Montechiaro e a spostamenti tra alcuni plessi, si sono schierati numerosi genitori che hanno dato vita al comitato «insieme per la scuola». Presentato anche un ricorso al Tar contro la soppressione della scuola di Montechiaro. Nel programma di riordino del sistema scolastico è prevista anche la chiusura della media di Arola, ubicata in un edificio non pubblico, e il trasferimento dei circa cento alunni nell’edificio delle elementari di Fornacelle, con il conseguente spostamento di questi alunni nella elementare di Arola. Altra misura prevista il trasferimento della media da Sant’Andrea a Massaquano nella scuola primaria, l’accorpamento delle elementari della zona nella scuola di Sant’Andrea, inglobando la materna in quella di Massaquano. L’amministrazione comunale in una serie di incontri con i genitori ha motivato le scelte da attuare nel prossimo anno scolastico con le esigenze di una razionalizzazione e di un miglioramento dell’offerta formativa. Le motivazioni dell’amministrazione comunale sono state contestate da numerosi genitori e dal Pd per una serie di perplessità sulle potenzialità ricettive degli edifici coinvolti e per il valore sociale che rappresenta la presenza della scuola di base in frazioni collinari. Ieri sera, l’argomento è tornata d’attualità in giunta e sarebbero emersi contrasti nella stessa amministrazione provocando la reazione del sindaco Gennaro Cinque che ha abbandonato la riunione consegnando la lettera di dimissioni al protocollo del Comune. (Umberto Celentano il Mattino)
Il sindaco Gennaro Cinque si dimette. Annuncio a sorpresa: «Irrevocabili»
Vico Equense - Dimissioni a sorpresa del primo cittadino Gennaro Cinque che ieri sera ha improvvisamente ufficializzato la propria intenzione a mollare la poltrona di sindaco. Le dimissioni sono irrevocabili, a nulla sono valsi gli interventi del vicesindaco e di qualche altro assessore della Giunta. Nessuna dichiarazione rilasciata, si parla di divergenze sulla organizzazione dei piani scolastici, ma dai corridoi della casa comunale trapela la voce che la causa di questa improvvisa decisione sia legata a forti ed indiscriminate opposizioni e resistenze provenienti dall’interno della stessa giunta comunale. La notizia giunge come un fulmine a ciel sereno in un momento in cui Vico Equense deve fare i conti con le emergenze scaturite dalla chiusura della galleria di Seiano e le numerose ferite lasciate dalle frane di gennaio sul territorio, oltre al rush finale per la chiusura dei lavori di metanizzazione. (Vm il Giornale di Napoli)
Scontro sui plessi delle frazioni collinari
Vico Equense - Si è dimesso il sindaco Gennaro Cinque. Il colpo di scena ieri sera, nel corso di una riunione di giunta, convocata per discutere con gli assessori comunali la vicenda della razionalizzazione della rete scolastica sul territorio. Dal confronto sarebbero emerse divergenze sulle scelte da attuare. Insomma, ci sarebbe stata una spaccatura tra gli orientamenti del sindaco e quelli di una parte della giunta, orientata a rivedere il provvedimento assunto nello scorso mese di novembre, aprendo di fatto uno spiraglio alle pressioni dei gruppi di minoranza, che hanno alimentato un vero e proprio braccio di ferro per scongiurare la chiusura di alcuni plessi delle scuole primarie nelle frazioni collinari. Gennaro Cinque non ha voluto commentare a caldo la decisione assunta. La vicenda scuola, infatti, potrebbe essere stata l’occasione per accentuare sottili contrasti in atto nell’ambito della stessa maggioranza. Quarantotto anni, eletto nel mese di giugno del 2006 con una coalizione di centro destra, Gennaro Cinque, aveva già rassegnato e ritirate le dimissioni a novembre del 2007, sempre per dissapori in maggioranza sulla gestione del personale comunale. Ora come allora, decorrono venti giorni per un eventuale ripensamento. L’ultima crociata contro il piano-scuola ipotizzato dall’amministrazione comunale era partita nei giorni scorsi per iniziativa dei vertici del Pd che ha chiesto di indire una conferenza programmatica permanente per la definizione concertata sul territorio di un piano di dimensionamento scolastico «per e non contro la città». Su richiesta dello stesso partito e dei consigliere comunali di minoranza, inoltre, l’assessore regionale all’Istruzione Corrado Gabriele, con un’apposita nota, ha formalmente diffidato il sindaco Gennaro Cinque dal procedere all’attuazione del piano di dimensionamento scolastico, ribadendo che la delibera consiliare dello scorso mese di novembre non è attuabile. Contro l’atto amministrativo la cui attuazione porterebbe alla chiusura delle scuole di Ticciano e Montechiaro e a spostamenti tra alcuni plessi, si sono schierati numerosi genitori che hanno dato vita al comitato «insieme per la scuola». Presentato anche un ricorso al Tar contro la soppressione della scuola di Montechiaro. Nel programma di riordino del sistema scolastico è prevista anche la chiusura della media di Arola, ubicata in un edificio non pubblico, e il trasferimento dei circa cento alunni nell’edificio delle elementari di Fornacelle, con il conseguente spostamento di questi alunni nella elementare di Arola. Altra misura prevista il trasferimento della media da Sant’Andrea a Massaquano nella scuola primaria, l’accorpamento delle elementari della zona nella scuola di Sant’Andrea, inglobando la materna in quella di Massaquano. L’amministrazione comunale in una serie di incontri con i genitori ha motivato le scelte da attuare nel prossimo anno scolastico con le esigenze di una razionalizzazione e di un miglioramento dell’offerta formativa. Le motivazioni dell’amministrazione comunale sono state contestate da numerosi genitori e dal Pd per una serie di perplessità sulle potenzialità ricettive degli edifici coinvolti e per il valore sociale che rappresenta la presenza della scuola di base in frazioni collinari. Ieri sera, l’argomento è tornata d’attualità in giunta e sarebbero emersi contrasti nella stessa amministrazione provocando la reazione del sindaco Gennaro Cinque che ha abbandonato la riunione consegnando la lettera di dimissioni al protocollo del Comune. (Umberto Celentano il Mattino)
Il sindaco Gennaro Cinque si dimette. Annuncio a sorpresa: «Irrevocabili»
Vico Equense - Dimissioni a sorpresa del primo cittadino Gennaro Cinque che ieri sera ha improvvisamente ufficializzato la propria intenzione a mollare la poltrona di sindaco. Le dimissioni sono irrevocabili, a nulla sono valsi gli interventi del vicesindaco e di qualche altro assessore della Giunta. Nessuna dichiarazione rilasciata, si parla di divergenze sulla organizzazione dei piani scolastici, ma dai corridoi della casa comunale trapela la voce che la causa di questa improvvisa decisione sia legata a forti ed indiscriminate opposizioni e resistenze provenienti dall’interno della stessa giunta comunale. La notizia giunge come un fulmine a ciel sereno in un momento in cui Vico Equense deve fare i conti con le emergenze scaturite dalla chiusura della galleria di Seiano e le numerose ferite lasciate dalle frane di gennaio sul territorio, oltre al rush finale per la chiusura dei lavori di metanizzazione. (Vm il Giornale di Napoli)
Monte Faito. Il Comune coinvolto nella gestione
Il Sindaco Gennaro Cinque “Soddisfazione per l’impegno assunto dalla Provincia”
Vico Equense - I Comuni di Vico Equense, Castellammare di Stabia e Pimonte saranno coinvolti nella gestione del Monte Faito. La decisione è arrivata martedì dopo un ‘incontro tra i sindaci dei tre Comuni e l’assessore provinciale con delega al patrimonio Giovanna Martano. L’assessore provinciale ha assunto l’impegno a modificare il protocollo d’intesa di recente concluso tra l’Amministrazione provinciale di Napoli e la Regione di Napoli che assegnava la gestione del Faito all’Ente Parco dei Monti Lattari. Il nuovo accordo prevede un ruolo attivo per i Comuni che saranno associati alla gestione attraverso un apposito comitato - formato dai sindaci di Castellamare di Stabia, Pimonte e Vico Equense – presieduto dal primo cittadino di Vico Equense Gennaro Cinque. Inoltre, l’intesa sarà sottoscritta dall’Amministrazione provinciale di Napoli e dalla Regione Campania, in qualità di proprietari dell’area montana, dall’Ente Parco dei Monti lattari e dai tre Comuni nel cui territorio rientra Monte Faito. “Esprimo grande soddisfazione ed un sentito ringraziamento all’Amministrazione provinciale ed all’assessore Giovanna Martano”. Ha detto il Sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque. “E’ stato colto lo spirito di collaborazione che da sempre ci ha animati. Puntiamo ad una seria azione di rilancio per il Monte Faito. E solo una salda sinergia tra i vari enti ci può consentire di raggiungere un risultato così ambizioso ed impegnativo. I Comuni sono l’istituzione più vicina ai cittadini e non potevano essere esclusi dal progetto di gestione. Colgo l’occasione per ringraziare i colleghi di Castellammare di Stabia e Pimonte che hanno condiviso questo percorso e hanno voluto che Vico Equense assumesse la presidenza del comitato che affiancherà l’Ente Parco nella gestione.”Per quanto ci riguarda – ha continuato il primo cittadino di Vico Equense – metteremo a disposizione di tutti quanto elaborato nel corso di questi anni in termini di idee, progetti ed iniziative per la salvaguardia ed il rilancio del Monte Faito. In particolare, l ’Amministrazione Comunale di Vico Equense sta da tempo attuando un articolato programma per la promozione e la valorizzazione dell’immagine del “Monte Faito”, da ultimo con il progetto OCEANOVEREFAITO, già sottoposto nel mese di settembre 2008 all’attenzione dei vari Ministeri, Regione Campania e Provincia di Napoli, ricevendo per tale attività numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Il mio auspicio è che Monte Faito resti un polmone di verde e l’’oasi di tranquillità che lo ha reso nel corso degli anni uno dei beni ambientali più significativi dell'intera provincia. Per questo è necessario l’impegno di tutti contro il degrado, la speculazione e l’uso improprio della montagna. A tal fine ritengo fondamentale il contributo dell’Associazione dei Volontari del Faito, dei residenti e degli imprenditori locali” (Francesco Di Maio)
Vico Equense - I Comuni di Vico Equense, Castellammare di Stabia e Pimonte saranno coinvolti nella gestione del Monte Faito. La decisione è arrivata martedì dopo un ‘incontro tra i sindaci dei tre Comuni e l’assessore provinciale con delega al patrimonio Giovanna Martano. L’assessore provinciale ha assunto l’impegno a modificare il protocollo d’intesa di recente concluso tra l’Amministrazione provinciale di Napoli e la Regione di Napoli che assegnava la gestione del Faito all’Ente Parco dei Monti Lattari. Il nuovo accordo prevede un ruolo attivo per i Comuni che saranno associati alla gestione attraverso un apposito comitato - formato dai sindaci di Castellamare di Stabia, Pimonte e Vico Equense – presieduto dal primo cittadino di Vico Equense Gennaro Cinque. Inoltre, l’intesa sarà sottoscritta dall’Amministrazione provinciale di Napoli e dalla Regione Campania, in qualità di proprietari dell’area montana, dall’Ente Parco dei Monti lattari e dai tre Comuni nel cui territorio rientra Monte Faito. “Esprimo grande soddisfazione ed un sentito ringraziamento all’Amministrazione provinciale ed all’assessore Giovanna Martano”. Ha detto il Sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque. “E’ stato colto lo spirito di collaborazione che da sempre ci ha animati. Puntiamo ad una seria azione di rilancio per il Monte Faito. E solo una salda sinergia tra i vari enti ci può consentire di raggiungere un risultato così ambizioso ed impegnativo. I Comuni sono l’istituzione più vicina ai cittadini e non potevano essere esclusi dal progetto di gestione. Colgo l’occasione per ringraziare i colleghi di Castellammare di Stabia e Pimonte che hanno condiviso questo percorso e hanno voluto che Vico Equense assumesse la presidenza del comitato che affiancherà l’Ente Parco nella gestione.”Per quanto ci riguarda – ha continuato il primo cittadino di Vico Equense – metteremo a disposizione di tutti quanto elaborato nel corso di questi anni in termini di idee, progetti ed iniziative per la salvaguardia ed il rilancio del Monte Faito. In particolare, l ’Amministrazione Comunale di Vico Equense sta da tempo attuando un articolato programma per la promozione e la valorizzazione dell’immagine del “Monte Faito”, da ultimo con il progetto OCEANOVEREFAITO, già sottoposto nel mese di settembre 2008 all’attenzione dei vari Ministeri, Regione Campania e Provincia di Napoli, ricevendo per tale attività numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Il mio auspicio è che Monte Faito resti un polmone di verde e l’’oasi di tranquillità che lo ha reso nel corso degli anni uno dei beni ambientali più significativi dell'intera provincia. Per questo è necessario l’impegno di tutti contro il degrado, la speculazione e l’uso improprio della montagna. A tal fine ritengo fondamentale il contributo dell’Associazione dei Volontari del Faito, dei residenti e degli imprenditori locali” (Francesco Di Maio)
Arte Tempo Voce. Franco Autiero…Tracce di una vita
Meta - Sabato 28 febbraio 2009 alle ore 16.30 presso l’Hotel Alimuri di Meta si svolgerà la manifestazione "Arte Tempo Voce. Franco Autiero…Tracce di una vita", organizzata dal Liceo " Virgilio" in ricordo del Prof. Franco Autiero, ad un anno dalla sua scomparsa. Nella medesima occasione sarà presentata la pubblicazione, patrocinata dal Comune di Meta, delle opere risultate vincitrici nell’ambito della prima edizione del Memorial Franco Autiero, svoltosi nel precedente anno scolastico.
Prc contrari alle primarie
Provincia di Napoli - La bozza di regolamento delle primarie è pronta. Domenica sarà ufficialmente sottoscritta da Pd, Verdi, Mps, Sd e Partito socialista. Il Prc (Adnkronos) fa sapere che è contrario alle primarie per stabilire il candidato del centrosinistra alle elezioni provinciali a Napoli. E' l'orientamento emerso dalla riunione della segreteria nazionale del partito che, per bocca del leader Paolo Ferrero, ha fatto sapere di essere contraria alla proposta avanzata dal Partito Democratico. "Come abbiamo detto più volte -ha dichiarato Ferrero alla Camera- a Napoli serve un atto di discontinuità. Per questa ragione abbiamo deciso che non parteciperemo alle primarie. Questa ci sembra la scelta più limpida da fare". Quanto alle primarie - dal Mattino - resta aperta l’ipotesi di una seconda candidatura interna al Pd. Non è escluso che sia un giovane estraneo alla dirigenza del partito, il cui nome possa emergere dall’assemblea giovanile promossa da Nicola Corrado che si terrà il 7 marzo a Castellammare. Tuttavia, nel Pd c’è fibrillazione. Anche sulle primarie. «Mi sembra tutto così assurdo e surreale. Mentre dall’altro lato c’è un candidato in campo già da due mesi - dice Pasquale Sommese - noi dobbiamo aspettare il 22 marzo per decidere se Nicolais sarà il nostro candidato. E fino al 22 marzo Nicolais cosa farà? Parlerà a titolo personale? Le primarie avevano un senso due, tre mesi fa, non ora. Come se avessimo la vittoria già in tasca ci trastulliamo in queste inutili liturgie. Ma la vittoria non è affatto certa, anzi. E la conferenza programmatica di sabato? Sui manifesti ci sono i nomi di Morando e D’Alema. E dov’è il candidato? La conferenza poteva essere l’occasione per lanciare Nicolais e invece sabato presentiamo il programma di Morando e D’Alema perchè il candidato non c’è ancora. O, meglio, c’è ma non possiamo dirlo».
Palme a rischio nella città delle acque. Intervengono i tecnici regionali dello "STAPA e Ce.PICa"
Sicignano (Circoli della Libertà): «si ha l’impressione che il degrado delle palme non sia altro che l’ultimo sintomo della decadenza dell’intera città»
Castellammare di Stabia - Patrimonio palmifero a rischio nella città delle acque. Dopo i vari campanelli di allarme lanciati dagli ambientalisti, le palme stabiesi sono finite nell’occhio dei tecnici regionali dello “S.T.A.P.A. e Ce.PICA” di Napoli (ex Ispettorato Provinciale Agrario), ovvero “il Settore Tecnico Amministrativo Provinciale per l'Agricoltura” di Napoli, incardinato nell' A.G.C. Sviluppo Attività Settore Primario della Regione Campania. Ebbene, da giorni, gli operatori regionali, diretti dalla dott.ssa Maria Passari e guidati dall’Ispettore Fitosanitario Dott. Domenico Vitiello, stanno effettuando su tutto il territorio stabiese un censimento del patrimonio palmifero, finalizzato, preliminarmente, alla verifica dello stato attuale in cui versano le palme di Castellammare, soprattutto in considerazione dei tanti parassiti presenti sul noto albero appartenente alla famiglia delle “Arecaceae”. Sarebbe, infatti, il Punteruolo Rosso, tecnicamente noto come “Rhynchophorus ferrugineus”, ovvero il coleottero curculionide originario dell'Asia, segnalato nel 2005 anche in Italia e in Campania, il principale colpevole delle precarie condizioni in cui versano numerose palme stabiesi. «L’intervento urgente dei tecnici regionali – spiega Antonio Sicignano, Vicepresidente Regionale dei Circoli della Libertà della Campania – la dice lunga sull’inerzia dei governo locali. Purtroppo – aggiunge – è evidente a tutti che l’intero patrimonio palmifero stabiese è a rischio estinzione e, per farsi una idea, basta guardare alcune palme della Villa Comunale, o quelle che si trovano all’interno del cimitero, che rappresentano solo l’emblema dell’abbandono. Purtroppo – continua Sicignano - mentre in molte altre città le amministrazioni comunali sperimentano continuamente strumenti di contrasto ai parassiti, ad esempio a Brindisi hanno addirittura trattato tutte le palme in endoterapia, qui a Castellammare stiamo ancora a parlare delle “doccette”, con le quali si era pensato di spruzzare dal basso prodotti sistemici, che, tra l’altro, sono quasi tutte rotte e mal funzionanti. Chiediamo – continua - subito l’intervento di una tasck force di esperti, perché sottovalutare questa emergenza, soprattutto in prossimità della Privamera dove il punteruolo rosso è più attivo, potrebbe rappresentare la definitiva condanna di tutto il patrimonio palmifero stabiese». Conclude Sicignano: «si ha l’impressione che il degrado delle palme non sia altro che l’ultimo sintomo della decadenza dell’intera città». (Comunicato stampa)
Castellammare di Stabia - Patrimonio palmifero a rischio nella città delle acque. Dopo i vari campanelli di allarme lanciati dagli ambientalisti, le palme stabiesi sono finite nell’occhio dei tecnici regionali dello “S.T.A.P.A. e Ce.PICA” di Napoli (ex Ispettorato Provinciale Agrario), ovvero “il Settore Tecnico Amministrativo Provinciale per l'Agricoltura” di Napoli, incardinato nell' A.G.C. Sviluppo Attività Settore Primario della Regione Campania. Ebbene, da giorni, gli operatori regionali, diretti dalla dott.ssa Maria Passari e guidati dall’Ispettore Fitosanitario Dott. Domenico Vitiello, stanno effettuando su tutto il territorio stabiese un censimento del patrimonio palmifero, finalizzato, preliminarmente, alla verifica dello stato attuale in cui versano le palme di Castellammare, soprattutto in considerazione dei tanti parassiti presenti sul noto albero appartenente alla famiglia delle “Arecaceae”. Sarebbe, infatti, il Punteruolo Rosso, tecnicamente noto come “Rhynchophorus ferrugineus”, ovvero il coleottero curculionide originario dell'Asia, segnalato nel 2005 anche in Italia e in Campania, il principale colpevole delle precarie condizioni in cui versano numerose palme stabiesi. «L’intervento urgente dei tecnici regionali – spiega Antonio Sicignano, Vicepresidente Regionale dei Circoli della Libertà della Campania – la dice lunga sull’inerzia dei governo locali. Purtroppo – aggiunge – è evidente a tutti che l’intero patrimonio palmifero stabiese è a rischio estinzione e, per farsi una idea, basta guardare alcune palme della Villa Comunale, o quelle che si trovano all’interno del cimitero, che rappresentano solo l’emblema dell’abbandono. Purtroppo – continua Sicignano - mentre in molte altre città le amministrazioni comunali sperimentano continuamente strumenti di contrasto ai parassiti, ad esempio a Brindisi hanno addirittura trattato tutte le palme in endoterapia, qui a Castellammare stiamo ancora a parlare delle “doccette”, con le quali si era pensato di spruzzare dal basso prodotti sistemici, che, tra l’altro, sono quasi tutte rotte e mal funzionanti. Chiediamo – continua - subito l’intervento di una tasck force di esperti, perché sottovalutare questa emergenza, soprattutto in prossimità della Privamera dove il punteruolo rosso è più attivo, potrebbe rappresentare la definitiva condanna di tutto il patrimonio palmifero stabiese». Conclude Sicignano: «si ha l’impressione che il degrado delle palme non sia altro che l’ultimo sintomo della decadenza dell’intera città». (Comunicato stampa)
Allam si candida con l'UDC
''Non ha i caratteri somatici così belli, ma noi non decidiamo in base a queste caratteristiche... Potremo dire che e' 'abbronzato', il che porta bene''. Pier Ferdinando Casini, annunciando la candidatura di Magdi Cristiano Allam per l'Udc alle europee, fa un ironico riferimento alla battuta rivolta dal premier Silvio Berlusconi nei confronti del presidente degli Usa, Barack Obama. Oltre al giornalista, ci sarà spazio nelle liste anche per altri rappresentanti del movimento 'Protagonisti per l'Europa cristiana'. E proprio sulla riaffermazione del principio delle radici giudaico cristiane dell'Europa punta Magdi Allam. ''Dobbiamo costruire in Italia e in Europa -spiega- una realta' nuova, consapevole delle radici cristiane''. Allam ringrazia Casini per ''la straordinaria possibilità di collaborare a partire dalle elezioni europee''. ''Siamo un partito libero e la candidatura di Magdi Allam -rimarca Casini- è un modo nuovo di fare politica''. ''Il tema dell'identità cristiana -rimarca Casini- e' un nostro elemento genetico. E Magdi rappresenta il segno della nostra accettazione della diversita'''. Casini guarda a Allam come un uomo che ''viene da lontano''. Ma la disponibilità verso le diverse culture non puo' esistere se non si ha una forte consapevolezza della propria: ''Non e' possibile accogliere gli altri se non abbiamo la percezione di chi siamo noi'', sottolinea Casini. Con Magdi Allam ''stiamo lavorando insieme per costruire una casa nuova''. (Adnkronos)
Diliberto: ci sarà lista unica comunista
«La lista comune per le Europee ragionevolmente si farà ». Oliviero Diliberto, intervistato dalla tv via web del Pdci, dà praticamente per certa l’intesa con Rifondazione comunista e altre forze anticapitaliste per le prossime elezioni europee. «Non ha senso presentarsi alle elezioni con due simboli della falce e martello - spiega - e noi siamo da sempre i più unitari».
Franceschini, nomina i responsabili tematici del Pd
Franceschini sceglie i responsabili dei nuovi dipartimenti tematici del Pd, che sono stati "scelti per esperienza, autorevolezza e competenza". Il segretario ha anche spiegato che le aree tematiche sono state affidate a parlamentari per rispondere all'esigenza di avere un forte radicamento parlamentare anche in relazione alla maggioranza. I nomi sono: Pierluigi Bersani (Economia), Piero Fassino (Esteri), Giuseppe Fioroni (Educazione), Linda Lanzillotta (Pubblica amministrazione), Enrico Letta (Welfare), Giovanna Melandri (Cultura), Marco Minniti (Sicurezza), Margherita Miotto (Politiche regionali), Colomba Mungiello (Agricoltura), Roberta Pinotti (Difesa), Ermete Realacci (Ambiente), Lanfranco Tenaglia (Giustizia).
Diliberto: ci sarà lista unica comunista
«La lista comune per le Europee ragionevolmente si farà ». Oliviero Diliberto, intervistato dalla tv via web del Pdci, dà praticamente per certa l’intesa con Rifondazione comunista e altre forze anticapitaliste per le prossime elezioni europee. «Non ha senso presentarsi alle elezioni con due simboli della falce e martello - spiega - e noi siamo da sempre i più unitari».
Franceschini, nomina i responsabili tematici del Pd
Franceschini sceglie i responsabili dei nuovi dipartimenti tematici del Pd, che sono stati "scelti per esperienza, autorevolezza e competenza". Il segretario ha anche spiegato che le aree tematiche sono state affidate a parlamentari per rispondere all'esigenza di avere un forte radicamento parlamentare anche in relazione alla maggioranza. I nomi sono: Pierluigi Bersani (Economia), Piero Fassino (Esteri), Giuseppe Fioroni (Educazione), Linda Lanzillotta (Pubblica amministrazione), Enrico Letta (Welfare), Giovanna Melandri (Cultura), Marco Minniti (Sicurezza), Margherita Miotto (Politiche regionali), Colomba Mungiello (Agricoltura), Roberta Pinotti (Difesa), Ermete Realacci (Ambiente), Lanfranco Tenaglia (Giustizia).
giovedì 26 febbraio 2009
Patti agrari, un disegno di legge per migliorare il reddito dei contadini
Sorrento - Fitti sotto controllo e lavoro più equamente retribuito per i contadini. Scaduti i patti agrari, si punta oggi a una regolamentazione che tenga conto dei costi di produzione e che riconosca un compenso ai capitali investiti e alle migliorie apportate dagli affittuari. Il senatore Raffaele Lauro ha elaborato un disegno di legge sui patti agrari destinato a tutelare anche gli affittuari dei tipici agrumeti della costiera sorrentino-amalfitana. Tra gli obiettivi il contenimento dei fitti, con coefficienti cosiddetti di «moltiplicazione del reddito dominicale» compresi tra un minimo di trenta e un massimo di cento volte, e con coefficienti aggiuntivi non superiori ai venti punti. Sarebbe vincolato a queste indicazioni il lavoro della commissione tecnica che stabilisce ogni tre anni, almeno sei mesi prima dell’inizio dell’annata agraria, le tabelle per i canoni di equo affitto per zone omogenee. Il disegno di legge, se approvato, andrebbe incontro in maniera efficace anche all’esigenza di un intervento normativo per salvaguardare le attività produttive degli affittuari di terreni adibiti in costiera alle coltivazioni di arance e limoni. L’iniziativa verrà illustrata domenica 8 marzo (ore 10.30), nella sala consiliare del palazzo municipale, durante il convegno «L’agricoltura sorrentina e la legge sui patti agrari», organizzato dall’Associazione Forense Sorrentina e introdotto dall’avvocato Antonino Cuomo, con l’intervento dei magistrati Luigi Pentangelo e Maria Consiglio, giudici presso le sezioni agrarie del Tribunale di Torre Annunziata e della Corte d’Appello di Napoli. I lavori del convengo saranno conclusi dalle relazioni del senatore Raffaele Lauro e dell’onorevole Paolo Russo, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. La Cassazione ha stabilito cinque anni fa che sono divenute prive di effetti le norme che regolano la materia. Gli affittuari di terreni agricoli sono attualmente senza tutela proprio a causa del «vuoto legislativo». Da più parti viene intanto invocata una nuova disciplina dei contratti agrari rispettosa della garanzia della proprietà e, nello stesso tempo, tale da perseguire il fine di equi rapporti sociali. Il disegno di legge mira appunto a fissare nuove norme nella determinazione del canone per un’equa remunerazione del lavoro dell’affittuario e della sua famiglia, senza tralasciare apporti di capitali, costi di produzione ed altri apporti del locatore. Iniziativa di grande interesse anche per salvaguardare le produzioni tipiche degli agrumeti sorrentini. (Antonino Siniscalchi il Mattino)
In manette per furti e rapine
Vico Equense - Arrestato su ordinanza di custodia cautelare emessa dall’ufficio esecuzioni penali della procura di Firenze, è stato trasferito al carcere di Poggioreale dove dovrà scontare 8 anni di reclusione. L’uomo, 30 anni, di Napoli, era ospite della comunità di recupero per tossicodipendenti «Il Camino» sul Monte Faito, quando è stato prelevato dai carabinieri di Vico Equense agli ordini del luogotenente Antonio Lezzi e coordinati dal capitano Massimo De Bari. Il trentenne è stato condannato in via definitiva per una serie di furti e rapine compiuti tra Napoli e la Toscana, nel periodo tra il 2000 ed il 2007. (il Mattino)
Damasco, Milano … sino a Napoli
Marco Rossi Doria il maestro di strada, stamani, è intervistato dal Corriere del Mezzogiorno. Tre anni fa gli furono negate le primarie per la scelta del candidato a sindaco di Napoli, e commenta le dichiarazioni del governatore Bassolino che ha auspicato le primarie con più candidati e il coinvolgimento della società civile per la scelta del candidato del centrosinistra per la presidenza della Provincia di Napoli. «Sono contento — afferma Rossi Doria — che sulla via di Damasco il presidente abbia maturato questo nuovo atteggiamento, almeno nelle dichiarazioni. Voglio solo ricordare che fece di tutto per abrogare le primarie, già annunciate, dopo il momentaneo ritiro dalla competizione di Rosa Russo Iervolino». Su Repubblica Napoli invece prosegue il dialogo Bassolino-Civati, "Vediamoci a Napoli per un caffè". Il Governatore è sceso nell´arena dei blogger per proseguire il confronto con il consigliere regionale del Pd lombardo. Noi, speriamo che qualcuno all’interno dei democratici raccolga la proposta lanciata da Civati, in risposta alle parole di Bassolino, e che la carovana arrivi sino a Napoli ... Anche Antonio Di Pietro dal suo blog si occupa del Governatore e pubblica il video ed il testo del servizio realizzato all'udienza del processo Impregilo-Bassolino di mercoledì 25 febbraio.
Si dimette assessore del Pdci, amministrava con il centrodestra
Si dimette assessore del Pdci, amministrava con il centrodestra
Vico Equense ha il suo Circolo dell’Italia dei Valori!
Vico Equense - La sezione ha un nome che vuole essere incoraggiante e di sprone per un reale cambiamento: SU VICO! che è, in realtà, anche l’acronimo di Sosteniamo Una Vera Innovazione COmunale. Il circolo è nato dal desiderio di giovani professionisti di rendersi fautori di proposte, concrete e possibili, per dare una svolta all’andamento della vivibilità del Comune di Vico Equense che da più parti reclama aiuto. La scelta di farsi supportare dall’Italia dei Valori è stata fatta poiché al momento, nella scena nazionale, è l’unico movimento – che tende a diventare partito – che sta dando garanzie di coerenza, efficienza, disponibilità verso il territorio e supporto istituzionale. Forte è, infatti, il sostegno alle iniziative che verranno proposte, garantito dai rappresentanti dell’IDV in Parlamento, saldamente legati al nostro territorio ed al suo sviluppo. (Marica Esposito - Comunicato stampa)
Maltrattava 50 cani, denunciato
Piano di Sorrento - Deteneva 50 cani di razza ed altrettanti canarini custoditi in precarie condizioni igienico-sanitarie con le bestiole a quattro zampe rinchiuse al buio in piccole gabbie di metallo infangate dai loro stessi escrementi e senza alcuna possibilità di movimento. E´ accaduto a Piano di Sorrento dove in via dei Platani i carabinieri della stazione locale diretti dal maresciallo Daniele De Marini e coordinati dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell´Arma di Sorrento hanno deferito alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata un 60enne venditore ambulante trovato in possesso di oltre 50 cani di razza Pinscher e Chihuahua praticamente carcerati all´interno di due garage in attesa di essere destinati alla vendita. Durante la perquisizione i militari dell´Arma si sono imbattuti anche in una cinquantina di canarini stipati in gabbiette nell´attesa di probabili acquirenti. Per il 60enne venditore ambulante è scattata la denuncia in stato di libertà per maltrattamento di animali oltre che per inosservanza dei provvedimenti imposti dall´autorità. Il venditore ambulante è risultato di fatto inadempiente ad una precedente ordinanza emessa dal Comune di Piano di Sorrento su segnalazione del servizio veterinario dell´azienda sanitaria locale che lo obbligava a rimuovere ad horas tutti gli animali malamente detenuti nei garage e nelle piccole stie. Si trattava in pratica di un piccolo allevamento con i 50 cani tra adulti e cuccioli rinchiusi al freddo ed in strutture fatiscenti piene di escrementi e qualche pezzo di carne putrida, oltre ad una cinquantina di canarini vivi, alcuni dei quali probabilmente destinati a cibare gli stessi cani. Il 60enne venditore ambulante era già stato in passato oggetto di denunce per maltrattamento di animali con diversi sopralluoghi effettuati dal personale sanitario dell´Asl Na 5. Anche stavolta l´intervento dei carabinieri è scattato in seguito alle segnalazioni pervenute in merito con il personale veterinario che sta analizzando la zona circostante i garage in cui erano detenuti i cani per accertare la presenza di carcasse di animali. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
Videosorveglianza per una città sicura
Meta – Sicurezza dei cittadini al centro dell'attenzione nell'incontro-conferenza che si terrà venerdì presso la sala consiliare del Municipio con l'intervento di Giandomenico Lepore, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli. Dopo i saluti del sindaco Bruno Antonelli sarà Antonio Valiante, vice presidente Regione Campania ed assessore alla sicurezza delle città ad introdurre la presentazione del sistema di videosorveglianza realizzato da MegaItalia spa che già da qualche tempo coadiuva sul territorio l'operato degli agenti di polizia municipale e delle forze dell'ordine. Un sistema di videosorveglianza definito scudo tecnologico a difesa della sicurezza dei cittadini e delle strade del paese grazie ad un insieme di telecamere panoramiche che riprendono le immagini ad alta definizione ed a 360 gradi con un collegamento in wireless alla sede operativa del comando di polizia municipale. Già installate le telecamere del sistema di videosorveglianza occupano per adesso 6 postazioni strategiche presso la scuola elementare della frazione di Alberi, le scuole elementari in piazza Salvatore Ruggiero, le scuole medie in via Guglielmo Marconi, in piazza Vittorio Veneto, nel largo Stella Maris in direzione delle spiagge ed in piazza Santa Maria del Lauro luogo abituale dei posti di blocco da parte delle forze dell'ordine. «Il progetto MetaSicura intende rispondere all’esigenza dei cittadini di avere una più efficace salvaguardia dei beni pubblici e privati - ha detto il sindaco Bruno Antonelli – offrendo uno strumento che sia integrato con il lavoro di controllo delle forze dell'ordine e che sia capace, più di ogni altra cosa, di prevenire, prima che reprimere, attività illecite, senza comunque tralasciare il supporto che offre in materia di controllo della viabilità urbana e di gestione di situazioni complesse. Controllare il nostro paese è un dovere di tutti». (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
Due liste in appoggio a Cesaro, “sponsor” Conte e Pomicino
Provincia di Napoli - Un paio di liste appoggeranno la candidatura di “Cesaro presidente”. La macchina del Pdl è partita in netto anticipo per le Provinciali, sfruttando le sabbie mobili del Pd, la cui struttura provinciale è stata azzerata dalle dimissioni di Nicolais e dall’invio del commissario Morando. E allora, il centrodestra prepara l’operazione sbarco a Palazzo Matteotti. Dietro alle “truppe cammellate” a sostegno di Cesaro, potrebbero esserci due ”grandi elettori”, in passato recordman di preferenze, anche se in ere geologiche diverse della politica locale. Uno è Roberto Conte, consigliere regionale ex Pd, pronto a passare dall’altra parte. Ambienti Pd lo danno come possibile transfuga, dopo la traumatica rottura col partito, seguita alle disavventure giudiziarie (è stato vari mesi ai domiciliari, indagato nell’inchiesta su camorra&politica, innescata dalle dichiarazioni dell’ex boss Peppe Misso, e in quella su un giro di tangenti per forniture alla Regione). L’altro “king maker” di Cesaro potrebbe essere Paolo Cirino Pomicino, una vita da politico Dc, ex ministro del Bilancio, che da tempo s’è ritagliato un ruolo «da allenatore del centodestra», come egli stesso s’è autoironicamente definito. Nel settembre scorso, Pomicino, assieme ad Alfredo Vito e Giuseppe Gargani, inaugurò “Campania Futura”, “think thank” di centrodestra, con l’ambizione di contrastare l’egemonia culturale di sinistra nel dibattito politico. (giro il Roma)
Pd, tesserati a quota 66mila sabato convention con D’Alema
La prima tappa del programma di Enrico Morando è vicina alla conclusione. Il tesseramento è ormai completato e sono sessantaseimila i napoletani, tra città e provincia, che hanno sottoscritto l’adesione al Pd. Anche i circoli sono stati costituiti in quasi tutti i comuni e le municipalità di Napoli e restano da celebrare gli ultimi congressi per eleggere i coordinatori. «Stiamo procedendo secondo i programmi», dice Morando. Restano da risolvere i casi in cui il tesseramento è stato sospeso, come a Torre Annunziata, Visciano, Casamarciano, Nola. La seconda tappa è la conferenza programmatica. È stata convocata per sabato prossimo e sarà conclusa da Massimo D’Alema. Il programma è sul sito del partito (www.pdnapoli.it) e poggia sul concetto della Città metropolitana per cui, scrive il commissario, la Provincia dovrà «essere la sede di scelte strategiche sul futuro dell’area» demandando ai municipi «l’attività amministrativa a partire da quella ordinaria amministrazione che appare oggi così drammaticamente carente». Partendo dalla premessa di Napoli per «vocazione naturale» capitale del Mezzogiorno, Morando traccia le linee di sviluppo della provincia fissando sei direttrici organizzative e otto obiettivi. «È il nostro programma, il programma del Pd, al quale il candidato presidente potrà attingere. E lo stesso vale per le altre forze politiche: non pretendiamo che il nostro sia il programma dell’intera coalizione», ha detto il commissario. Solo dopo la conferenza programmatica e le primarie, sarà affrontata la questione della segreteria. Resta da capire se il nuovo segretario provinciale sarà eletto prima o dopo le elezioni di giugno. (p.mai. il Mattino)
Intervista a Vendola
Nicky Vendola, che cosa cambia, per la sinistra che rappresenta, l'avvento di Franceschini alla guida del Pd? «L'occultamento delle sconfitte, ultima delle quali in Sardegna, non poteva durare a lungo. Lo dico con rispetto per Veltroni, che ha abbandonato la segreteria con tanta dignità. Ma è evidente che rappresenta anche la sconfitta della sua teoria, cioè quella di un Pd autosufficiente, capace un giorno di governare da solo, secondo un schema bipartitico. Franceschini è molto simpatico e intelligente, ma ciò che conta per noi non è la leadership, bensì il processo politico. Ci attendiamo che il partito non sia più neutrale nei confronti del conflitto sociale e sindacale in atto. È mai possibile restare sulle difensive quando il mondo è in crisi per colpa delle politiche neoliberiste e di destra degli anni passati?». Un Pd non più autosufficiente, quindi anche vostro alleato? «Le alleanze non sono giocare a battaglia navale, con le caselle da riempire. Cominciamo a dialogare sui contenuti dell'opposizione in una società che sembra esprimere, come fenomeno più progressista, il Festival di Sanremo. Partiamo dai luoghi di un possibile incontro ». Ad esempio le amministrative? «Il livello locale è molto importante. Io ho vinto le elezioni con un'alleanza molto larga, che andava dai dc a Rifondazione, e in quattro anni sono riuscito ad andare d'accordo con tutti». Quindi anche con l'Udc, magari in futuro a livello nazionale? «Non andremo a mettere cartelli di divieto di sosta alle forze politiche in una fase così movimentata. All'Udc bisogna guardare consapevoli delle differenze esistenti. Ma al tempo stesso, se si vuole vincere, è indispensabile cercare di aprire varchi nel blocco sociale di centrodestra dominato da Berlusconi. Per questo insisto: per ora guardiamo al livello locale. È lì che maturano le relazioni. Poi si vedrà». Nel frattempo però ci saranno le europee. «Per Strasburgo dobbiamo rilanciare l'alleanza a sinistra: se piuttosto che litigare e divergere per ragioni di bottega avessimo il coraggio di mettere insieme tutte le nostre forze faremmo un investimento sul futuro». Superando lo sbarramento del 4 per cento, imposto dalla nuova legge? «Ferrero pensa a riunificare i comunisti. Sbaglia. C'è bisogno di una nuova sinistra, il partito del ventunesimo secolo. E c'è bisogno di risollevarsi dal trauma costituito dalla nostra assenza nel Parlamento italiano. Rientrare in quello europeo potrebbe essere un segnale importante. Un evento che darebbe nuovo slancio all'opposizione. Stiamo attenti perché le generazioni future non cercheranno di capire chi aveva ragione al congresso di Chianciano Terme, ma perché i ragazzi di Nettuno andavano a bruciare gli immigrati senza fissa dimora». (Roberto Zuccolini da il Corriere della Sera)
Testamento biologico
mercoledì 25 febbraio 2009
Il Presidente Tonino Scala "facciamo di questa associazione un partito"
La Vicepresidente Antonella Cammardella "La nostra è una scommessa politico culturale"
Regione Campania - E' stato presentato nel corso di una Conferenza Stampa il gruppo consiliare "La Sinistra". Alla Conferenza hanno partecipato i cinque consiglieri che costituiscono il gruppo Tonino Scala, Antonella Cammardella, Marcello Chessa, Gerardo Rosania, Angelo Giusto. "Abbiamo deciso " commenta il presidente Scala - in contrasto con quanto si discute a Roma di accelerare il processo di unità costituendo qui in Consiglio Regionale il gruppo "La Sinistra". Una bella notizia, quella brutta è che invece siamo ancora un'associazione. Un'associazione che deve diventare al più presto un partito. Un partito che sappia rappresentare la sinistra diffusa. Un partito che sappia rappresentare il mondo del lavoro che c'è e quello che non c'è. Il nostro impegno è quello di lavorare ad una sinistra che parli di un'economia che abbia come fulcro il rispetto dell'ambiente. Una sinistra che abbia l'obbligo di confrontarsi con la sfida del governo ma non del governo per il governo, ma di un governo che sappia trasformare questa società. E' per questi motivi che qui in Consiglio Regionale, abbiamo deciso di fare questa accelerata, trasformando, consentitemi l'ironia, l'unione di fatto tra Sinistra Democratica ed M p s in un matrimonio. Questo perché riteniamo che oggi più che mai ci sia la necessità di costruire la sinistra in questo paese. Ma non un partito che sia la somma di movimenti che, in alcuni casi, sono la somma tra decimali. Il nostro scopo e la nostra volontà è quella di intercettare quella sinistra che c'è. Quella sinistra che però in questi ultimi anni ha scelto di stare a guardare, di restare all’uscio, o addirittura di non votare. Quello di oggi, la nascita di questo gruppo, rappresenta un contributo al processo nazionale.” Per Antonella Cammardella vicepresidente del gruppo quella di oggi: “è una scommessa politico culturale. Vogliamo agire sulla speranza di cambiamento a partire dal Mezzogiorno d'Italia. La nostra ambizione è quella di porre un argine alla disaffezione alla politica.”
Regione Campania - E' stato presentato nel corso di una Conferenza Stampa il gruppo consiliare "La Sinistra". Alla Conferenza hanno partecipato i cinque consiglieri che costituiscono il gruppo Tonino Scala, Antonella Cammardella, Marcello Chessa, Gerardo Rosania, Angelo Giusto. "Abbiamo deciso " commenta il presidente Scala - in contrasto con quanto si discute a Roma di accelerare il processo di unità costituendo qui in Consiglio Regionale il gruppo "La Sinistra". Una bella notizia, quella brutta è che invece siamo ancora un'associazione. Un'associazione che deve diventare al più presto un partito. Un partito che sappia rappresentare la sinistra diffusa. Un partito che sappia rappresentare il mondo del lavoro che c'è e quello che non c'è. Il nostro impegno è quello di lavorare ad una sinistra che parli di un'economia che abbia come fulcro il rispetto dell'ambiente. Una sinistra che abbia l'obbligo di confrontarsi con la sfida del governo ma non del governo per il governo, ma di un governo che sappia trasformare questa società. E' per questi motivi che qui in Consiglio Regionale, abbiamo deciso di fare questa accelerata, trasformando, consentitemi l'ironia, l'unione di fatto tra Sinistra Democratica ed M p s in un matrimonio. Questo perché riteniamo che oggi più che mai ci sia la necessità di costruire la sinistra in questo paese. Ma non un partito che sia la somma di movimenti che, in alcuni casi, sono la somma tra decimali. Il nostro scopo e la nostra volontà è quella di intercettare quella sinistra che c'è. Quella sinistra che però in questi ultimi anni ha scelto di stare a guardare, di restare all’uscio, o addirittura di non votare. Quello di oggi, la nascita di questo gruppo, rappresenta un contributo al processo nazionale.” Per Antonella Cammardella vicepresidente del gruppo quella di oggi: “è una scommessa politico culturale. Vogliamo agire sulla speranza di cambiamento a partire dal Mezzogiorno d'Italia. La nostra ambizione è quella di porre un argine alla disaffezione alla politica.”
RinnoviamoCI … ProviamoCI
Si sono rimessi in moto gli under 40 che a gennaio avevano preparato il manifesto "Rinnoviamoci". Nicola Corrado, vice sindaco di Castellammare di Stabia, ha convocato al Palazzetto del mare della sua città un´assemblea per sabato 7 marzo ore 9:30: se in quella sede dovesse emergere una candidatura generazionale per la Provincia, partirebbe all´istante la raccolta di firme. I "giovani" hanno anche un principio di programma: risorse europee per il recupero del mare da Sorrento a Pozzuoli; l´utilizzo dell´esercito nei quartieri noti come fortini della camorra; l´annuncio dell´intera squadra di governo prima di andare al voto. “Leggendo i giornali e navigando sul web – dice Nicola Corrado - mi sembra che uno dei temi più gettonati investa la ricerca di una nuova classe dirigente a tutti i livelli... questo gruppo è nato per questo. Noi non dobbiamo inventarci, già ci siamo e dobbiamo coltivare la "presunzione" della nostra necessità come condizione per rilanciare il Partito Democratico e la sfida al centro destra. Penso che i tempi siano più che maturi per uscire allo scoperto, per rivederci in un'assemblea e discutere di proposte, ma anche di candidature per la Provincia e per il partito. Noi dobbiamo uscire da una sterile contrapposizione tra vecchio e nuovo, tra innovatori e conservatori, tra guefi e ghibellini. Io personalmente sono stanco, e non mi voglio arruolare in nessun esercito di fede. Vorrei lanciare un appello alla diserzione: via le divise delle correnti, gli elmetti dei personalismi. Proviamo a ragionare partendo dalle nostre idee, proviamo a dividerci sulle cose da fare.”
La fidanzata lo lascia lui si spara davanti casa
Vico Equense - È partito da Vico Equense con l'intenzione di convincerla a tornare insieme. A qualunque costo. Per questo nella tasca del cappotto ha infilato una pistola calibro 9. Saverio Ciampa, imprenditore di 55 anni, è arrivato a Fiuggi, in provincia di Frosinone poco prima delle 16 di ieri. Ha parcheggiato la sua Fiat Tempra davanti ad un'elegante villetta in via delle Magnolie al civico 5 ed ha suonato al campanello. Li, in Ciociaria, nella cittadina termale, da qualche giorno si era trasferita la sua ex fidanzata. Una storia sentimentale travagliata, complessa, resa difficile dalla differenza d'età e dal fatto che la ragazza, proveniente dal Madagascar, aveva deciso di tornare nel suo paese d'origine. Prima del rientro definitivo in Africa la donna, con regolare permesso di soggiorno, aveva voluto salutare dei parenti che a Fiuggi vivono e lavorano. Quando la padrona di casa ha sentito il citofono, si è affacciata ed ha subito capito che c'era qualcosa di strano. Saverio Ciampa, agitato e con voce alternata ha chiesto di poter parlare con la sua ex fidanzata. La ragazza, V.H. si è affacciata ma solo per ribadire la sua decisione: «Non torno indietro. Basta, rassegnati» ha gridato. Parole che devono aver pesato come macigni sul cuore del cinquantaciquenne. L'imprenditore ha estratto la pistola ed incurante delle grida di tutti i presenti, in una frazione di secondo, ha puntato la canna alla tempia ed ha premuto il grilletto. È morto all'istante. Quando la gazzella dei carabinieri, nel frattempo chiamata per cercare di convincere l'uomo a ragionare, è arrivata nel quartiere residenziale fiuggino, oramai era troppo tardi. Il magistrato della Procura di Frosinone, Monica Montemerani, dopo aver ascoltato i tanti testimoni e dopo aver effettuato il sopralluogo, ha disposto che la salma dello imprenditore, venisse restituita alla famiglia. (Angela Nicoletti il Mattino)
L’opposizione scrive al Presidente del Consiglio Comunale
Vico Equense - I consiglieri comunali di opposizione scrivono al Presidente del Consiglio Comunale Antonio Cioffi e al civico consesso. La lettera a firma di Andrea Buonocore, Marianna De Martino, Pasquale Cardone e Consiglio Cannavale sottolinea le difficoltà riscontrate nello svolgimento dei compiti Istituzionali. “L’obiettivo – si legge - sembra essere quello di stancare, debilitare e poi annullare l’azione di controllo e di stimolo del Consigliere Comunale, comprimendo così il suo compito istituzionale. Si avverte un clima di avversione per il nostro lavoro (che comporta attenzione ed analisi alle procedure adottate da Settori Amministrativi del Comune e dalla Giunta), soprattutto nel momento in cui abbiamo sollevato perplessità e dubbi di legittimità, in particolare nell’ambito dei lavori pubblici e relativamente all’affidamento di incarichi professionali e di consulenze di forniture, di servizi, ecc...”. “Siamo convinti sostenitori della democrazia rappresentativa – concludono gli esponenti politici di minoranza - e riteniamo che sia un dovere di tutti i portatori di deleghe elettive onorarle con impegno, serietà e onestà, accettando e rispettando le diversità politiche di idee e di funzioni, con la consapevolezza che quello che più conta è concorrere al prevalente interesse pubblico nel rispetto della legge. Quando si impedisce ai Consiglieri ed al Consiglio Comunale di esprimersi sull’attività dell’Amministrazione, questi riferimenti si perdono di vista e la Politica delega le sue funzioni, in particolare l’attività di controllo, ad altri soggetti, come ad esempio alla magistratura. Questo rappresenta una sconfitta per tutti. Con immutato rispetto per il ruolo e la funzione del Consiglio Comunale, ci auguriamo che queste nostre righe siano l’inizio di una profonda riflessione su quanto sta accadendo”.
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Per un Partito unito
“Viene e parla da Monza - su Repubblica - Giuseppe Civati. Sembra mosso dalla fretta di consegnare anche Napoli e la Campania a Berlusconi, dopo l’Italia, Roma, il Friuli, l’Abruzzo, la Sicilia e la Sardegna…Per quanto ci riguarda, faremo di tutto per non accontentarlo.” Con queste parole Antonio Bassolino dal suo blog interviene dopo l’intervista del consigliere regionale lombardo. “Dietro certi toni arroganti – continua il Governatore - c’è anche una sana voglia di fare, di cambiare in meglio la politica. C’è però anche l’adesione ad un pregiudizio, un guardare alla politica nel Mezzogiorno con malcelato disprezzo, l’idea che a prevalere qui siano rapporti personali e una gestione opaca della cosa pubblica.E’ il giudizio sbrigativo di chi ignora la battaglia che ogni giorno si combatte - nel Sud come e più che nel resto del Paese - per affermare l’interesse generale contro mille deviazioni, trappole e assalti disseminati sul percorso. E’ uno sbaglio colossale pensare che il Mezzogiorno sia privo di una vera società civile, che sia incapace di scegliere liberamente. In Campania e nel Mezzogiorno una società civile c’è, magari non ha la forza di quella settentrionale, ma - quando è libera dalle paure - sa mettere in campo risorse fondamentali, a cominciare dal senso dello Stato e della solidarietà e del dialogo tra culture. A proposito: se nel nord la società civile è - come lo è - più forte che nel Sud, com’è che in intere aree settentrionali il Pd sembra ridotto alla clandestinità? Com’è che sono così forti Berlusconi e il centrodestra? E com’è che questo succede quando ci sono i rifiuti per strada a Napoli e quando non ci sono, quando le amministrazioni locali meridionali sono in difficoltà e quando sono un punto di riferimento per il Paese? E’ di una grande discussione di fondo sull’Italia che abbiamo bisogno, di un congresso vero, per confrontarci e capire tutti meglio la realtà che è davanti a noi.Per costruire un partito unito è infatti fondamentale conoscere e conoscersi. Fare in modo che un dirigente lombardo possa parlare del suo partito in Campania sapendo ciò che dice. Per questo sarebbe interessante e utile - per un dirigente serio del Pd - venire e vedere con i propri occhi cosa significa lavorare per cambiare a fondo le cose, spingersi oltre le semplificazioni. C’è molto da imparare – conclude Bassolino - guardando con un po’ di lucidità alle conquiste e alle sconfitte di una grande e lunga esperienza di governo come la nostra.”
La necessità di cambiare mentre il Pd è nel guado (di Massimo Villone Repubblica Napoli)
La necessità di cambiare mentre il Pd è nel guado (di Massimo Villone Repubblica Napoli)
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