Napoli - All’ingresso del Centro di pastorale carceraria dell’arcidiocesi di Napoli, nel rione Sanità, è esposto un logo sul quale sono raffigurati il Pane eucaristico e delle catene spezzate. Quel logo nasce da un disegno che un giorno un detenuto regalò a don Franco Esposito, direttore del centro nonché cappellano del carcere napoletano di Poggioreale. Nel centro, che ospita detenuti in pena alternativa, da due anni si producono le ostie che i sacerdoti diocesani consacreranno sull’altare delle loro chiese. Il 9 marzo 2025 in occasione della giornata di preghiera per i carcerati, le ostie saranno donate alle 400 parrocchie e chiese della Diocesi di Napoli. Questo vuole essere un segno di profonda comunione tra le parrocchie del territorio e i detenuti nelle carceri della diocesi di Napoli in questo anno giubilare. Infatti proprio in questa giornata il Cardinale di Napoli don Mimmo Battaglia celebrerà l'inizio dell'anno del Giubileo con l'apertura della porta della Chiesa del carcere di Poggioreale e la celebrazione Eucaristica con i cappellani, i volontari e i detenuti dell'istituto. Alla realizzazione del progetto, avviato due anni fa, ha contribuito anche Salvatore Buonocore (foto) che dopo anni di attività a Pompei, è ritornato a Vico Equense dove ha voluto continuare il progetto, coinvolgendo la parrocchia di San Renato a Moiano e la comunità locale. Insieme a un gruppo di volontari produce ostie che vengono distribuite gratuitamente alle parrocchie dell'unità pastorale di Vico. "Il senso del pane" è il nome dell'iniziativa nata nel 2015 nel carcere di Opera, finalizzata alla produzione di ostie per la Messa attraverso le mani di persone pentite di un passato fatto di crimini. Dopo quello di Milano, a partire dal 2019 sono nati altri laboratori in Italia e all'estero, dove lavorano nella produzione di ostie le persone più fragili: l'idea è che dalle mani degli "ultimi" nasca quello che diventerà il pane della vita. Con questo spirito Salvatore Buonocore e sua moglie Raffaella hanno dato vita al progetto prima a Pompei e poi a Moiano.