Cambiate le regole su reti e accesso con gozzi e barche
Massa Lubrense - Nuove regole più semplici ed agevoli per rilanciare la pesca ed il diportismo nelle acque del Parco marino di Punta Campanella. Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale nei giorni scorsi diventano operative le modifiche che il Ministero dell’ambiente ha approvato col suo decreto del 30 luglio scorso sulla pesca all’interno del Parco marino di Punta Campanella. Sono state cioè accolte le richieste di modifica del regolamento per la pesca che il consorzio di gestione dei sei Comuni dell’area marina protetta aveva proposto l’anno scorso contro un’articolata serie di norme restrittive imposte dal Ministero che in effetti non solo limitavano l’attività dei pescatori ma riducevano anche talune possibilità di ancoraggio delle imbarcazioni dei diportisti. Le nuove regole riguardano la lunghezza e la distanza dalla costa delle reti da posta per i pescatori professionisti: dagli 800 metri attuali la lunghezza delle reti cosiddette tramaglio ed imbrocco è stata aumentata a 2.500. Il tramaglio è la rete da pesca più diffusa: composta da 3 pezze di diverse dimensioni delle maglie è una rete alta circa 12 metri ed è utilizzata per catturare pesci di varia grandezza e di diverso peso. L’imbrocco invece è un tipo di rete da pesca utilizzata in acque basse e adatte al bloccaggio dei pesci: una rete lunga tra i 20 ed i 25 metri con maglie da 5 a 9 centimetri ed immersa alla profondità di circa 2 metri. Anche Il palangaro, o palamito o coffa, è un attrezzo da pesca molto usato nella penisola sorrentina: è composto da un trave, un filo molto robusto di nylon o una treccia di canapa ed altro materiale, al quale sono attaccati dei braccioli di nylon della lunghezza variabile tra uno e due metri. Esso viene immerso ad una profondità che varia dai 30 ai 50 metri e ad una distanza, ora ridotta, a 50 metri dalla costa. Il Ministero ha accolto anche la riduzione della distanza dalla costa per l’ancoraggio delle imbarcazioni da diporto: i nuovi limiti sono previsti in100 metri dalle spiagge ed in 50 dalla costa a picco. Ciò significa che barche, gozzi e motoscafi non sono più obbligati a navigare ad almeno 200 metri dalla costa dei comuni aderenti al consorzio del Parco marino: cioè Massa Lubrense (Comune capofila), Sorrento, Positano, Vico Equense, Piano e Sant’Agnello. Soddisfatti i vertici dell’area marina protetta, dal presidente Davide Gargiulo al direttore Antonino Miccio ed ai sindaci dei comuni che, dopo le polemiche e le proteste dei mesi scorsi dei pescatori e dei diportisti su alcuni aspetti del Regolamento si erano prontamente attivati per chiedere al Ministero di modificare i punti più controversi. «C’è molta soddisfazione per il risultato raggiunto - dichiara il sindaco di Massa Lubrense Leone Gargiulo - sia per le modifiche che sono state aggiunte, sia per la disponibilità dimostrata dal Ministero dell’Ambiente per altre nostre eventuali proposte di modifica che, nel rispetto dell’ecosistema del Parco marino di Punta Campanella, possano incrementare il lavoro, l’economia ed il turismo dei comuni aderenti al consorzio di gestione». Con Massa Lubrense, capofila dell’ente gestore, fanno parte dell’area marina protetta i comuni di Sorrento, Positano, Vico Equense, Piano e Sant’Agnello. (Gennaro Pappalardo il Mattino)
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