Regione Campania - Se Sparta piange, Atene non ride. Anche nel centrodestra le vacanze terminano senza una idea chiara per il candidato sindaco. L´unica che in qualche modo era sul tappeto, quella di Marcello Taglialatela, si è sfocata sotto il solleone: più tempo passa senza che qualcuno raccolga ufficialmente la disponibilità dell´assessore regionale, più il suo presidente Stefano Caldoro apre la porta dell´Udc, più le sue chance calano. Nel centrodestra anzi ci si attende che prima o poi Taglialatela possa dimettersi da assessore: se quello verso piazza San Giacomo è un vicolo cieco, logica vuole che Taglialatela torni al lavoro di parlamentare, in vista di una possibile ricandidatura, piuttosto che perder tempo sul sentiero del governo locale. Alle spalle del caso Taglialatela, l´attesa è ora per la convention del 5 settembre dei finiani a Mirabello. Si aspettano lumi sullo strappo, sulla eventuale formazione del nuovo partito, in definitiva sulla prospettiva di elezioni anticipate. Che poi si voti in autunno o nella primavera 2011, la cosa potrebbe comunque determinare uno scenario del tutto nuovo a Napoli. Sia i finiani che il Pdl berlusconiano potrebbero correre verso l´Udc. I primi in un quadro “centrista”, sperimentando a Napoli la nuova alleanza con Casini e Rutelli già evocata da Italo Bocchino sullo scenario nazionale. In questa chiave va letta anche la autocandidatura avanzata qualche giorno fa da Clemente Mastella: «Se non c´è intesa, corro anch´io», ha detto il leader di Ceppaloni. Lui si è proposto per possibili primarie del centrodestra, ma non avrebbe dell´assurdo una coalizione di centro nel suo nome. Il Pdl invece dovrebbe rincorrere l´Udc soprattutto per completare l´opera di riconquista delle amministrazioni locali, che vede gli uomini di Casini e De Mita seduti oggi nelle giunte provinciali di Napoli, Avellino, Salerno e Caserta . È proprio questo il capitolo che preoccupa di più. Prima ancora che la ricerca del candidato a Napoli, bisognerà turare le falle che rischiano di aprirsi nelle Province. Tutti i presidenti (Cesaro, Sibilia, Cirielli e l´Udc Zinzi) sono anche parlamentari: in caso di voto anticipato dovrebbero dimettersi dalla Provincia per essere ricandidati. Un paradosso: le truppe del Pdl rischiano di affacciarsi all´assedio di Palazzo San Giacomo proprio mentre nelle retrovie alcuni generali rendono le mostrine. (di r.f. da la Repubblica Napoli)
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