Dal 28 la 7°edizione della “mailata”
a Torre Ferano, Vico Equense, con i piatti
della tradizione e i legumi targati Slow Food
Fonte: Salvatore Tuccillo da Metropolis
Vico Equense - Sapori in festa. Quelli forti e decisi. Quelli della tradizione
carnevalesca che coincidono con la tradizione
contadina della macellazione del maiale. Tra carne
suina, dolci, lasagna, salumi e altre bontà, in questo
periodo è festa continua per il palato dei buongustai.
Ed il protagonista principale della festa resta il
maiale che si presta a tante gustose ricette. Anche se
ai tempi di “Peppa Pig” (il cartone animato politicamente
corretto che affascina i piccolissimi) una precisazione
è d’obbligo. E’ ovvio che ci si augura che
gli animali vivano in condizioni dignitose e vengano
macellati senza inutili e disumane sofferenze.
Quindi questi sono i giorni delle “maialate”, i tradizionali
pranzi che vedono una serie interminabile di
pietanze con l’animale
di cui non si
butta niente. La
vecchia cara riserva
alimentare che
per secoli ha rappresentato
l’ancora
di salvezza
nei rigidi, lunghi
e poveri inverni.
L’animale che più
di tutti ha acceso
dibattiti culturali e
religiosi, finendo
nei libri di storia e
di letteratura. Per
non parlare della
grande tradizione
norcina che lo
vede protagonista
dei salumi made
in Italy ad iniziare
dal rinomato
prosciutto crudo per fi nire con il guanciale, ingrediente
essenziale di tanti piatti simbolo della cucina
nazionale
Tutta questa tradizione rivive, orami da sette anni,
all’agri-ristoro “Torre Ferano” di Arola, frazione
collinare di Vico Equense. Dove Tonino Staiano e
Camillo Sorrentino (foto in alto) organizzano, in
questo periodo, la “festa del maiale”.
L’evento parte
venerdì 28 febbraio e termina martedì 4 marzo in un
clima di festa contadina d’altri tempi. Cinque giorni
dove sarà possibile, anche, assistere alla preparazione
delle salsicce o semplicemente andare a pranzo
o cena e scegliere dalla lista interminabile dei piatti
dedicati al maiale che saranno accompagnati dai vini
prodotti nella bella struttura panoramica.
Salsiccia, costolette, tracchie ed altri tagli di carne
alla brace ed al ragù, la lasagna partenopea, i fegatini
nella foglia di alloro, i bucatini alla “sfasciaporco”, la
pizza di carnevale, la minestra maritata, il soffritto, il
tiano con patate e sugna, i ciccioli caldi, il migliaccio,
le chiacchiere e “sanguinaccio” saranno i piatti presenti
per tutti i cinque giorni che si concluderanno
martedì grasso con una grande festa in maschera e
musica dal vivo
che sarà presente
anche nelle altre
serate.
Mentre per domenica
2 marzo
lo Slow Food
sorrentino terrà
proprio a “Torre
Ferano”, l’anteprima
di “Leguminosa”,
l’evento
dedicato ai legumi
in programma
a Napoli nella
prima decade di
marzo. Il menù di
domenica sarà un
omaggio ai legumi
riscoperti grazie al
lavoro della Condotta
Slow Food
che ha restituito
dall’oblio i fagioli “Butirri” della zona Santa Maria
del Castello di Vico e le cicerchie di Termini di Massa
Lubrense. Il pranzo di domenica che vedrà insieme i
legumi e la carne di maiale si rivelerà nei piatti dello
chef Camillo Sorrentino che proporrà la “Minestra
maritata con le cicerchie di Termini”, “Involtino di
verza con salsiccia su passata di fagioli butirri” e le
“Tracchie con patate e papacelle napoletane presidio
Slow Food”.
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