Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
Vico Equense - Nuovo assetto per la squadra politica guidata dal sindaco Gennaro Cinque. Da quasi un anno senza deleghe, oggi agli assessori sono stati affidati nuovamente i settori di competenza. Giuseppe Ferraro si occuperà di turismo, contenzioso, sport, spettacolo, cultura, ambiente, ecologia; a Marinella Cioffi toccheranno le politiche sociali, quelle giovanili e il settore scuola; ad Antonio Di Martino sono state affidate le problematiche del Faito, demanio, spiaggia, corso pubblico, bilancio; il vicesindaco Benedetto Migliaccio tratterà di pianificazione, programmazione e ufficio Europa; al neoassessore Antonio Elefante sono stati attribuiti lavori pubblici, edilizia privata, personale e servizi del territorio. Inoltre, pochi mesi fa, nello staff del sindaco è entrato nuovamente l’ingegnere Francesco Coppola, mentre la cabina di regia, organo di coordinamento a trecentosessanta gradi per la giunta, è stata affidata a un altro fedelissimo di Cinque, Giuseppe Guida. E’ stato nominato assessore due mesi fa, invece, Antonio Elefante. L’ingegnere dell’azienda Saec è stato chiamato a colmare un vuoto lasciato da Giuseppe Russo, che si occupava di protezione Civile, volontariato, verde pubblico, arredo urbano, viabilità, manutenzione, infrastrutture a rete, edilizia scolastica, polizia locale e corso Pubblico. «Continuo a non capire le ragioni che hanno spinto Russo ad andare via ma ho aspettato tanto e non posso più perdere tempo. Le cose in programma sono tante e ho bisogno del contributo di nuove persone.
Credo che Antonio Elefante possa essere la persona giusta», con queste parole il primo cittadino aveva giustificato l’ingresso in giunta di un nuovo componente, a cui è stata subita affidata la questione ecomostro di Alimuri. Risale a poche settimane dopo la sua nomina, infatti, la notizia dell’abbattimento dello scheletro di cemento che da anni deturpa il paesaggio della costiera. Pochi giorni di intenso lavoro, dunque, e l’assessore è riuscito a tirare fuori il coniglio dal cilindro. «Dopo un’accurata ricerca presso gli archivi della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici – ha spiegato Antonio Elefante – ho trovato l’autorizzazione concessa all’epoca ai proprietari. L’ho confrontata con il rilievo effettuato sul luogo nel 2010 dai tecnici della Procura di Torre Annunziata ed è emerso che ci sono delle difformità, pertanto l’immobile è del tutto illegittimo. La struttura complessiva nella sua totalità non rispetta il progetto autorizzato nel ’63. Con questo nuovo presupposto è possibile seguire una strada molto più veloce per l’abbattimento rispetto a quella che varie volte si è tentato di intraprendere».
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