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domenica 4 maggio 2014

Palazzetto dello sport, discarica a cielo aperto: allarme del Wwf

Esposto alla Procura di Torre Annunziata, al Corpo forestale di Castellammare e all'Asl 

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - Discarica a cielo aperto nel cortile del palazzetto dello sport: il Wwf denuncia. Dopo gli articoli pubblicati nei mesi scorsi su «Il Mattino» la situazione di degrado dell’area che circonda la struttura sportiva, frequentata quotidianamente da centinaia di persone, diventa oggetto di attenzione dell’associazione ambientalista. L’esposto a firma del Wwf penisola sorrentina è stato inviato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, al Corpo forestale dello Stato di Castellammare di Stabia, e all’Asl di Sant’Agnello. «Presso il palazzetto dello sport di via Madonnelle – si legge nel documento - è presente una vasta area adibita, ormai da tempo, a deposito-discarica di materiali di vario genere per lo più provenienti da attività connesse alla manutenzione stradale e alla gestione del verde pubblico». Diretto, dunque, l’attacco degli ambientalisti: non si tratta di piccoli rifiuti abbandonati da cittadini ma di materiale derivante da lavori pubblici condotti sul territorio. «E’ un indecoroso spettacolo – ha affermato Claudio d’Esposito, presidente del Wwf penisola sorrentina – offerto ormai da troppi mesi, che rappresenta un emblematico esempio dell’incapacità dell’amministrazione a gestire le aree pubbliche. Al posto di una vasta zona che doveva servire da parcheggio per gli utenti del palazzetto ci hanno fatto una discarica, mentre realizzano parcheggi dove invece ci sono giardini, distruggendoli».
 
Presso il centro comunale, gestito dall’associazione «Casali d’Equa» e aperto a tutte le associazioni del territorio, si svolgono attività sportive quali pallavolo, basket, ginnastica, taekwondo, aerobica. E’ quasi un anno che i rifiuti sono lì, sotto gli occhi di tutti. In questi mesi qualcosa è stata portata via ma altro materiale è arrivato. Oggi su quel suolo si trovano pali in ferro, corpi appartenenti a impianti d’illuminazione, tubature, cavi elettrici, cartelli stradali, sacchi di asfalto, transenne, basolati in pietra lavica, residui di potature, terreno, pietre, vasi in plastica, scarificazioni di asfalto, calcinacci, detriti, resti di imbarcazioni in vetroresina e addirittura tronchi di palme malate. La legge prevede, invece, che vengano adottate opportune procedure e misure per lo smaltimento dei residui di palme abbattute a seguito di infestazione del punteruolo rosso. «Abbiamo chiesto – ha continuato Claudio d’Esposito – che vengano individuati i responsabili del deposito-abbandono dei rifiuti, che venga effettuato il campionamento del materiale rinvenuto ai fini della sua caratterizzazione chimico-fisica per provvedere al corretto smaltimento e recupero, che sia fatta l’immediata bonifica del sito». Un enorme cumulo di «basoli» è stato addirittura abbandonato nei pressi dei bagni per disabili. «Tale discarica ha comportato – si legge ancora nell’esposto - un’evidente alterazione paesaggistico-ambientale, creando condizioni favorevoli allo sviluppo di insetti e costituendo un pericoloso intralcio al transito pedonale e veicolare». Sono oltre 500 le persone che svolgono attività sportive presso la struttura e che ogni volta sono costrette ad attraversare la «discarica»; si tratta in maggioranza di bambini.

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