Giovani coppie, famiglie e comitive di amici: dalle foto postate in rete è possibile ammirare l'enorme eterogeneità di persone che amano la grande arte di Pablo Picasso. “Le cocu magnifique”, “Venti poemi di Gongora”, “La Célestine”, “Sable Mouvant”, “Suite des Saltimbanques”, “Il Tricorno”, “Storia Naturale” e “Balzac en Bas de Casse” sono solo alcune delle collezioni grafiche complete presenti, attraverso le quali è possibile vivere un itinerario tra gli stili e le tecniche utilizzate dall’artista lungo oltre 60 anni: 1904 - 1968. Tra le opere presenti in esposizione a Villa Fiorentino ve ne sono anche alcune provenienti da collezioni locali. In particolare cinque arrivano da Sant'Antonio Abate e fanno parte della collezione “Suite 347” realizzata dal maestro nel 1968. Per ognuna di queste cinque ne esistono solo 50 esemplari firmati in originale da Picasso. Un' altra opera, una ceramica, denominata la “Colomba nel lucernaio” di proprietà di un sorrentino è stata acquistata 45 anni fa proprio a Vallauris, conosciuta come la città francese della ceramica, zona in cui per lungo tempo ha vissuto lo stesso Picasso. Infatti dopo la Seconda Guerra mondiale, l'artista spagnolo scelse di vivere e lavorare sulla Costa Azzurra, ed in particolare tra 1948 al 1955 soggiornò proprio a Vallauris, dove, nell’atelier di ceramica Madoura appartenente a Georges e Suzanne Ramié, creò parecchie opere importanti tra cui: vasi, piatti di portata, boccali ed altri utensili di terra che furono dipinti e decorati con smalti ed ossidi metallici che, data la loro natura, ipotecavano sempre il risultato finale per il più grande piacere di Picasso. La scelta di Picasso non è certamente casuale: l'acquisizione di nuove tecniche e la sua capacità di anticipare i tempi e le esigenze della società, l'hanno reso uno degli artisti più affascinanti ed apprezzati di sempre. Moderno nelle forme e allo stesso tempo rispettoso del mondo classico, sempre proteso verso il forte desiderio di sperimentare, di provare, di misurarsi continuamente con il nuovo. Un personaggio, insomma, che si unisce in maniera perfetta con una località come Sorrento, regina dell'ospitalità classica, sempre pronta, comunque, ad evolversi nella ricerca delle forme di accoglienza più moderne ed attuali. Un genio puro che ha saputo applicare il suo estro ad ogni forma artistica. Un monumento per la storia dell’arte, che conferma l'impegno della Fondazione Sorrento nel mettere in moto un nuovo volano per il turismo che coniuga bellezze paesaggistiche, ospitalità ed arte. Ancora una volta il consenso raccolto tra il vasto ed eterogeneo pubblico che visita la mostra di Picasso premia le scelte del C.d.A. della Fondazione Sorrento da sempre impegnata ad offrire al turista un motivo in più per preferire quale meta per il proprio soggiorno la terra delle Sirene.
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venerdì 20 giugno 2014
Picasso a Sorrento non solo turisti, ma anche bambini e sociale: la mostra evento fa il pieno di consensi
Giovani coppie, famiglie e comitive di amici: dalle foto postate in rete è possibile ammirare l'enorme eterogeneità di persone che amano la grande arte di Pablo Picasso. “Le cocu magnifique”, “Venti poemi di Gongora”, “La Célestine”, “Sable Mouvant”, “Suite des Saltimbanques”, “Il Tricorno”, “Storia Naturale” e “Balzac en Bas de Casse” sono solo alcune delle collezioni grafiche complete presenti, attraverso le quali è possibile vivere un itinerario tra gli stili e le tecniche utilizzate dall’artista lungo oltre 60 anni: 1904 - 1968. Tra le opere presenti in esposizione a Villa Fiorentino ve ne sono anche alcune provenienti da collezioni locali. In particolare cinque arrivano da Sant'Antonio Abate e fanno parte della collezione “Suite 347” realizzata dal maestro nel 1968. Per ognuna di queste cinque ne esistono solo 50 esemplari firmati in originale da Picasso. Un' altra opera, una ceramica, denominata la “Colomba nel lucernaio” di proprietà di un sorrentino è stata acquistata 45 anni fa proprio a Vallauris, conosciuta come la città francese della ceramica, zona in cui per lungo tempo ha vissuto lo stesso Picasso. Infatti dopo la Seconda Guerra mondiale, l'artista spagnolo scelse di vivere e lavorare sulla Costa Azzurra, ed in particolare tra 1948 al 1955 soggiornò proprio a Vallauris, dove, nell’atelier di ceramica Madoura appartenente a Georges e Suzanne Ramié, creò parecchie opere importanti tra cui: vasi, piatti di portata, boccali ed altri utensili di terra che furono dipinti e decorati con smalti ed ossidi metallici che, data la loro natura, ipotecavano sempre il risultato finale per il più grande piacere di Picasso. La scelta di Picasso non è certamente casuale: l'acquisizione di nuove tecniche e la sua capacità di anticipare i tempi e le esigenze della società, l'hanno reso uno degli artisti più affascinanti ed apprezzati di sempre. Moderno nelle forme e allo stesso tempo rispettoso del mondo classico, sempre proteso verso il forte desiderio di sperimentare, di provare, di misurarsi continuamente con il nuovo. Un personaggio, insomma, che si unisce in maniera perfetta con una località come Sorrento, regina dell'ospitalità classica, sempre pronta, comunque, ad evolversi nella ricerca delle forme di accoglienza più moderne ed attuali. Un genio puro che ha saputo applicare il suo estro ad ogni forma artistica. Un monumento per la storia dell’arte, che conferma l'impegno della Fondazione Sorrento nel mettere in moto un nuovo volano per il turismo che coniuga bellezze paesaggistiche, ospitalità ed arte. Ancora una volta il consenso raccolto tra il vasto ed eterogeneo pubblico che visita la mostra di Picasso premia le scelte del C.d.A. della Fondazione Sorrento da sempre impegnata ad offrire al turista un motivo in più per preferire quale meta per il proprio soggiorno la terra delle Sirene.
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