Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
Vico Equense - Completato in meno di una settimana, aperto ieri il viadotto che sovrasta il Rivo d’arco. Il sindaco Gennaro Cinque con un’ordinanza ha stabilito che nelle ore di traffico intenso la stradina verrà usata per facilitare la circolazione sulla statale sorrentina. Aperti ieri i cancelli, alle 17 circa. I veicoli provenienti dalla marina di Aequa hanno, dunque, attraversato il viadotto, giungendo su corso Filangieri. Con due giorni di anticipo rispetto a quanto annunciato dall’Anas, la «stradina della discordia» che sovrasta il rivo d’Arco è stata inaugurata. Non si placano, infatti, le polemiche e le perplessità dei cittadini sull’utilizzo di una strada che non è a norma. Ma il sindaco tranquillizza. «Non servirà per la viabilità ordinaria – spiega il primo cittadino – Siamo tutti d’accordo sul fatto che non ha i parametri necessari per adempiere a un tale scopo. Sarà aperta soltanto in casi di emergenza e sarà percorsa a senso unico. Le code che si registrano negli orari di punta, ossia dalle 12 alle 13 e dalle 17 alle 19, sono chilometriche. L’altro ieri le auto provenienti dalla marina hanno impiegato più di un’ora per immettersi sulla statale. La nuova arteria attualmente rappresenta una soluzione per alleviare il disagio che si registra in penisola sorrentina». Dopo il deludente risultato generato dall’apertura della super galleria Santa Maria di Pozzano, l’Anas, la Regione e il Comune di Vico Equense sono corsi subito ai ripari cercando un’altra soluzione per risolvere il problema traffico in penisola.
E lo hanno fatto aggrappandosi, dunque, a un viadotto largo tre metri, senza piazzole di sosta e vie di fuga, che sarebbe dovuto servire al trasporto del materiale proveniente dai lavori di scavo dell’impianto di depurazione di Punta Gradelle e che non rispetta i parametri necessari per consentire l’ordinario transito di veicoli. I lavori sono andati avanti a gran velocità, sfruttando anche le ore della notte e la strada è stata aperta nel giro di una settimana. Tempi di record se paragonati ai 32 anni necessari per la realizzazione del megatunnel Pozzano-Seiano e ai 7 anni per la costruzione dell’impianto di depurazione di punta Gradelle, non ancora ultimato, per il quale il viadotto era stato originariamente pensato.
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