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sabato 18 ottobre 2014

Flora Beneduce al Convegno nazionale sui diritti civili

Vico Equense - “La nostra terra è, per cultura e tradizione, è vocata all’apertura verso gli altri. Ciò determina una particolare attenzione al rispetto delle individualità e delle aspirazioni, che portano alla realizzazione piena della persona. Ora, il passo da compiere è quello di trasformare i desideri legittimi in diritti civili, riconosciuti dall'ordinamento giuridico come fondamentali, inviolabili e irrinunciabili”. È l’incipit dell’intervento di Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania, al convegno nazionale sui Diritti Civili in Italia, organizzato dal Comitato Arcigay Antinoo di Napoli, in occasione del trentennale della fondazione. Portando il saluto della regione Campania, l’onorevole Beneduce racconta: “Io vengo da una tradizione liberale, dove l’individuo si autodetermina, sceglie, stabilisce i propri rapporti senza condizionamenti esterni. Credo nella famiglia tradizionale come valore, ma ritengo che sia allo stesso modo valore il sentimento che lega persone dello stesso sesso”. Il discorso, poi, si articola, affrontando il tema dei pregiudizi: “Mi sorprendo come possano sopravvivere stereotipi che connotano una diversità ed etichettino le persone. La cronaca ci ha riportato la disumana vicenda del quattordicenne seviziato perché grasso. E non mancano tragici e drammatici esempi di adolescenti che non vedono altra via se non il suicidio quando vengono derisi perché gay. E ci sono storie di dolore legate alla all’insensibilità di persone”. A questo punto, l’appello dell’onorevole Beneduce: basta con la difesa per legge di intolleranza e omofobia.

“In Consiglio regionale stiamo lavorando per assicurare Pari opportunità e presto porteremo in aula una proposta di legge che garantisce la parità di genere in ogni dimensione e sotto ogni profilo della vita pubblica e privata delle bambine, delle adolescenti e delle donne – continua il consigliere regionale - . Sono stata firmataria con altri colleghi di una legge quadro che presto arriverà in aula valorizza e promuove le pari opportunità, la differenza di genere e l’affermazione della propria specificità e libertà. Ora dobbiamo lavorare per affermare il diritto della persone, che chiedono di essere riconosciute come coppia. La civiltà e l’affermazione dei diritti non sono mode, sono doveri. L’etica sta nell’accettarli e, soprattutto, nel farli riconoscere. Io sono con voi in questa battaglia”.

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