Pagine

mercoledì 21 gennaio 2015

Amianto in libertà, la denuncia del WWF Penisola Sorrentina

Penisola sorrentina - Il Wwf Penisola Sorrentina ha segnalato l’ennesimo abbandono di manufatti in amianto nelle zone collinari della Penisola Sorrentina: in via Capodimonte a Sorrento, in via Formiello a Piano di Sorrento, in via Pontone a Massa Lubrense e in via Badessa a Vico Equense. Camminando per le stradine interne e meno frequentate della penisola sorrentina è purtroppo ancora facile imbattersi in depositi discariche di rifiuti e materiali pericolosi tra cui manufatti in amianto come ondulati, tubature e serbatoi. Considerata la portata altamente tossica del materiale in amianto, a causa delle fibre e della polvere di asbesto estremamente pericolose per la salute umana, ed il rischio che i manufatti in amianto possano con la loro progressiva disgregazione, proprio per l’esposizione agli agenti atmosferici ed al contatto diretto col suolo, andare a contaminare l’ambiente circostante, il WWF ha chiesto alle autorità competenti, un immediato intervento atto ad individuare i responsabili dell’abbandono di tali materiali ed ottenere l’immediata bonifica del sito. La segnalazione di questi giorni non è la prima e, purtroppo, non sarà l’ultima fatta dai volontari del Wwf che, quotidianamente, percorrono in lungo e largo i sentieri della Terra delle Sirene. Ma l’amianto non viene abbandonato solo in periferia: è accaduto a Piano di Sorrento dove all’interno di un parco residenziale in pieno centro, a pochi passi dal Comando di Polizia Locale e dei Vigili del Fuoco, sulla superficie in cemento di copertura di un’autorimessa interrata il Wwf raccolse le proteste dei cittadini che segnalavano, invece della “millantata” sistemazione a verde, una situazione di precario abbandono con numerosi rifiuti depositati al suolo tra cui tubature ed elementi in amianto in avanzato stato di disgregazione.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.