Don Antonio Guida |
Vico Equense - E’ da mesi che, nella qualità di curatore d’anime e di difensore dei più poveri e disagiati, dopo tutto l’impegno profuso, ho sentito l’urgenza di una definitiva chiarificazione sulle tristi vicende che gravano sulla comunità e sull’intera Piana di Massaequana. L’azione politica dolosa dei politici di questo comune di Vico Equense è giunta al ridicolo: alcuni personaggi, senza muovere un dito, si vanno presentando come palatini e difensori del sociale spinti da velleità propagandistiche in vista di futuri assetti politici e per conquistarsi qualche poltrona. Non mancano poi le esternazioni di qualcuno, dal cervello piccolo come di una gallina, che in qualche circostanza ha espresso giudizi atavici di separatismi volendo vantare la superiorità di un “Casale” sugli altri. Si tratta di ridicolaggini che ignorando la storia delle origini non accettano la verità storica e antichissima di questa Piana di Equana. In antico tutta la Pianura a valle del Monte Faggito, poi Faito, andava da Capo d’Orlando ad Antignano. Essa fu l’unico insediamento, prima per gli Osci-Ausoni, poi dei Greci e fu denominata “Acheia” e infine dei Romani che si stanziarono al Raspolo. I soldati conquistatori romani ereditarono per il loro valore da Ottaviano Augusto tutto il territorio conquistato chiamandolo Massa Aequana, insieme di villaggi greci di una zona agevole e pianeggiante. Il vocabolo “Massa” è prettamente romano e sta ad indicare i villaggi greci conquistati come “Cacorna – Belvedere; “Pentema” etc. … La strada che attraversava tutta la Piana di “Acheia” fu riparata per ordine dell’Imperatore Settimio Severo (dai manoscritti antichi). Sulle coste vicane nessuna via di comunicazione, solo poche cascine di pescatori. Intanto le antiche stradine impervie dei colli equani che sovrastano la pianura, la lontananza dai centri, costituiscono una reale difficoltà.
Si vanno prospettando frattanto decisioni che sanno di superficialità e che tolgono la quiete ad intere famiglie con seria difficoltà per i bambini e ragazzi e per gli anziani ai quali verrebbe tolto un servizio degno di un popolo civile e laborioso col rischio di una pericolosa sollevazione della popolazione. Da notare che la nostra Piana è attraversata da una strada rotabile antica per il transito delle carrette, ora insufficiente e pericolosa per l’incolumità dei cittadini perché larga solo poco più di 4 metri. Dal dopoguerra ad oggi si contano ben 9 decessi, vittime di questa insostenibile situazione. Tutto questo mi rattrista molto. Intanto mi resta il conforto e il sostegno della popolazione ed in particolare del Presidente del Comitato Cittadino Sig. Giuseppe Cinque e dei collaboratori sociali Mario Grieco, Giuseppe Carrano, Gianpaolo Guida, Salvatore Caccioppoli e dal Sindaco del Comune Gennaro Cinque che si è preso l’impegno di redimere questa incresciosa situazione. Noi non permetteremo mai che l’Ufficio Postale e le Scuole medie vengano soppresse per trasferirle altrove ...
Non può essere solo il parroco a denunziare l'inerzia e la inettitudine di alcuni politici: dove sono i consiglieri comunali, gli assessori, i deputati ed i senatori di riferimento (destra, sinistra, centro)? Solo il Sindaco si propone attivamente, gli altri spettano la "crisi" per occupare poltrone. Viva l'Italia.
RispondiEliminaR.Russo