Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - Hanno scavato per giorni. Quando all’improvviso, tra il terriccio e le tubature dell’acqua, sono spuntati fuori dei piccoli grandi “gioielli”. Ovvero dei resti di epoca romana che, manco a dirlo, hanno subito costretto gli operai della Telecom a sospendere tutto e a chiamare di corsa i tecnici del Comune di Sorrento e la Soprintendenza. «Venite, abbiamo trovato qualcosa». A via Tasso, nelle vicinanze della chiesa del Rosario, sotto il pavet c’è una miniera, c’è la traccia della vecchia strada di epoca romana che racchiude i segreti di una storia millenaria di una Sorrento che già allora era famosa in tutto il mondo.
Sul ritrovamento, per adesso, filtra poco. Bocche cucite e tanta attesa per l’esito delle “indagini” avviate sui reperti. Anche perché si tratta di un caso da affrontare con tempismo e guanti bianchi pure per evitare allarmismi viste le condizioni in cui al momento versa l’intero cantiere: lo scavo è off-limits, recintato, con un telo che copre una porzione del tesoro sommerso e lo ripara dalla morsa del maltempo.
E al di là della questione viabilità: i vicoletti sono praticamente chiusi al traffico e i commercianti non attendono altro che la fine degli interventi così da poter riaprire senza intoppi i negozi. Ma se non ci sarà il verdetto degli esperti sul valore dei resti, la situazione resta congelata.
In ogni caso, la Soprintendenza è già partita con le verifiche del caso tant’è che domani mattina, in municipio, ci sarà un vertice d’urgenza con l’ufficio tecnico, l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Apreda e anche Telecom impegnata a Sorrento per la posa della fibra ottica. Sono lavori necessari che oggi hanno portato al ritrovamento delle lastre della vecchia strada venuta alla luce a quattro passi dall’antichissima chiesa del Rosario. Da tempo, studi accurati hanno confermato che il centro storico conserva una miniera segreta di reperti. Prima a piazza Veniero, quando nel corso degli interventi per la realizzazione dello slargo vennero scovati dei resti. Partì anche un’interrogazione rivolta al governo per suggerire lo stop ai lavori e all’apertura di una sorta di museo all’aperto. Senza dimenticare il precedente della scuola Vittorio Veneto con l’allarme lanciato dall’ex vicesindaco Rosario Fiorentino circa la presenza, al di sotto dell’edificio da mettere in sicurezza, di un’antichissima villa di epoca romana.
I tecnici della Telecom hanno scavato per una profondità di almeno 5 metri anche attraverso il sistema della “teleguidata” con apparecchiature 2.0 attivate proprio per il “rischio” di invadere un ritrovamento di valore culturale. Il Comune di Sorrento, venuto a conoscenza della situazione, attende direttive dalla Soprintendenza. Da parte dell’ente c’è la disponibilità - qualora i resti non venissero bollati come di “alto valore” - a installare una teca in modo da permettere a tutti di potersi “godere” appieno il tesoro di una strada antica e che rappresenta un segno inequivocabile sotto il profilo archeologico.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.