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martedì 24 marzo 2015

Terme di Stabia, è fallimento in cento non hanno più lavoro

Azienda storica travolta dai debiti: rabbia a Castellammare 

Fonte: Francesco Ferrigno da Il Mattino 

Castellammare di Stabia - Una delle pagine più buie per la atta si apre con una mail inviata dal Tribunale di Torre Annunziata ai creditori: il piano di concordato è stato rigettato, la società partecipata Tenne di Stabia spa, già in liquidazione, è fallita. Un decreto atteso dai lavoratori della municipalizzata e dall'amministrazione comunale dopo il rinvio della scorsa settimana. Una giornata di passione per i dipendenti che per ore hanno presidiato il Municipio, tra malori e grida di protesta, e che solo nella serata di ieri hanno poi incontrato il sindaco Nicola Cuomo: è allo studio il ricorso contro il decreto di fallimento così come una lettera da inviare ai governi nazionale e regionale per permettere a Tenne di rientrare tra le aree di crisi. Come già accennato, a decretare il rigetto del piano di concordato è stata la sezione Fallimentare del Tribunale oplontino che in un primo momento aveva ammesso il provvedimento per poi passare la parola ai creditori della partecipata. Il giudice Vincenzo Del Sorbo ha sottolineato vari aspetti tra cui la «non fattibilità giuridica» del piano oltre al fatto che i «sì» dei creditori non hanno raggiunto la quota necessaria. Ciò vuoi dire che secondo il collegio giudicante del Tribunale la proposta di concordato elaborata dal Comune non sarebbe nemmeno dovuta essere ammessa.
 
Una proposta alla quale era legato non solo il futuro dei termali, rimasti senza occupazione, ma anche il piano per l'affidamento provvisorio dell'azienda e la successiva privatizzazione della società. Con separata sentenza è stato dichiarato il fallimento di Terme. Quando la notizia del crac comincia a circolare, alle 11 di ieri, nei pressi di Palazzo Farnese si riuniscono i lavoratori, circa cinquanta, mentre il primo cittadino convoca la giunta e i consiglieri comunali tutti per una riunione urgente. I sindacati chiedono a più riprese di poter incontrare Cuomo senza risposte, e si registrano diversi momenti di tensione quando i dipendenti cercano di varcare le porte del palazzo. Per un rappresentante sindacale che accusa un malore è necessario l'intervento del 118. C'è chiurla «dimettetevi», altri applaudono ironicamente gli esponenti della maggioranza. Dopo diverse ore di presidio, passate le 18, il sindaco convoca i lavoratori tuta nella sala consiliare del Comune. I movimenti dei termali sono monitorati da carabinieri, polizia di stato e polizia municipale. Il sindaco Cuomo, scuro in volto, fa il suo ingresso m sala consiliare: con lui ci sono assessori e, con diverse defezioni, i consiglieri comunali di maggioranza. I termali chiedono risposte, alzano la voce mentre il primo cittadino cerca di spiegare tutto ciò che è stato fatto, È un faccia a faccia duro con le forze dell'ordine che cercano di riportare la calma. «Il fallimento di Terme - spiega Cuomo - non significa la fine del termalismo in città». «Il concordato era completamente sbagliato», replicano i lavoratori. Il sindaco vuole ripercorrere la recente storia di Tenne ma i lavoratori sono spazientiti. Oltre tre ore di confronto per capire le prossime mosse. Mail verdetto del Tribunale non lascia dubbi: l'azienda che rappresentava Castellammare nel mondo è fallita, affogata dai debiti e dalla crisi.

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