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domenica 5 aprile 2015

Vico Equense: incompatibilità ‘pilotata’ per il sindaco Cinque?

Gennaro Cinque
Il primo cittadino ispirato dall'escamotage utilizzato dal sindaco di Agropoli 

Vico Equense - I sindaci furbetti, di destra e sinistra, crescono e si moltiplicano. Nonostante una legge emanata dalla giunta di Stefano Caldoro, che impedisce ai sindaci di città oltre i 5 mila abitanti di correre alle elezioni regionali, i Primi cittadini si sono inventati un escamotage per candidarsi ugualmente, e per evitare che il proprio comune sia commissariato così come prevede la legge. Basta aprire un contenzioso giudiziario contro l'amministrazione che loro stesso guidano. La denuncia porta a una lite pendente con il Comune: in base al Testo unico sull'ordinamento degli enti locali, questo comporta una situazione d’incompatibilità. Per tale motivo, il consiglio comunale li farà decadere. Decadendo, avranno il via libera per candidarsi alle prossime elezioni. Nel caso, invece, si fossero dimessi, avrebbero causato il commissariamento del Comune, con l'escamotage adottato dai sindaci, non arriverà il commissario prefettizio e a guidare la Giunta sarà il vicesindaco, come sindaco facente funzione. Dopo Agropoli, Sant’Egidio Monte Albino, Fisciano, Giffoni Valle Piana, San Sebastiano al Vesuvio anche Vico Equense potrebbe utilizzare l’escamotage. Da qualche giorno, ormai, circola con insistenza questa voce… Qualcuno all’interno del Palazzo afferma che il ricorso di Gennaro Cinque nei confronti dell’Ente è stato già presentato, non sappiamo dove abbia attinto questa informazione, a noi non risulta… Tecnicamente saranno necessarie tre sedute di Consiglio comunale per chiudere la procedura e dichiarare il sindaco decaduto, ai sensi dell'art. 69 del Tuel. Nella prima seduta cittadina si porrà in risalto al sindaco che ha una causa d’incompatibilità nei confronti del comune, avendo lui acceso un contenzioso con lo stesso. Non potendo fare causa all'Ente da lui amministrato, dovrà badare a fornire osservazioni in sua difesa entro dieci giorni. Qualora, una volta trascorso il termine, il primo cittadino non avesse risolto nulla, nel secondo consiglio sarà dichiarato incompatibile, e gli saranno dati ulteriori 10 giorni per risolvere il problema. Qualora ciò non avvenisse, nel terzo consiglio comunale, sarà dichiarato decaduto.

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