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lunedì 8 giugno 2015

Decoro urbano, prevenzione del degrado estetico

Benedetto Migliaccio
Un’ordinanza firmata dal Sindaco Benedetto Migliaccio prescrive divieti ed obblighi 

Vico Equense - Negli ultimi tempi la scena urbana è apparsa degradata anche a causa del proliferare di locandine, mezzi pubblicitari, insegne, merce esposta in sovrabbondanza, mensole esterne, fioriere, vasi appesi ai fabbricati e altro ancora. Per arginare tali fenomeni, il Sindaco Benedetto Migliaccio ha firmato un’ordinanza che prescrive divieti e obblighi, ma favorisce anche forme di collaborazione e partecipazione responsabile da parte dei cittadini. “Quest’ atto – spiega il Primo cittadino - introduce principi e criteri volti alla conservazione e al miglioramento dell’ambiente urbano, quale bene primario della comunità locale.” La tutela del decoro urbano rappresenta, infatti, un obiettivo prioritario e in quest’ ambito, insieme alla cura degli spazi pubblici, anche la cura dell’immagine dei fabbricati privati e degli arredi degli esercizi commerciali assume una rilevanza fondamentale. L’ordinanza si riferisce sia al patrimonio pubblico, inteso come aree pubbliche e verdi, edifici pubblici, monumenti e beni artistici, culturali, religiosi, arredo urbano, che al patrimonio privato: edifici, manufatti e aree private. Per quanto riguarda il bene pubblico è vietato danneggiare, deturpare e comunque porre in essere azioni dirette a ledere con scritte, affissioni, disegni o ogni altro mezzo i beni appartenenti al patrimonio pubblico. Affiggere manifesti e qualunque altra forma di pubblicità al di fuori degli spazi autorizzati su elementi del patrimonio pubblico. Abbandonare rifiuti sul suolo pubblico. Gettare cartacce, mozziconi di sigarette, o altro rifiuto sul suolo pubblico. Imbrattare monumenti, lapidi e fontane con scritte, vernici, spray di qualsiasi tipo. Imbrattare con vernici e scritte gli edifici pubblici o privati, elementi di arredo urbano quali panchine, cancellate, segnaletica stradale, ecc. Affiggere manifesti o volantini agli alberi, ai cartelli stradali, pali, lampioni, o ad altre strutture pubbliche, ai portoni di accesso alle abitazioni private e alle auto in sosta. Lavare le autovetture in luogo pubblico o lasciare scorrere le acque di pulizia dalle proprie abitazioni sulla pubblica via.
 
Per quanto riguarda il patrimonio privato è vietato imbrattare e fare segni, graffiti o scritte abusive su fabbricati, muri, strade, cancelli, infissi esterni, porte, vetrine, serrande e ogni altro manufatto privato. All’interno del Centro abitato di Vico Equense e dei Centri abitati delle frazioni è sempre vietato scuotere, stendere e asciugare tappeti, panni e oggetti similari su aree pubbliche o aperte al pubblico passaggio, e scuoterli, stenderli o asciugarli fuori dalle finestre o sopra la linea del parapetto di terrazzi o balconi. E’ vietata all’interno del Centro abitato di Vico Equense e delle Frazioni e dei Centri abitati delle frazioni l’apposizione al di fuori delle finestre o sopra la linea di parapetto di terrazzi o balconi di stendini, fissi o mobili, per lo sciorinio o l’ ostensione dei panni su pubblica o privata proprietà. La lavatura e pulitura delle serrande e delle vetrine collocate all’esterno dei negozi e delle attività commerciali del centro storico deve essere eseguita esclusivamente dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 13.30 alle ore 15.00. Gli oggetti mobili collocati sui davanzali, sui balconi o su qualunque altra superficie sporgente di edifici privati prospicienti su area pubblica o su area aperta al pubblico passaggio devono essere adeguatamente assicurati in modo da evitarne la caduta. L’annaffiatura delle piante collocate all'esterno delle abitazioni deve avvenire senza creare disturbo o pericolo al pubblico transito. Nell’annaffiare i vasi posti sulle finestre o sui balconi, è vietato lasciare cadere acqua sul suolo pubblico o sull’altrui proprietà. L'amministrazione comunale dunque invita i cittadini a fornire un contributo prezioso alla conservazione e al miglioramento dell’ambiente urbano, invitandoli al contempo a rispettare i regolamenti vigenti, che prevedono sanzioni con importi che variano da 25 a 500 euro.

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