La nota del Tribunale dell’ammalato ai vertici dell’Asl
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sant’Agnello - «Nessuna assistenza negata ai malati oncologici. Questa è soltanto una storia di campanilismo e di astio personale. L'apertura del centro di raccolta dei sangue non pregiudicherà le cure». Oncologia, scende in campo il Tribunale dei malato della penisola sorrentina. In una nota inviata d'urgenza all'Asl e alla Regione Campania, viene chiesto ufficialmente che il centro di raccolta del sangue (alcune settimane fa soppresso all'ospedale di Sorrento) venga regolarmente aperto presso il nosocomio di Sant'Agnello al di là delle polemiche scoppiate delle ultime ore. Una decisione, quella di istituire il centro ematico, che ha fatto scatenare la rivolta dell'associazione di volontariato "Diamo vita ai giorni" che proprio a Sant'Agnello svolge attività di supporto a favore dei malati di tumore. Il motivo del contendere è chiaro: il centro per la raccolta del sangue sarà aperto in due stanze del reparto oncologico. La dottoressa responsabile dell'oncologia, Ester Di Palma, giorni fa chiamò i carabinieri e tuttora non si è mostrata "entusiasta" dell'ipotesi di veder "perdere" parte della location sfruttata dai pazienti. Insomma, un polverone.
Nel documento, il presidente della sezione locale del Tribunale del Malato, Giuseppe Staiano, ci va giù duro: «Al distretto di Sant'Agnello lo spazio per accogliere anche il centro di raccolta del sangue c'è - si legge nella lettera -. Ìl centro di raccolta è quello che resta di un servizio immunotrasfusionale che anni fa operava all'interno del presidio ospedaliero. un servizio che anni fa fu sfrattato dalla sede originaria perché i locali servivano all'ospedale. Di qui la decisione di ricorrere ai locali di Sant'Agnello allo scopo di non privare i cittadini della penisola di un importantissimo centro di raccolta del sangue». Qui si inserisce la querelle relativa all'oncologia e ai locali che saranno destinati all'attività ematica: «Abbiamo sentito parlare del danno atroce che avrebbe provocato ai malati oncologici questo centro raccolta del sangue: è falso. Completamente falso. Assolutamente falso. E lo diciamo a gran voce - evidenzia Staiano -. In questa storia non c'è niente circa diritti negati ai malati di cui ce ne occupiamo da decenni. I cittadini oncologici devono rimanere tranquilli perché i servizi non saranno negati. Questa è solo una lurida storia di campanilismo, di dedizione alla cura del proprio orticello, di strumentalizzazioni. Chissà perché non si protesta per quei poveri cristi ammalati che non riescono ad avere una prenotazione presso il Cup di Sant'Agnello per una visita oncologica perché le prenotazioni sono già state prese fino al dicembre 2016. Questo è il vero problema, certo non le due stanze in più che attualmente sono perlopiù inutilizzate».
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