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Davide Civitiello |
Napoli - Che il titolo del Trofeo Caputo cambi la vita ai pizzaioli che lo ricevono, è ormai una certezza. Giunto alla quattordicesima edizione, il numero degli aspiranti al titolo di campione del mondo dei 'pizzaiuoli', quelli con la “u” come si appellano a Napoli, aumenta sempre di più, come le nazioni di provenienza degli sfidanti.
Tra tutti quelli a cui il Trofeo ha regalato molto più di un titolo, esemplare è la storia di Pasquale Akinari Makishima. Trentasettenne maestro giapponese che, nel 2010, portò a casa il 9° Trofeo Caputo, diventando il pizzaiuolo più noto del Sol Levante. Da prima apprendista a Napoli presso il suo mentore, Pasquale Parziale, con pizzeria al corso Umberto, poi aiuto pizzaiolo a Nagoya. Ora, fuori dalle pizzerie del giapponese di nome Pasquale, tutte targate “Solo Pizza”, c’è sempre la fila. Così, alle tre già in attività, a Nagoya, a Taiwan e a Hong Kong, ben presto se ne aggiungeranno altre due. Forse anche grazie alla sua esperienza, a tentare la fortuna nel Campionato che aprirà i battenti domani (1° settembre), arriveranno moltissimi suoi connazionali.
Anche per il ventinovenne Valentino Libro, di Quarto, in provincia di Napoli, vincitore lo scorso anno, il Campionato è stato uno spartiacque. ”Il Trofeo Caputo mi ha cambiato la vita, ed è solo l'inizio” ha dichiarato. Apparizioni tv, tanti sponsor che lo seguono e “dove ci sono io, si riempiono i locali“ afferma con soddisfazione. In cantiere, un progetto importante che si realizzerà a breve. Lo stesso vale per Davide Civitiello, classe ’84, anche lui napoletano, anche lui vincitore del titolo, nel 2013. Da quando ha ottenuto il titolo di campione, gira il mondo per insegnare l'arte del vero pizzaiuolo. Dagli Stati Uniti a Dubai, dall'America Latina alla Cina fino al Giappone. ”Ho coronato il mio sogno: viaggiare, conoscere tanti Paesi dove insegnare come si prepara una vera pizza.”
Il titolo iridato, insomma, a tanti ha regalato nuove possibilità. Ad altri, già affermati, ha aumentato notorietà e fatturato.
Il 1° e il 2 settembre si alzerà il sipario per i cinquecento pizzaiuoli provenienti da tutto il mondo, che gareggeranno, per la prima volta, con la farina proveniente dal raccolto del Campo Caputo.
Un raccolto nel quale, grazie ad accordi con aziende agricole partner, il Mulino Caputo riesce a “seguire” il percorso del grano dai campi fino al sacco di farina. Il meccanismo si basa sulla selezione dei semi e dei grani direttamente sul campo e prosegue nel monitoraggio costante, fino alla realizzazione del prodotto finale.
La kermesse, come di consueto, sarà condotta da Enzo Calabrese. In giuria ci saranno nomi noti della gastronomia come Gennaro Esposito, il due stelle del ristorante Torre del Saracino; Stella Ricci, maestra pasticcera di Avellino; Peppe Aversa, chef stellato de Il Buco di Sorrento, ma anche tanti giornalisti del settore e semplici appassionati. A presiedere ci sarà Lidia Matticchio, più nota con il cognome del marito, Bastianich, cuoca, scrittrice e famoso personaggio televisivo americano. Il Trofeo Caputo, promosso dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, sarà aperto al pubblico che potrà godere dello spettacolo dagli spalti di quello che è stato battezzato lo “Stadio della Pizza”, sul lungomare Caracciolo. La competizione arriva dopo un percorso durato un anno, in cui l'Associazione Pizzaiuoli Napoletani ha organizzato la Caputo Cup in giro per il mondo. Alla sfida internazionale prenderanno parte, tra gli altri, i vincitori delle diverse “tappe”, svolte in: Giappone, Usa, Israele, Russia, Australia, Dubai, Taiwan.
L'inizio delle gare è previsto per le ore 15.00. Sarà possibile seguire le evoluzioni dei pizzaiuoli anche tramite i social network e le piattaforme virtuali. La Farina Caputo si è attestata, infatti, come la più social d'Italia, con la pagina Facebook “Molino Caputo - La Farina di Napoli” (https://www.facebook.com/AnticoMolinoCaputo).
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