La Campania archeologica...Una storia da gustare
Paestum - Giovedì 29 ottobre inaugura la XVIII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. Anche quest’anno la Soprintendenza Archeologia della Campania sarà presente nel salone espositivo con un proprio stand dedicato alla promozione delle bellezze archeologiche campane.
All’interno dello stand si potranno ammirare due splendidi crateri di produzione greca, uno a figure nere del VI secolo a.C. e uno a figure rosse del V secolo a.C., provenienti dalle necropoli di due diversi territori: Vico Equense nel territorio di Sorrento e Pontecagnano. Nel mondo greco il cratere era il vaso destinato al consumo del vino e in quanto tale protagonista assoluto del banchetto. E proprio il vino costituisce l’elemento d’unione dei due vasi: il dio del vino Dioniso insieme al suo corteggio è al centro della rappresentazione di uno dei due lati del cratere di Vico Equense; il vino, si può immaginare, è la merce trasportata dalle navi che corrono all’interno dell’orlo; di vino sono piene le coppe del banchetto che anima il vaso di Pontecagnano.
Un terzo vaso di eccezionale pregio, un piatto da pesce a figure rosse attribuito al ceramografo pestano Assteas, oggetto di un sequestro in Campania da parte dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (Nucleo di Cosenza), sarà esposto per la prima volta all’interno dello stand della Regione Campania.
Le scene dipinte prenderanno vita attraverso videoproiezioni effettuate direttamente sui vasi (minimapping) che ne evidenzieranno i particolari, disegnando i profili e animando le figure con dinamici giochi d’ombre, ricomponendo infine la narrazione cui si riferiscono le immagini.
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