Il reperto marmoreo, di età angioina, era andato disperso dopo il terremoto
Fonte: c.m.v. da Il Mattino
Sorrento - Quando l'hanno ritrovato, per un attimo hanno creduto che fosse un blocco di marmo qualsiasi. Non potevano immaginare che si trattasse di un pezzo di storia di Sorrento: lo stemma marmoreo della atta, risalente ali' epoca angioina, di cui si erano perse le tracce da più di trent'anni. A ritrovarlo sono stati gli operatori di Penisola Verde, impegnati nella bonifica di un'area comunale m via Strettoia San Vincenzo. Un'operazione di ordinaria manutenzione che ha donato una scoperta straordinaria alla città, ricostruendo un tassello perduto del suo passato. Ma vediamo come si sono svolti i fatti. Sollecitato dal consigliere Luigi Di Prisco, il personale della ditta che gestisce i rifiuti stava ripulendo la zona dell'ex Ente comunale di assistenza (Eca). Un'area coperta di erbacce e qualche rifiuto, trascurata e alquanto degradata. Proprio qui, nell'edificio alle spalle della scuola «Vittorio Veneto» e originariamente adibito ad asilo, alcune famiglie di sfollati trovarono posto dopo il terremoto del 23 novembre 1980. Negli anni successivi, però, l'area è caduta nel degrado da abbandono ed è per questo che il Comune ne ha ordinato la bonifica. Ed ecco che mentre eliminavano le erbacce e facevano pulizia nel seminterrato dell'edificio, m passato utilizzato da un fiorista come deposito e poi anch'esso abbandonato, gli operatori hanno trovato lo stemma di marmo: immediatamente, ne hanno informato le autorità.
Dopo le verifiche di rito ogni dubbio è stato dissipato: quello spuntato dal nulla era proprio lo stemma in marmo che, anticamente, sormontava la porta di San Bacolo tra via Marina Grande, via Fuoro e via Sopra le Mura. A quel punto Luigi Garbo, presidente dell'Accademia internazionale di storia patria dei Santi Giorgio Giovanni e Michele Arcangelo, si è messo al lavoro per ricostruire la storia dello stemma e per capire come fosse finito in via Strettoia San Vincenzo. «Ali 'inizio del Novecento - spiega Garbo - dopo l'abbattimento della porta di San Bacolo e l'avvio dei lavori per la realizzazione della strada che conduce a Marina Grande e quella dell'ospedale, lo stemma fu collocato sulla parete al termine della prima rampa di scale della casa comunale». Dopo il terremoto del 1980, l'edificio fu interessato da un lungo e travagliato restyling. E, durante i lavori, la lastra m marmo con le cinque losanghe fu asportata e depositata altrove: prima nei locali della nettezza urbana a Parsano, poi nel seminterrato dell'ex Eca in via Strettoia San Vincenzo. Solo due giorni fa è stata nuovamente rinvenuta: e ora, si trova in una stanza della sede comunale di piazza Sant'Antonino. «Sono contento perché per anni sono andato alla ricerca di questo stemma che ricordavo sulle scale del municipio - osserva Luigi Garbo, il primo a dare la notizia del ritrovamento attraverso un post su Facebook - Sorrento recupera così un pezzo della propria storia». Una buona notizia. Ma all'appello, però, manca ancora uno stemma: quello che sormontava la fontana dello Schizzariello, sparito dopo il terremoto del 1980.
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