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martedì 16 febbraio 2016

Chiusura oncologia. Lotito a Beneduce: «Non sa che dice o finge di non sapere»

Ieri riunione dei vertici Asl per discutere della situazione peninsulare. Movimento 5 stelle: «Il nosocomio sorrentino cura i pazienti di Massa e della costiera amalfitana» 

Fonte: Costanza Martina Vítale da Le Cronache 

Sorrento - Continua l'agitazione popolare contro la chiusura del reparto oncologico del presidio ospedaliero sorrentino. Dopo le dichiarazioni della dottoressa Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania e membro della commissione sanità, che ha parlato di polemiche «infondate e pretestuose» è insorto il movimento 5 stelle penisola sorrentina guidato da Rosario Lotito: «Le recenti dichiarazioni della Beneduce, di cui non ne comprendiamo lo scopo, confondono le acque e non fanno altro che creare ancor più confusione nei medici e in particolar modo in quei pazienti che purtroppo hanno necessità di cure oncologiche». Poi la provocazione del movimento al consigliere regionale: «La dottoressa Beneduce non sa cosa dice o fa finta di non sapere, e forse è l'ennesimo caso di "a sua insaputa"?». La questione riguarda, come è noto, la comunicazione dell'Asl alle amministrazioni locali e ai vari presidi ospedalieri in base alla quale, dal prossimo 14 marzo, i malati di tumore residenti in costiera dovranno raggiungere l'ospedale di Gragnano o quello di Castellammare per sottoporsi alla chemioterapia. La decisione è arrivata al termine di una riunione cui hanno preso parte il sub-commissario dell'ASL Luigi Caterino e i responsabili del servizio oncologico dell'ASL area sud. Unanime la scelta: il servizio oncologico passerà da Sorrento a Gragnano o a Castellammare.
 
In quell'occasione Caterino affermava: «Questa nazionalizzazione garantirà maggiore sicurezza a pazienti e personale, oltre ad assicurare un servizio oncologico più continuo ed efficace». Il motivo addotto al fine di giustificare una così scellerata decisione, è che i locali dell'ospedale Santa Maria della Misericordia, non sono ritenuti idonei. «Non si comprende - dichiarano i 5 stelle - cosa scaturisca tale inidoneità e nemmeno a cosa sia dovuta questa affermazione e presa di posizione. A tutt'oggi - continuano i pentastellati peninsulari - l'ospedale di Castellammare ci risulta sia privo di spazi da riservare al servizio oncologico e conoscendo i tempi biblici per la destinazione di fondi e per la creazione di un reparto, ci sono seri dubbi che esso diventi operativo in tempi brevi. Per quanto riguarda, invece, il decentrato ospedale gragnanese, in primo luogo non è servito da trasporto pubblico e in modo particolarmente preoccupante è privo sia della U.T.I.C "Unità di Terapia Intensiva Cardiologica" che della rianimazione, indispensabili per l'assistenza dei pazienti sottoposti a tali delicate terapie, unità che sono invece presenti a Sorrento». Intanto ieri i vertici dell'Asl si sono riuniti per parlare della situazione che sta smuovendo politici, medici e, soprattutto pazienti. Partita anche una petizione che farà tappa anche presso i medici di base per evitare l'unificazione del servizio sanitario. «Un'ultima considerazione - concludono i 5 stelle - Il nosocomio sorrentino, oltre ai pazienti provenienti da Vico Equense e dalle estreme frazioni di Massa Lubrense, cura anche quelli della costiero amalfitana: siamo certi che si stia operando nei loro interessi? A questo punto ci resta il dubbio se la dottoressa Beneduce non sappia veramente cosa stia accadendo o faccia finta di non sapere. Resta invece certo il dolore, la sofferenza fisica e psicologica di chi combatte contro il cancro, e questo aldilà di ogni retorica, non possiamo permetterlo per miseri giochi politici».

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