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giovedì 17 marzo 2016

Banco di Santa Croce, al via un percorso comune per la regolamentazione e la tutela di questo straordinario paradiso sommerso

Due gli aspetti all’attenzione del Comune di Vico Equense: il quadro normativo e il supporto scientifico e tecnico della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli

Vico Equense - Tavolo di lavoro, questa mattina, presso il Comune di Vico Equense: obiettivo la regolamentazione e la tutela del Banco di Santa Croce. Presenti il sindaco di Vico Equense, Benedetto Migliaccio, il responsabile del settore demanio del Comune di Vico Equense, Salvatore D’Iorio, il comandante della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, Guglielmo Cassone, il comandante della guardia costiera di Vico Equense, Tommaso Sabatino, la responsabile locale dell’Associazione Marevivo, Giorgia De Gennaro, il Presidente della Stazione Zoologica Anthon Dhorn di Napoli, Roberto Danovaro, il direttore della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, Vincenzo Saggiomo e Pasquale Violante che collabora con il Comune di Vico Equense per il settore demanio. Il Banco di Santa Croce è uno straordinario paradiso sommerso, che ospita un concentrato di pesci, il famoso corallo rosso del Mediterraneo, spugne e gorgonie. Regolamentare in maniera efficiente questo miracolo della natura è uno degli obiettivi dell’Amministrazione comunale, che intende superare un gap concorrenziale sul piano dell’offerta turistica con i comuni vicini che già da qualche tempo hanno nella subacquea e nel relativo indotto un ricco mercato e un attrattore in più rispetto a Vico Equense. “Negli ultimi tempi è stata rilevata un’implementazione delle immersioni. Per questo ho chiesto alla Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli di verificare lo stato di salute del Banco, alla luce di questa intensificazione delle attività subacquee. Serve una regolamentazione, per salvaguardare questo fondale meraviglioso e nello stesso tempo valorizzare una risorsa naturale immensa”, ha sottolineato il Sindaco Migliaccio.
 
Questa formazione sottomarina è situata nel territorio di Vico Equense a una distanza di circa 0.5 miglia dal promontorio di Punta Capo d’Orlando. Già oggetto di studio da parte del mondo scientifico sin dall’ 800, negli anni 90 fu inserito all’interno del costituendo Parco Marino Punta Campanella addirittura come zona A, al pari dello scoglio del Vervece e di Vetara, in ragione della sua elevata biodiversità e per il suo fondamentale ruolo nell’equilibrio dell’ecosistema circostante. Ma successivamente, per ragioni non note, il Banco fu stralciato dal parco. Nel giugno 1993, su proposta dell’associazione Marevivo, il Ministero della marina Mercantile con apposito decreto decise di istituire la Zona di Tutela Biologica Z.T.B. “Banco di Santa Croce” vietando la pesca sia professionale, sia sportiva in un’area di 300mt di diametro. In dialetto il Banco veniva chiamato "caurarusso", che significa "calderone", una specie di grosso pentolone: all´esterno infatti è costituito da una serie di guglie rocciose, disposte in circolo, con al centro una depressione di oltre 40 metri, mentre la guglia più alta è a 11 metri di profondità: per questo non si vede dall´esterno. Dalla sfolgorante gorgonia rossa, la "Paramunicea Clavata, fino al "Corallium Rubrum", il corallo rosso già raro nell´intero Mediterraneo, fino al falso corallo nero, "Gerardia Savaglia", sono queste alcune delle forme di vita che popolano questo specchio d´acqua.

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